Appunti meteorologici: archivio gennaio 2004
NOTA DEL WEBMASTER: scorrere in sequenza questo archivo dei bollettini può essere istruttivo, sia per ripercorrere - tramite i report sui dati osservati, le immagini da satellite e le carte meteo volta per volta proposte - l'evoluzione degli eventi atmosferici delle settimane e dei mesi passati, sia per seguire come una previsione, nel corso dei giorni, si possa modificare, a volte anche radicalmente, e dettagliare, fino a trovare (o non trovare!) riscontro nella realtà: capire questo significa imparare a leggere correttamente un bollettino meteorologico (e le mappe eventualmente annesse), dando ad ogni scadenza previsionale (da quella a brevissimo termine per le ore immediatamente a venire, fino a quella di tendenza a 5 o più giorni) la giusta valenza.
Inoltre, mantenere online l'archivio delle previsioni passate è anche - se volete - un atto di onestà intellettuale del previsore verso se stesso e verso gli utenti dei bollettini: un modo cioè, per chi le ha emessi, di ricordarsi sia dei successi e delle situazioni indovinate che - soprattutto - delle valutazioni errate e delle solenni cantonate, in cui facendo questo mestiere può sovente capitare di incorrere, e da cui c'è sempre da imparare qualche lezione, per essere più affidabili in futuro. Riconoscere in uno scenario meteorologico le analogie con situazioni pregresse è del resto, spesso e volentieri, l'importante "ingrediente in più" che permette di elaborare una buona previsione, riconoscendo per esempio quando i modelli numerici stanno simulando correttamente il comportamento dell'atmosfera, e quando stanno invece stanno fornendo risultati che si allontanano molto da ciò che avverrà in realtà. Se con questo ho convinto qualcuno a scorrere le righe sottostanti, buona lettura :-))


La foto del giorno: dopo le precipitazioni che hanno contrassegnato l'inizio della settimana a partire da domenica 28, l'annunciato miglioramento del tempo nella Capitale è arrivato in tempo per garantire una nottata di San Silvestro senza pioggia, anche se con aria ancora carica di umidità. Ne è testimonianza questa immagine (cliccateci sopra per ingrandirla), scattata dal Gianicolo pochi minuti dopo la mezzanotte del 1 gennaio, con il cielo di Roma illuminato a giorno dai fuochi artificiali lanciati in tutta la città: lo spettacolo di luci e colori è offuscato dalla densa foschia. Anche il nuovo peggioramento atteso per il giorno 2, dopo la tregua di Capodanno, si è puntualmente verificato, ma si è trattato di un passaggio perturbato piuttosto veloce, che ha lasciato spazio, già dal giorno 3, al ritorno del bel tempo (anche se inizialmente freddino e un po' ventoso).
Bollettino del 02.01.2004
Il cielo sereno, nella notte tra il 1 e il 2 gennaio, ha riportato le temperature minime su valori rigidi (0°C a Roma Urbe, 1°C a Ciampino, 2°C a Fiumicino, valori intorno a 3-4°C nelle stazioni di rilevamento delle zone più interne della città). Fin dalla mattinata si è poi verificato il nuovo annunciato peggioramento, dopo le piogge degli ultimi 3 giorni di dicembre e la tregua di Capodanno. Si tratta comunque di un passaggio perturbato decisamente blando e veloce, dovuto al rapido transito di un minimo depressionario formatosi a Nord della Corsica per effetto di una massa d'aria fredda di origine nord-atlantica, sfociata sul Mar Ligure dalla Valle del Rodano. Tale struttura depressionaria, spostandosi rapidamente attraverso il Tirreno sulla direttrice che dal Mar Ligure lo condurrà alfine sullo Ionio, apporta sulla nostra regione una copertura nuvolosa stratificata, con deboli precipitazioni associate, che in città sono iniziate già nella mattinata di venerdì 2, e potrebbero ancora interessarci fino alla tarda serata. Non è mancato, sulle zone di litorale della nostra provincia, qualche cumulomembo capace di attivare isolati temporali.
Già nella giornata di sabato 3, a seguito dell'allontanamento del vortice verso lo Ionio, il cielo andrà ad aprirsi, lasciando spazio, anche per le giornate di domenica 4, lunedì 5 e martedì 6, a diversi giorni di tempo prevalentemente soleggiato, grazie alla graduale rimonta di un campo anticiclonico, che si stabilirà decisamente sull'Italia entro l'inizio della prossima settimana.
La rotazione dei venti da Nord-Est, conseguente proprio al passaggio del citato minimo barico, favorirà però nei prossimi giorni l'afflusso di aria fredda proveniente dai Balcani, causando una ulteriore diminuzione delle temperature minime, con la colonnina di mercurio che scenderà quindi, nelle ore notturne e del primo mattino, su valori prossimi allo zero, specie nelle nottate di sabato e di domenica. Anche le massime, complice la citata irruzione di aria fredda, faranno registrare un lieve calo, ma la buona insolazione, come del resto già avvenuto nel primo giorno dell'anno, assicurerà comunque una apprezzabile escursione termica tra il giorno e la notte. Una decisa ripresa del campo termico dovrebbe avvenire a partire dal giorno 6, grazie proprio alla spinta dell'anticiclone azzorriano, che ricaccerà verso Est la massa d'aria fredda
La prima previsione che si può azzardare per l'Epifania è quindi di un giorno soleggiato e mite, con temperature che anche dopo il tramonto si manterranno su valori meno rigidi delle serate e nottate precedenti.

Bollettino del 04.01.2004
L'evoluzione dei giorni 3 e 4 ha confermato le previsioni secondo cui il blando passaggio perturbato del giorno 2 era destinato a lasciare rapidamente spazio, sulla nostra città, a condizioni di tempo soleggiato ma freddino: in particolare, le minime nella notte tra sabato e domenica sono scese a ridosso dello zero (0°C a Ciampino, 1°C a Fiumicino e Roma Urbe, valori compresi tra 2 e 3°C nelle stazioni di rilevamento dei quartieri più interni della città), e anche se il buon soleggiamento ha garantito una certa escursione termica tra questi valori e quelli delle ore centrali della giornata, le massime (nel medesimo giorno 4) hanno stentato a raggiungere i 9°C.
Le corse odierne dei modelli numerici confermano, per i prossimi giorni, la progressiva rimonta dell'anticiclone azzorriano sul bacino del Mediterraneo, a proteggere la nostra penisola dalle perturbazioni atlantiche: i colpi che il ciclone d'Islanda continuerà a scagliare a ripetizione verso le isole britanniche, e di qui verso la Francia e l'Europa centrale, sembrano quindi destinati a "scivolare" oltralpe, senza coinvolgere il territorio italiano, e men che mai quello della nostra regione (che per ovvi motivi in questo sito non viene mai nominata esplicitamente :-))
Sarà proprio sotto la spinta anticiclonica che la massa d'aria fredda continentale, responsabile delle temperature piuttosto rigide dei primi giorni del 2004, verrà gradualmente ricacciata verso Est, fino ad uscire di scena. Le correnti a tutte le quote, che fino alla giornata di lunedì 5 permarranno da N o NE, ruoteranno dai quadranti occidentali, e sarà proprio questo il segnale del cambio di circolazione: non più aria fredda e secca proveniente dai Balcani, ma aria umida e relativamente mite proveniente dal Mediterraneo occidentale. Ciò comporterà, a partire da martedì 6 e in modo più marcato nei giorni successivi, una ripresa delle temperature, ma anche un aumento della copertura nuvolosa, con cieli velati da nubi alte e stratificate, cui si aggiungerà il passaggio di banchi di nubi basse, sospinte da un pronunciato vento di Libeccio. Gli strati nuvolosi costituiranno un ulteriore contributo a tenere le temperature minime su valori meno rigidi di quelli attuali. L'aumento della copertura nuvolosa al momento non è previsto essere associato a rischio di precipitazioni, almeno fino alla giornata di giovedì 8.
Una intensa depressione di origine nord-atlantica, che nella seconda parte della settimana investirà le isole britanniche e la Francia settentrionale, potrebbe riuscire a far penetrare qualche impulso perturbato attraverso il muro anticiclonico, verso la nostra penisola, apportando qualche precipitazione anche dalle nostre parti tra le giornate di venerdì 9 e sabato 10, ma ci sarà tempo per verificare questa ipotesi.
Tornando all'immediato futuro, ci si deve aspettare quindi: un lunedì ancora soleggiato, un proseguo della settimana con passaggio di diversi corpi nuvolosi ma - almeno fino a giovedì - senza pioggia, temperature minime ancora basse per le nottate di domenica 4 e di lunedì 5, valori in ripresa (3-4 gradi di aumento) già a partire dalla notte di martedì 6 (con minime che quindi da 0-1°C dovrebbero salire a 4-5°C), e un aumento termico più marcato nelle nottate successive (con minime che potrebbero salire fino a ridosso dei 10°C, e ridotta escursione termica tra le ore notturne e quelle diurne).

Aggiornamento del 05.01.2004
Ha trovato conferma la previsione secondo cui le notti di sabato e domenica sarebbero state particolarmente fredde: dopo i già rigidi valori raggiunti dalle minime del giorno 4, la colonnina di mercurio, complice il cielo sereno, nel corso della notte successiva è ulteriormente scesa, facendo registrare -3°C a Ciampino, -1°C a Fiumicino, valori tra -1°C e + 1°C nelle stazioni di rilevamento delle zone più interne dell'urbe. Tali punte minime sono stati raggiunte nelle ore del primo mattino del giorno 5, fino anche ad un paio d'ore dopo l'alba, prima che la temperatura riuscisse a risentire positivamente dell'insolazione e tornasse a risalire, fino alle massime di 8-10°C registrate nelle ore del primo pomeriggio.
Rispetto a quanto scritto nel bollettino emesso il giorno 4, le corse odierne dei modelli numerici sembrano dar credito ad un paio di modifiche:
1) la prevista spinta anticiclonica, capace di far uscire gradualmente di scena la massa d'aria fredda continentale responsabile delle temperature rigide di questi giorni, arriverà con un po' di ritardo: non dal giorno 6, ma dal successivo. Anche il giorno dell'Epifania sarà quindi ancora freddino, compresa la notte tra martedì 6 e mercoledì 7, ma le temperature minime non dovrebbero comunque raggiungere le punte sottozero fatte registrare nelle notti precedenti, complice anche l'aumento della copertura nuvolosa.
2) nella giornata di mercoledì 7, un debole cavo d'onda potrebbe riuscire a scalfire il bordo orientale della campana anticiclonica protesa sull'Italia, attraversando velocemente la nostra penisola da Nord a Sud ed apportando qualche debole precipitazione anche sulla Capitale, più probabile nella prima parte della giornata.
Le altre indicazioni contenute nel bollettino sovrastante, allo stato attuale, sono da considerare confermate: cielo nuvoloso nelle giornate di giovedì 8 e venerdì 9, ma con scarso rischio di pioggia, che invece potrebbe aumentare durante il weekend. Ma di questo ne riparleremo, in modo più attendibile, nel bollettino che sarà emesso il giorno 7.


SITUAZIONE 07/01/04: in questa immagine Meteosat, ripresa il giorno 7 gennaio alle ore 7.00 italiane, salta subito agli occhi l'estesa struttura depressionaria - con sistema frontale annesso - attiva in pieno Atlantico, destinata il giorno 8 ad apportare precipitazioni abbondanti su isole britanniche e Francia settentrionale. Il giorno 9, tale vortice riuscirà ad inviare un impulso perturbato anche sulla nostra penisola, vincendo in parte la resistenza dell'anticiclone attivo sul Mediterraneo occidentale e causando un moderato peggioramento del tempo, con qualche pioggia anche sulla Capitale. Si tratterà comunque di un passaggio perturbato piuttosto veloce, che lascerà spazio probabilmente ad un weekend più che discreto, prima di un nuovo (e più marcato) peggioramento atteso per l'inizio della prossima settimana. (Immagine a cura della Stazione Ricevente della Dundee University - rielaborazione grafica meteoroma.net con fronte freddo in blu, fronte caldo in rosso, fronte occluso in viola).
Bollettino del 07.01.2004
Ha trovato conferma il previsto lieve rialzo delle temperature minime nella nostra città, dopo i valori negativi dei giorni scorsi: nella nottata tra il 6 e il 7 gennaio la discesa della colonnina di mercurio si è fermata a 0°C a Ciampino e a +1°C a Fiumicino, con valori minimi intorno ai +2/+3°C nelle stazioni di rilevamento dei quartieri interni dell'urbe. Confermato anche l'aumento della copertura nuvolosa, fin dalla serata dell'Epifania, dopo diversi giorni di cielo sereno: gli strati nuvolosi sono naturalmente complici del rialzo termico notturno rispetto ai valori rigidi delle nottate precedenti, ma anche del fatto che la temperatura nelle ore diurne stenta a salire (valori tra 6 e 8°C intorno a mezzogiorno del giorno 7).
Cosa dobbiamo attenderci nei prossimi giorni? Ancora cielo prevalentemente nuvoloso nel proseguo della giornata di mercoledì 7 e in quella di giovedì 8; il rischio di precipitazioni a Roma sarà limitato alla possibilità di qualche piovasco. Le temperature minime saranno in ulteriore lieve ripresa, e si assesteranno, più decisamente, qualche grado sopra lo zero. Moderato peggioramento (vedi le note sulla "situazione" nelle righe qui sopra) nella giornata di venerdì 9, con precipitazioni deboli e sparse sulle regioni centro-meridionali italiane, compresa quindi la Capitale, dove la rotazione del vento dai quadranti occidentali e l'avvezione di aria più mite di origine atlantica faranno registrare un ulteriore rialzo delle temperature minime. Atteso poi un nuovo miglioramento per la giornata di sabato 10, che dovrebbe trascorrere per lo più senza nubi; discreta anche la giornata di domenica 11, ma con nuvolosità in aumento per l'arrivo di una perturbazione atlantica, che al momento si prevede capace di vincere in modo risolutivo l'azione protettiva esercitata in questi giorni (con poche e deboli falle) dalla campana anticiclonica presente sul Mediterraneo occidentale: se questa evoluzione troverà conferma, ci si devono attendere precipitazioni discretamente abbondanti, anche a Roma, nelle giornate di lunedì 12 e martedì 13, con temperature minime ancora superiori alle medie stagionali e ridotta escursione termica giornaliera. Ma qui siamo nel campo delle ipotesi a lunga scadenza, da verificare attentamente nei prossimi giorni.


SITUAZIONE 08/01/04: è arrivato sul Continente, ed è attualmente disteso tra la Spagna settentrionale e la Scozia attraverso la Francia e la Germania, l'esteso sistema frontale che il giorno 7 avevamo individuato in Atlantico al largo delle isole britanniche. In questa immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa il giorno 8 gennaio alle ore 15.00 italiane, meteoroma.net vi ha segnalato con un cerchio blu la posizione del centro della depressione in quota, mentre con un cerchio rosso trovate schematizzata la struttura anticiclonica afro-mediterranea, che proteggerà la nostra penisola dalla parte più intensa della perturbazione, costringendola a sfilare oltralpe e limitando gli effetti sull'Italia ad un blando passaggio perturbato, con precipitazioni sparse e di poco conto, durante la giornata di venerdì 9. Nei giorni a seguire, è attesa una rimonta ancor più decisa del medesimo anticiclone, che apporterà temperature minime in ulteriore salita, e probabilmente ci proteggerà (salvo qualche blanda infiltrazione instabile) anche da una successiva perturbazione atlantica, attualmente in via di formazione in prossimità delle coste canadesi, che tra domenica e lunedì giungerà ad interessare il nostro continente.
Bollettino dell'08.01.2004
Dopo la prima timida ripresa delle temperature minime già avvenuta nella giornata di ieri, la nottata tra il 7 e l'8 gennaio come previsto ha fatto registrare un aumento termico ben più marcato, con valori minimi che si sono assestati diversi gradi sopra lo zero (dopo le punte negative della prima parte della settimana): +5°C a Ciampino, +7°C a Fiumicino, valori di +6/+7°C in città. Ha trovato riscontro anche la previsione relativa alla possibilità di qualche piovasco nella Capitale: durante la medesima nottata, registrati modesti apporti pluviometrici (inferiori a 1.0 mm) un po' in tutta l'area urbana: 0.8 mm in particolare all'osservatorio del Collegio Romano, situato nell'omonimo palazzo in pieno centro storico.
Almeno per il momento, va considerata esaurita la fase fredda che ha segnato i primi giorni dell'anno; naturalmente la stagione invernale è ancora lunga, e si tornerà sicuramente, nel corso delle prossime settimane, a dover fare i conti con temperature rigide, ma non nei prossimi giorni, che ci regaleranno in particolare valori minimi più autunnali che invernali.
Per quanto riguarda il tempo previsto, sostanzialmente confermate le indicazioni del bollettino di ieri: moderato peggioramento nella giornata di venerdì 9, con precipitazioni deboli e sparse sulle regioni centro-meridionali italiane, compresa probabilmente la Capitale, dove la rotazione del vento dai quadranti occidentali e l'avvezione di aria più mite di origine atlantica faranno registrare un ulteriore lieve rialzo delle temperature minime. Atteso poi un nuovo miglioramento per la giornata di sabato 10, che dovrebbe trascorrere al più con nubi sparse, e con vento in rotazione da Nord; inizialmente discreta anche la giornata di domenica 11, ma con nuvolosità in progressivo aumento, vento in rotazione dai quadranti meridionali, e possibilità di qualche piovasco tra il pomeriggio e la sera, a causa di una blanda infiltrazione perturbata nel tessuto anticiclonico che nel frattempo avrà ripreso possesso della nostra penisola. La possibilità di qualche sporadica pioggia persisterà per la prima parte della giornata di lunedì 12, per poi lasciare spazio (ma le previsioni a lunga scadenza vanno sempre intese a carattere indicativo, e verificate nei giorni a seguire) ad una fase di tempo sostanzialmente buono, con cieli al più velati da strati alti e sottili e assenza di precipitazioni, che dovrebbe perdurare almeno nei primi 2-3 della prossima settimana, e dar luogo a temperature minime ancor più marcatamente superiori alle medie stagionali. Sembra quindi scongiurata, al momento, l'ipotesi dello sfondamento della campana di alta pressione, da parte della nuova perturbazione atlantica che, proprio all'inizio della prossima settimana, investirà il nostro continente, rimanendo però probabilmente a latitudini superiori a quelle italiane grazie proprio all'azione di sbarramento esercitata dal promontorio nordafricano. Se tale evoluzione troverà conferma, l'unico rischio meteorologico per gli abitanti di Roma e provincia tra martedì 13 e mercoledì 14 sarà rappresentato dalle condizioni favorevoli alla formazione di foschie e all'accumulo degli inquinanti nei bassi strati.


SITUAZIONE 09/01/04: sta traversando rapidamente l'Italia da Nord-Ovest a Sud-Est, il blando passaggio perturbato legato al sistema frontale di origine atlantica, attivo dal giorno 8 sull'Europa nord-occidentale. In questa immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa il giorno 9 gennaio alle ore 08.30 italiane, meteoroma.net vi ha segnalato con le linee blu l'andamento indicativo delle isobare al suolo relative alla depressione che ci sta interessando. I due cerchi rossi schematizzano rispettivamente la struttura anticiclonica afro-mediterranea, che ha in qualche modo evitato uno sfondamento più massiccio della perturbazione sulla nostra penisola, e dopo il veloce passaggio di quest'ultima tornerà a rimontare verso l'Italia, e l'anticiclone termico sulla Russia, dovuto alla presenza di aria molto fredda nei bassi strati dell'atmosfera sopra alle aree continentali russo-siberiane, e quindi tipico della stagione invernale.
Bollettino del 09.01.2004
Ha iniziato a piovere intorno alle 5 del mattino, il giorno 9 nella Capitale, per effetto del previsto passaggio perturbato che ha attraversato un po' tutta la nostra penisola da Nord a Sud. Le cumulate pluviometriche più significative registrate in città durante la giornata rasentano i 20 mm, con intensità massime di 5 mm/h. Le temperature minime, complice la temporanea rotazione del vento dai quadranti meridionali, hanno continuato la loro fase di ripresa: +7°C a Fiumicino e a Ciampino, valori intorno a +8°C in città.
Per quanto riguarda il tempo previsto nei prossimi giorni, sono da considerarsi confermate le indicazioni del bollettino di ieri: il citato passaggio perturbato esaurirà i suoi effetti sulla Capitale entro la serata di venerdì 9, lasciando spazio, già dalla nottata, ad un miglioramento destinato a durare per le successive 36 ore. La giornata di sabato 10 vedrà un progressivo rasseneramento del cielo, a partire da una mattinata che la foschia e il passaggio di qualche strato nuvoloso potrebbero inizialmente rendere ancora uggiosa. Nella nottata, attenzione alle nebbie. Si registreranno inoltre una temporanea lieve diminuzione delle temperature minime (che comunque si manterranno qualche grado sopra lo zero) e la rotazione del vento da Nord. Un cielo sereno, con presenza di poche nubi sparse (ma ancora con dense foschie nelle ore notturne e del primo mattino, specie nelle aree vallive e di campagna della provincia e in quelle periferiche dell'urbe) segnerà la prima parte della giornata di domenica 11, mentre dal pomeriggio si andrà incontro ad un graduale aumento della copertura nuvolosa, a causa dell'arrivo di una nuova perturbazione atlantica, annunciata dalla rotazione dei venti da Sud. Anche stavolta gli effetti sulla nostra regione saranno veloci e marginali: la parte più intensa della perturbazione sarà confinata alle latitudini dell'Europa centrale, grazie all'azione dell'anticiclone nordafricano che durante il weekend sarà rimontato vero l'Italia, e permetterà su quest'ultima solo il transito di una blanda infiltrazione instabile.
A Roma ci si deve aspettare quindi qualche debole precipitazione tra la serata di domenica e la prima parte della giornata di lunedì 12. A seguire, sostenute correnti occidentali manterranno condizioni di variabilità per i successivi 2-3 giorni, apportando sull'Italia masse d'aria umide e relativamente miti. Si avranno quindi, dal pomeriggio di lunedì e per le giornate di martedì 13 e mercoledì 14, delle schiarite alternate al passaggio di corpi nuvolosi di scarso spessore, con probabilità di precipitazioni in città molto bassa e comunque limitata a qualche piovasco. Tale evoluzione darà luogo a temperature minime ancor più marcatamente superiori alle medie stagionali.
L'inverno ha sicuramente molte cartucce ancora da sparare, ma almeno fino alla metà della prossima settimana prevarrà sull'Europa il flusso zonale, cioè quello diretto da Ovest verso Est ed apportatore di aria atlantica, e ciò è garanzia di temperature miti per la stagione, dato che scongiura irruzioni di aria polare o siberiana verso il bacino del Mediterraneo. Al momento, i modelli numerici a lunga scadenza danno qualche indizio su un cambio della circolazione atmosferica intorno a metà gennaio, con ritorno a tempo instabile e a temperature più rigide, ma ci sarà tempo per verificare se questa indicazione troverà conferma.


SITUAZIONE 10/01/04: si è definitivamente allontanato verso la Grecia, il sistema perturbato responsabile delle precipitazioni del giorno 9 su buona parte della nostra penisola, compresa la Capitale dove si sono registrati 15-20 mm di pioggia. In questa immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 10 gennaio alle ore 16.30 italiane, meteoroma.net vi ha schematizzato con il cerchio rosso l'anticiclone nordafricano che sta rapidamente rimontando alle spalle della depressione che ci ha interessato venerdì (indicata dal cerchio blu n.1), apportando sull'Italia ampie schiarite che dureranno fino alla prima parte di domenica. Sull'Atlantico, in prossimità ormai delle isole britanniche, è riconoscibile (cerchio blu n.2) la nuova perturbazione che interesserà il continente nei prossimi 2-3 giorni. Grazie alla resistenza offerta dal campo di alta pressione che ci interessa, la parte più intensa del sistema frontale in arrivo sarà costretta a sfilare oltralpe, e solo una blanda coda di tale sistema riuscirà ad incunearsi nel tessuto anticiclonico e ad interessare così il territorio italiano: gli effetti su Roma consisteranno in un aumento della nuvolosità stratificata nella seconda parte della giornata di domenica, e qualche precipitazione tra la successiva nottata e la giornata di lunedì.


SITUAZIONE 12/01/04: in questa immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 12 gennaio alle ore 09.30 italiane, salta immediatamente agli occhi il lungo treno di nubi che dall'Atlantico si incunea sulla Francia e sull'Europa centrale, segno dell'intenso flusso zonale (costituito da forti correnti occidentali) che separa attualmente la zona a latitudini superiori (ove impera l'aria fredda di matrice artica e polare, e sono facilmente individuabili diverse perturbazioni legate al ciclone d'Islanda) dalla zona a latitudini inferiori (quella con aria sub-tropicale, dove l'anticiclone nord-africano sta garantendo ampie zone di cielo sgombro da nubi). Proprio grazie al campo di alta pressione, che dal continente africano si protende sul bacino del Mediterraneo, i vari impulsi perturbati che in questi giorni transiteranno sull'Europa saranno costretti a sfilare oltralpe, e solo blande infiltrazioni instabili riusciranno ad incunearsi nel tessuto anticiclonico e ad interessare così il territorio italiano. E' questo il motivo dell'aumento della nuvolosità stratificata che è avvenuta a Roma nella nottata tra domenica e lunedì, dopo un weekend di cielo sereno.
Bollettino del 12.01.2004
Nella prima parte della settimana, sostenute correnti occidentali manterranno condizioni di variabilità sul nostro territorio, guidando sull'Italia masse d'aria umide e relativamente miti: nelle giornate di lunedì 12, martedì 13 e mercoledì 14 avremo quindi alternanza tra cielo coperto da estesi strati nuvolosi e parziali schiarite, con temperature (specie nei valori minimi) decisamente superiori alla norma della stagione.
Le intense perturbazioni in transito sull'Europa centrale non riusciranno a vincere la resistenza del campo anticiclonico proteso dall'Africa settentrionale verso la nostra penisola, e riusciranno ad infiltrare sul territorio italiano solo le loro frange più deboli e marginali: gli effetti sull'Italia (e in particolare sulla Capitale) saranno quindi per lo più limitati alla già citata copertura del cielo, mentre il rischio di precipitazioni (comunque deboli e sporadiche) sarà basso nell'urbe, un po' superiore nelle zone interne della provincia e della regione, specie nelle aree a ridosso dell'Appennino, dove i sostenuti venti di Libeccio ammasseranno corpi nuvolosi più consistenti. Sul litorale romano, inversamente, saranno più probabili le schiarite, ma saranno anche più forti i flussi di Libeccio, con mare molto mosso e rischio di qualche mareggiata.
Ma fino a quando durerà questa fase, con temperature più autunnali che invernali?
Come già scritto nei giorni scorsi, almeno fino alla metà settimana prevarrà sull'Europa il flusso zonale, cioè quello diretto da Ovest verso Est ed apportatore di aria atlantica, e ciò è garanzia di temperature miti per la stagione, dato che confina l'aria fredda a latitudini elevate, e scongiura irruzioni di aria polare o siberiana verso il bacino del Mediterraneo.
Ma abbiamo anche scritto che l'inverno ha sicuramente molte cartucce ancora da sparare, e sembra che intenda utilizzarne alcune già verso la fine di questa settimana: da diversi giorni i modelli numerici confermano infatti gli indizi circa un cambio della circolazione atmosferica intorno alla metà del mese, quando l'anticiclone delle Azzorre, sul vicino Atlantico, tenderà a protendersi nel senso dei meridiani verso le isole britanniche. In situazioni di questo tipo, l'aria fredda, di origine artica o polare, trova una strada molto diretta, lungo il fianco orientale dell'anticiclone, per scendere da Nord a Sud verso il bacino del Mediterraneo. Gli scenari disegnati dai modelli numerici vedono una prima infiltrazione di aria fredda tra giovedì 15 e venerdì 16, con un brusco calo termico e qualche precipitazione specie sui versanti adriatici della penisola; tale situazione sembra destinata ad essere seguita da una ulteriore salita verso Nord dell'anticiclone delle Azzorre e quindi da una più massiccia discesa fredda nel corso del weekend, capace di apportare più marcatamente tempo instabile sull'Italia (compresa la Capitale) e temperature basse. Se tale evoluzione troverà conferma, tra sabato 17 e domenica 18 ci si devono attendere temperature che torneranno in tutta Italia ai valori rigidi già registrati nei primissimi giorni dell'anno, ed alta probabilità di piogge diffuse, con nevicate, anche a bassa quota, su gran parte della dorsale appenninica (quindi anche nella nostra regione, particolarmente nel reatino). Ma ricordiamoci che le previsioni a lunga scadenza sono sempre suscettibili di modifiche - anche sostanziali - nei giorni successivi, dato che basta un lieve spostamento, verso Est o verso Ovest, delle strutture bariche in quota rispetto alle posizioni previste, per portare - tanto per fare un esempio - alla formazione di un minimo al suolo sul Tirreno piuttosto che sull'Adriatico, con conseguenti grandi variazioni nella distribuzione delle eventuali piogge e nevicate.

Aggiornamento del 13.01.2004
Le corse odierne dei modelli numerici confermano sia la variabilità per le giornate di martedì 13 e mercoledì 14, con passaggio di corpi nuvolosi alternati a schiarite e scarsa probabilità di sporadiche precipitazioni sulla Capitale, sia un cambio nella circolazione atmosferica nella seconda parte della settimana, con il ritorno a tempo più instabile e temperature in diminuzione anche sensibile. Nella giornata di giovedì 15, le correnti occidentali piegheranno infatti da Nord-Ovest, guidando il transito di un'onda depressionaria sul'Italia e soprattutto apportando aria decisamente più fredda rispetto ai miti flussi atlantici che attualmente interessano il nostro territorio (temperature minime di questa mattina a Roma addirittura superiori ai 10°C in città). Ad una parziale e relativa rimonta del campo di pressione nelle successive 48 ore (giornate di venerdì 16 e sabato 17), i modelli fanno seguire - per le giornate di domenica 18 e lunedì 19 - l'approfondimento, verso il bacino del Mediterraneo, di una più profonda e strutturata saccatura dal Nord Europa, a causa (come già descritto nel bollettino sovrastante) di una pronunciata estensione verso Nord (addirittura fino all'Islanda) dell'anticiclone delle Azzorre nel senso dei meridiani. Si tratta della tipica evoluzione dinamica capace di aprire un vero e proprio corridoio, che dalle latitudini artiche permette a masse d'aria fredda di raggiungere le latitudini mediterranee. Si tratterà comunque di aria artica marittima, quindi fredda ma non gelida: più che per i valori minimi raggiunti, il freddo si farà avvertire soprattutto per il considerevole salto termico, rispetto ai già ricordati miti valori attuali.
Stante la prevista evoluzione dinamica descritta, ci si deve aspettare quindi un primo brusco calo termico già nella giornata di giovedì 15, quando le temperature potranno calare (specie nei valori minimi) anche di 6-7 gradi in 24 ore; a seguire, una lieve (forse appena apprezzabile) ripresa delle temperature tra venerdì 16 e sabato 17 (ma con probabili precipitazioni, anche a Roma), e una seconda - e più marcata - diminuzione del campo termico nelle giornate di domenica 18 e lunedì 19, con tempo che diverrà più spiccatamente instabile e precipitazioni diffuse su buona parte d'Italia, specie sul Centro-Sud, compresa quindi la Capitale. Le prime previsioni per il fine settimana a Roma annunciano quindi un weekend umido e via via più freddo, con tempo perturbato in particolare nella giornata di domenica.


SITUAZIONE 14/01/04: in questa immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 14 gennaio alle ore 11.30 italiane, appare ancora evidente il flusso di correnti occidentali tra Spagna, Francia meridionale ed Italia, che da diversi giorni segna la netta divisone tra la zona con aria fredda di matrice artica e polare, a Nord, e quella con aria sub-tropicale, a Sud, rispettivamente sedi delle perturbazioni legate al Ciclone d'Islanda e di un robusto campo anticiclonico. In questa situazione, l'Italia - che si trova proprio al margine tra le due zone - è stata interessata per lo più dal passaggio di nuvolosità sfrangiata e di scarsa consistenza, ma la circolazione atmosferica è prossima ad un cambiamento, con il ritorno a condizioni di tempo instabile e a temperature rigide. Il maltempo ed il freddo nella Capitale riguarderanno soprattutto la giornata di domenica.
Bollettino del 14.01.2004
La fase di temperature superiori alla media stagionale ha raggiunto tra martedì 13 e mercoledì 14 il suo apice (valori minimi di questa mattina di 9°C a Fiumicino e Ciampino, addirittura superiori ai 13°C in città), ed ha le ore contate: è infatti confermata la previsione, già anticipata nei bollettini emessi nei giorni scorsi, di un brusco calo termico nelle prossime 24 ore.
La giornata di giovedì 15 nella Capitale trascorrerà per lo più senza nubi, specie nella seconda parte del giornata, ma con temperature (specie nei valori minimi) di diversi gradi inferiori ai miti valori registrati dei 2 giorni precedenti: la sensazione di freddo si farà avvertire soprattutto per il considerevole e rapido salto termico, rispetto alle attuali temperature di stampo autunnale. Spirerà un sostenuto vento di Maestrale (cioè proveniente da Nord-Ovest), fino a forte sul litorale, con mare molto mosso, specie nella prima parte della giornata.
Venerdì 16 nuovo aumento della copertura nuvolosa, temperature ancora basse con scarsa escursione termica durante la giornata, rotazione del vento da Sud-Ovest, in intensificazione nella serata, e qualche pioggia probabile tra la serata e la nottata.
Sabato 17 tempo moderatamente perturbato, con cielo nuvoloso o molto nuvoloso e qualche pioggia, specie nella prima parte della giornata. Le temperature faranno registrare una lieve ripresa, che si manterrà anche nei valori minimi della notte seguente e del primo mattino di domenica.
Nel corso della giornata di domenica 18 avremo però una seconda - e più marcata - irruzione fredda sul territorio italiano, associata a diffuse condizioni di tempo perturbato, per l'approfondimento di una saccatura dal Nord Europa sul bacino del Mediterraneo. Sulla Capitale si prevedono, al momento, piogge persistenti e mediamente abbondanti per buona parte della giornata, con un miglioramento possibile dalla serata. La temperatura sarà in calo soprattutto nella seconda parte della giornata, con valori che in serata, e ancora più nella successiva nottata, potranno tornare alle punte prossime allo zero (se non negative) registrate nei primi giorni del 2004. Il vento spirerà dai quadranti occidentali.
Lunedì 19 al primo mattino si registreranno probabilmente le temperature più basse di questo episodio freddo, ma la fase di maltempo sulla Capitale potrà dirsi conclusa con le piogge del giorno precedente, ed il cielo andrà incontro a rapido rasseneramento, grazie anche alla rotazione del vento da Nord. Ci si aspetta quindi una giornata bella, limpida e fredda.
Per la giornata di martedì 20 è prevista una rimonta del campo anticiclonico sulla nostra penisola, con il ritorno ad una fase di tempo stabile - guastato da foschie e banchi di nebbia nelle ore notturne e del primo mattino - e a temperature miti. Ma al momento questo va considerato più un presagio che una previsione, e verificheremo nei prossimi giorni se troverà conferma.


SITUAZIONE 15/01/04: in questa immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 15 gennaio alle ore 10.00 italiane, appare evidente come la rotazione delle correnti da Nord-Ovest, al seguito del passaggio di un fronte freddo sulla nostra penisola, abbia finalmente spezzato il flusso zonale, e quindi anche il persistente treno di nubi che da giorni transitava sull'Europa e sull'Italia, lasciando spazio su buona parte delle nostre regioni (compresa la nostra) a condizioni di cielo sereno. Si tratta però di un miglioramento che prelude ad una fase di tempo instabile con sensibile calo delle temperature: l'interazione tra la depressione attiva al largo delle coste atlantiche canadesi (indicata dal cerchio blu all'estremità sinistra dell'immagine) e l'anticiclone delle Azzorre (schemattizzato dal cerchio rosso) spingerà quest'ultimo ad estendersi nel senso dei meridiani fino a latitudini elevate (nella direzione indicata dalla freccia), creando sul suo fianco orientale un corridoio in direzione Nord-Sud, in cui masse di aria artica avranno buon gioco nello scorrere verso il Mediterraneo, dando luogo alla prevista irruzione fredda e al transito di un vortice sulla nostra penisola. La fase più spiccata del maltempo nella Capitale riguarderà soprattutto la giornata di domenica, a seguire rapido miglioramento ma con sostenuta tramontana e con temperature basse fino a martedì 20.
Bollettino del 15.01.2004
Sono rimaste ancora elevate, le temperature minime nella notte tra mercoledì 14 e giovedì 15 (10°C a Ciampino, 12°C a Fiumicino e nelle stazioni di rilevamento in città), ma il verificarsi dell'annunciato calo termico è ormai questione di ore, ed è anzi già avvertibile dal fatto che le temperature della mattinata stentano a salire ed a seguire l'usuale ciclo diurno, rimanendo invece praticamente costanti sui sopraindicati valori registrati al primo mattino (all'osservatorio del Collegio Romano, appena 0.2°C di incremento tra le ore 7.00 e le ore 10.00). Dopo le ore centrali della giornata, in cui la buona insolazione garantirà comunque un discreto riscaldamento dell'aria, le temperature della serata e della successiva nottata faranno avvertire più decisamente l'irruzione fredda avvenuta sul territorio italiano. Le minime, al primo mattino di venerdì 16, saranno di diversi gradi inferiori a quelle registrate in questi ultimi giorni. Più che dai valori effettivamente raggiunti, che saranno nella norma della stagione, la sensazione di freddo sarà accentuata dal salto termico, rispetto alle temperature autunnali a cui ci siamo abituati da qualche giorno a questa parte.
Ha trovato conferma, già nelle prime ore del giorno 15, l'annunciata attivazione di forti correnti di Maestrale, più intense sul litorale, con raffiche che a Ciampino ed a Fiumicino hanno raggiunto rispettivamente i 50 e i 75 km/h.
Come previsto, con la rotazione delle correnti da NW (o da WNW), gli strati nuvolosi, che nei giorni scorsi hanno a più riprese coperto il cielo della Capitale, hanno lasciato spazio ad un cielo sereno o poco nuvoloso, che permarrà per l'intera giornata di giovedì 15.
Venerdì 16 nuovo aumento della copertura nuvolosa, temperature ancora basse con scarsa escursione termica durante la giornata, attenuazione del vento e sua rotazione da SW, e forse qualche pioggia tra la tarda serata e la nottata.
Sabato 17 tempo moderatamente perturbato, con cielo nuvoloso o molto nuvoloso e qualche episodio piovoso altamente probabile. Vento ancora moderato di Libeccio, fino a forte sul litorale. Le temperature faranno registrare una lieve ripresa, che si manterrà anche nei valori minimi della notte seguente e del primo mattino di domenica.
Nel corso della giornata di domenica 18 avremo però una seconda - e più marcata - irruzione fredda sul territorio italiano, associata a diffuse condizioni di tempo perturbato, per l'approfondimento di una saccatura nord-atlantica verso il bacino del Mediterraneo, con il transito di un vortice da NW a SE, dal Mar Ligure al Basso Tirreno ed infine allo Ionio attraverso tutta la penisola. Sulla Capitale si prevedono piogge persistenti e mediamente abbondanti per buona parte della giornata. Il calo della temperatura sarà avvertibile a partire dalla seconda parte della giornata, con valori che in serata, e ancora più nella successiva nottata, potranno tornare alle punte rigide registrate nei primi giorni del 2004 (valori minimi prossimi allo zero, se non negativi). Il vento spirerà sostenuto dai quadranti occidentali.
Il miglioramento, che nel bollettino di ieri era stato ipotizzato a partire dalla serata di domenica, potrebbe invece essere posticipato di 12 ore, con piogge residue ancora per la nottata e per le prime ore di lunedì 19, dopodiché la fase di maltempo sulla Capitale potrà dirsi conclusa, anche se altrettanto non potrà dirsi per il freddo, che al momento sembra destinato a persistere per altre 24 ore. Saranno infatti sia la nottata tra domenica e lunedì, che la successiva, quelle in cui si registreranno le temperature più basse di questo episodio freddo, ma il cielo - già nel corso della giornata di lunedì - andrà incontro a rasseneramento, grazie anche alla rotazione del vento da Nord, con una sostenuta tramontana a spazzare il cielo di Roma. Ci si aspetta quindi, per il pomeriggio di lunedì e per la giornata di martedì 20, una fase di tempo bello, limpido, freddo e un po' ventoso.
A seguire, per la giornata di mercoledì 21, è prevista una rimonta del campo anticiclonico sulla nostra penisola, con il ritorno ad una fase di tempo stabile - guastato da foschie e banchi di nebbia nelle ore notturne e del primo mattino - e a temperature più miti. Ma - come avrà sicuramente notato chi segue giorno dopo giorno l'emissione di questo bollettino - le previsioni a lunga scadenza - per limiti intrinseci dovuti al comportamento caotico dell'atmosfera - sono sempre suscettibili quantomeno di aggiustamenti, se non di modifiche sostanziali, e vanno prese solo come indicazioni della tendenza al momento identificabile come più probabile.

Bollettino del 16.01.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: si è puntualmente verificato, il brusco calo termico annunciato da diversi giorni: le temperature della Capitale, dai valori autunnali dei giorni scorsi, sono rientrate a livelli più consoni alla seconda decade di gennaio (che del resto, nella norma climatica della nostra città, corrisponde al periodo più freddo dell'anno).
Già nel corso di giovedì 15, nonostante le ottime condizioni di insolazione garantite per l'intera giornata dal cielo sereno, il ciclo termico diurno è risultato appena accennato, se non inesistente: i valori del primo pomeriggio si sono attestati appena 1 o 2 gradi sopra a quelli che erano stati registrati prima dell'alba. Questo perché dopo i valori notturni elevati, che ancora risentivano dell'aria mite apportata dalle correnti occidentali dei giorni precedenti, i flussi in quota ed al suolo sono ruotati da NW, aprendo la strada all'irruzione di aria più fredda. Il contributo dato dalla radiazione solare, durante le ore centrali della giornata, è riuscito quindi a stento a contrastare le mutate condizioni del profilo termodinamico.
Dopo il tramonto, venuto a mancare anche il contributo del riscaldamento solare, si è alfine realizzato un vero e proprio crollo termico, con temperature che sono scese di oltre 10 gradi in poche ore. Il fatto che gli strati nuvolosi in arrivo dall'Atlantico siano giunti su Roma solo al mattino di venerdì 16, lasciando il cielo sereno fin dopo l'alba, ha contribuito alla perdita di calore per irraggiamento notturno, con discesa delle temperature che quindi ha potuto raggiungere punte minime che fino al giorno prima sembravano impensabili: 0°C a Ciampino (10 gradi in meno rispetto al valore registrato alla stessa ora il giorno 15), -2°C a Fiumicino (salto termico addirittura di 14 gradi, rispetto ai +12°C registrati 24 ore prima), valori generalmente tra +1 e +4°C nelle stazioni di rilevamento dislocate nei vari quartieri dell'urbe (ma con soli +0.1°C a Monte Mario), anche in questo caso con differenze condiderevoli rispetto ai circa 12°C registrati all'alba del giorno precedente.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO: come annunciato ieri, fin dal mattino di venerdì 16 abbiamo assistito ad un aumento della copertura nuvolosa, per passaggio di strati di scarsa consistenza, il cui veloce transito ha lasciato spazio, già nel corso della mattinata, al riaffacciarsi del sole. Si tratta però di un rasserenamento effimero, perché nuovi corpi nuvolosi, via via più consistenti, invaderanno il cielo di Roma: sta per prendere forma un progressivo peggioramento delle condizioni meteorologiche, con tempo che rimarrà perturbato per tutto il resto del weekend. Già tra il tardo pomeriggio e la serata sarà possibile qualche primo episodio piovoso, specie nelle zone più interne della Provincia, meno probabilmente sul litorale.
Sabato 17 tempo moderatamente perturbato, con cielo nuvoloso o molto nuvoloso, e precipitazioni deboli, a tratti moderate, più probabili nella seconda parte della giornata. Spirerà, fin dalla serata precedente, un sostenuto vento di Libeccio, fino a forte sul litorale, ove non si esclude qualche mareggiata. Le temperature faranno registrare una lieve ripresa, che si manterrà tale anche nei valori minimi della notte seguente e del primo mattino di domenica.
Come annunciato ormai da diversi giorni, la fase di maltempo più spiccato riguarderà la giornata di domenica 18, quando è confermato l'arrivo di una seconda - e più marcata - irruzione fredda sul territorio italiano, associata a diffuse condizioni di tempo perturbato. L'approfondirsi di una saccatura nord-atlantica verso il bacino del Mediterraneo vedrà infatti il campo barico al suolo rispondere con la formazione di un minimo chiuso sul Tirreno, che nel suo spostamento verso SE (diciamo indicativamente dalla Corsica alla Sicilia) guiderà ripetuti impulsi perturbati sulla nostra regione. Difficile, in una situazione di questi tipo, immaginare uno scenario diverso da piogge persistenti e mediamente abbondanti per l'intera giornata (tranne forse le primissime ore della medesima, che potrebbero segnare una breve tregua tra le piogge di sabato e quelle di domenica). Volendo azzardare una previsione quantitativa, ci si possono aspettare su Roma apporti complessivi, durante l'intero episodio perturbato del weekend, dell'ordine dei 50 mm. C'è forse da rallegrarsi che ciò avvenga durante un fine-settimana, perché anche quantitativi decisamente inferiori (diciamo dell'ordine dei 20 mm) sono in grado di mandare in crisi buona parte dell'indecente sistema di smaltimento delle acque sulle strade della Capitale, con conseguenti numerosi allagamenti della sede stradale, e con le inevitabili conseguenze di paralisi del traffico quando ciò si verifica in giorni lavorativi... al punto da far poi strillare quotidiani e telegiornali al "nubifragio" (quando invece dovrebbero chiamare le piogge deboli o moderate col loro nome, e titolare piuttosto sullo scandalo di una città spesso e volentieri messa in ginocchio da pochi mm di pioggia).
Ma torniamo alle previsioni per la giornata di domenica: non solo pioggia, come detto, ma anche freddo: il calo della temperatura sarà avvertibile a partire dalla seconda parte della giornata, con valori che in serata, e ancora più nella successiva nottata, potranno tornare a punte rigide, anche se il cielo coperto dovebbe in parte limitare tale discesa, scongiurando probabilmente valori negativi.
Il vento spirerà inizialmente dai quadranti occidentali, e la sua rotazione prima da SE e poi da NE, tra la serata e la nottata, sarà il segno dell'avvenuto passaggio del minimo depressionario.
Piogge residue riguarderanno ancora la nottata e le prime ore di lunedì 19, dopodiché la fase di maltempo sulla Capitale potrà dirsi conclusa: il cielo - già nel corso della giornata di lunedì - andrà incontro a rasseneramento, grazie anche alla rotazione del vento da Nord, con una sostenuta tramontana a spazzare il cielo di Roma. Ci si aspetta quindi, per il pomeriggio di lunedì e ancor più per la giornata di martedì 20, una fase di tempo bello e limpido, anche se un po' ventoso e inizialmente ancora freddino.
Il bel tempo sembra garantito, non altrettanto limpido ma senza più vento e con ritorno a temperature miti, anche per la giornata di mercoledì 21, grazie ad una annunciata rimonta del campo anticiclonico sulla nostra penisola. Ma l'evoluzione futura appare al momento alquanto incerta, per cui sarà meglio riparlarne nei prossimi giorni.


SITUAZIONE 17/01/04: in sovraimpressione all'immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University, e ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 17 gennaio alle ore 13.00 italiane), meteoroma.net vi ha schematizzato la dinamica delle strutture in gioco nell'immediato futuro sulle scena europea ed italiana. In rosso, sull'Atlantico, trovate schematizzato l'Anticiclone delle Azzorre che, a seguito dell'interazione con una depressione attiva al largo delle coste canadesi (indicata dalla linea blu all'estremità sinistra dell'immagine), tende ad estendersi verso Nord, fino a latitudini artiche, in direzione dell'Islanda (come indicato dalla freccia rossa). Tale evoluzione apre, sul bordo orientale dell'Anticiclone, un corridoio (indicato dalle frecce blu) in cui masse d'aria fredda, di origine artica, hanno buon gioco nello scendere verso il bacino del Mediterraneo. E' in particolare attualmente all'altezza della Bretagna, come indicato dal cerchio blu, la massa d'aria fredda (temperature di circa -30°C alla quota di 5500 metri) che nella giornata di domenica 18 farà irruzione sulla scena italiana; essa è preceduta da sostenuti venti di risposta dai quadranti meridionali (frecce rosse sul Tirreno) che hanno provocato un temporaneo rialzo delle temperature nella giornata di sabato 17, e rappresentano il primo segnale dell'invorticamento della circolazione sui nostri bacini occidentali, che si compirà - a causa del contrasto termico tra questi ultimi e l'aria artica in arrivo - quando la massa d'aria in esame sfocerà appunto sui nostri mari. Sarà proprio il minimo barico al suolo che si formerà sul mar Ligure, e si sposterà lentamente verso SE attraverso tutto il Tirreno, che convoglierà a ripetizione impulsi instabili sulle regioni occidentali della penisola, inclusa naturalmente la nostra, con conseguenti condizioni di maltempo per tutta la giornata di domenica 18 e parte di quella di lunedì 19, quando le temperature saranno in calo (e rimarranno basse fino a martedì 20) anche a causa della rotazione del vento dai quadranti settentrionali, a seguito dell'avvenuto passaggio del minimo barico.
Aggiornamento del 17.01.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: ha trovato conferma (in modo anche più accentuato di quanto previsto) l'annunciata risalita delle temperature minime, dopo il brusco calo di venerdì 15 (vedi bollettino precedente), complici l'allontanamento verso Est del cavo d'onda freddo transitato sulla nostra penisola e l'attivazione di sostenuti flussi dai quadranti meridionali come effetto di risposta all'imminente transito di una saccatura atlantica: il vento, a provenienza variabile da S a SW, durante la giornata di sabato ha infatti soffiato ripetutamente a velocità tra i 20 e i 30 km/h, con raffiche che sul litorale hanno sfiorato anche i 50 km/h. Temperature minime osservate nella notte tra venerdì 16 e sabato 17: 8°C a Ciampino, 10°C a Fiumicino, valori tra 9 e 11°C nelle stazioni dislocate nei vari quartieri della città. Qualche piovasco sparso, in nottata e durante la mattinata, ma con apporti pluviometrici non significativi: al momento, quindi, piogge di sabato inferiori alle previsioni.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO: le corse odierne dei modelli numerici autorizzano a considerare confermate le indicazioni contenute nel bollettino emesso il giorno 16, mantenuto online nelle righe sovrastanti, a cui quindi si fa riferimento per i dettagli da domenica 18 a martedì 20. Le uniche modifiche a quanto soprascritto potrebbero riguardare un lieve ritardo dell'avvezione fredda (con calo delle temperature che diverrebbe avvertibile solo dalla nottata tra domenica e lunedì, e riguardare poi sempre le successive 36 ore). Inoltre, alcuni modelli indugiano riguardo al miglioramento atteso per il pomeriggio di lunedì, e spingerebbero a posticipare le schiarite di qualche ora, dando cielo nuvoloso e qualche pioggia possibile fino alla serata, specie sul litorale; questa incertezza sull'ora di allontanamento del fronte nuvoloso, nella giornata di lunedì, non cambia la previsione di tempo bello, limpido, piuttoso ventoso (tramontana) ed ancora freddino - specie al primo mattino - atteso per martedì 20.
Per quanto riguarda la tendenza a seguire, sembra trovare conferma - per le giornate di mercoledì 21, giovedì 22 e venerdì 23 - il ritorno ad una fase di tempo abbastanza stabile, con cielo per lo più sereno o velato dal transito di nubi alte e stratiformi, temperature nuovamente in salita, scarsa ventilazione, e visibilità guastata da diffuse foschie, naturalmente più dense nel corso delle ore notturne e del primo mattino. Ma vedremo nel prossimo bollettino se queste indicazioni a lunga scadenza potranno tradursi in una vera previsione.


SITUAZIONE 19/01/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University) ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 19 gennaio alle ore 07.00 italiane. La rielaborazione grafica a cura di meteoroma.net vi mostra in rosso, sull'Atlantico, l'anticiclone delle Azzorre proteso in senso meridiano fino a latitudini elevate: lungo il suo fianco orientale sono scese correnti fredde nord-atlantiche, che irrompendo sui nostri mari hanno causato, nella giornata di domenica, la formazione di un minimo barico al suolo sul Mar Ligure. Quest'ultimo (schematizzato dal cerchio blu n.1) tra domenica 18 e lunedì 19 è lentamente sceso verso Sud attraverso il Mar di Sardegna, convogliando corpi nuvolosi a ripetizione verso le regioni centrali della penisola, con piogge persistenti (ma non particolarmente abbondanti) anche su Roma. Nella giornata di martedì 20, le correnti settentrionali in quota porteranno alla formazione di un altro piccolo minimo sul Mar Ligure, con un modesto passaggio perturbato sulle regioni tirreniche della penisola, mentre nel corso della giornata di mercoledì 21 si creerà uno stretto corridoio che, dalle latitudini artiche del continente, permetterà a masse d'aria molto fredda e secca (cerchio blu n.2) di irrompere direttamente verso la nostra penisola: una sensibile e generale diminuzione delle temperature, nella notte tra mercoledì 21 e giovedì 22, sarà l'effetto più evidente di questa evoluzione.
Bollettino del 19.01.2004
Bollettino estremamente sintetico, per motivi di tempo, quello di oggi, ma vi rimandiamo ad un aggiornamento più dettagliato nella giornata di domani, che comprenderà anche le note e i dati su quanto osservato negli ultimi 2 giorni.
Dunque: cielo nuvoloso e qualche debole pioggia ancora possibile a Roma, durante la giornata di martedì 20, per il transito, tra il Mar Ligure e il Tirreno, di un blando minimo al suolo che tornerà a disporre i venti dai quadranti occidentali. Per quanto riguarda il proseguo della settimana, gli scenari che si possono delineare oggi sono alquanto diversi da quelli che i modelli numerici ipotizzavano nei giorni scorsi (a testimonianza del fatto che le previsioni a lunga scadenza obbligano talvolta a clamorosi cambi di rotta!) Non più rimonta anticiclonica dall'Atlantico verso l'Italia, ma attivazione di un intenso flusso che dalle latitudini artiche scenderà diretto verso l'Europa orientale e di qui sulla nostra penisola, ove si registrerà una decisa irruzione di aria fredda e secca, con rotazione del vento dai quadranti settentrionali. Avremo quindi un brusco e sensibile calo termico su tutto il territorio nazionale (con gelo particolarmente intenso sulle regioni del versante adriatico).
Nel corso della giornata di mercoledì 2 il cielo vedrà schiarite sempre più ampie, con aria via via più limpida; le temperature saranno in caduta libera nella notte su giovedì 22, con valori che rimarranno rigidi almeno per le successive 48 ore (cioè fino a tutto venerdì 23). Ci attende quindi una parte centrale della settimana alquanto fredda e ventosa, con temperature minime probabilmente sotto lo zero, ma senza pioggia nella Capitale, ove anzi prevarranno condizioni di cielo sereno e poco nuvoloso, con aria limpida e tersa.


SITUAZIONE 20/01/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University) ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 20 gennaio alle ore 07.00 italiane. La rielaborazione grafica a cura di meteoroma.net vi mostra come stia prendendo forma, tra le isole britanniche e la penisola scandinava, il corridoio in cui aria molto fredda e secca (cerchio blu) potrà scendere dalle latitudini artiche verso l'Europa orientale e la nostra penisola. E' la spinta fornita dall'espansione verso Nord dell'anticiclone atlantico (schematizzato in rosso) a favorire l'approfondirsi di tale canale; l'irruzione di aria artica continentale porterà 60-72 ore di freddo intenso sull'Italia, a partire da mercoledì 21 e fino a venerdì 23. Il gelo sarà più marcato sulle regioni adriatiche, più esposte ai flussi settentrionali che si attiveranno, ma le temperature minime (nelle notti su giovedì e venerdì) potranno scendere sotto lo zero su buona parte del territorio nazionale, compresa la Capitale.
Bollettino del 20.01.2004
EVOLUZIONE RECENTE E DATI OSSERVATI: il minimo barico al suolo approfonditosi sul mar Ligure nella giornata di domenica 18, e lentamente transitato verso Sud attraverso il Mar di Sardegna, dopo aver apportato sulla nostra regione le deboli (anche se continue ed a tratti battenti) piogge di domenica 18 e lunedì 19, ha alfine raggiunto il continente africano ed è in fase di colmamento sull'Algeria. Tale struttura depressionaria ha quindi seguito una strada assai più larga, rispetto a quella (attraverso il Tirreno fino allo Ionio) che sembrava inizialmente destinato a percorrere: ciò ha da un lato limitato a modesti i quantitativi pluviometrici di questo episodio perturbato (apporti complessivi di 50-60 si sono registrati solo sul basso Lazio, mentre sulla nostra provincia le cumulate massime non hanno generalmente superato i 20 mm, con apporti ancor meno rilevanti in città), e dall'altro ha molto ridimensionato (per non dire annullato) l'attesa avvezione fredda, tenendo la massa d'aria di origine nord-atlantica più ad Ovest del previsto e soprattutto limitando la rotazione delle correnti al suolo da NE dopo il passaggio del minimo, scongiurando quindi l'ipotesi di un apporto di aria fredda dai Balcani. Le temperature tra domenica 18 e lunedì 20 si sono quindi mantenute su valori ancora un po' superiori alla media del periodo, specie nei valori minimi, con la compatta copertura nuvolosa che ha ridotto l'escursione termica diurna (lunedì 20 valori minimi intorno a 8°C, massime di circa 12°C).
SITUAZIONE ATTUALE: non c'è stata la rimonta anticiclonica - e quindi l'arrivo delle schiarite - che le previsioni a lunga scadenza emesse la settimana scorsa azzardavano ad ipotizzare dopo il passaggio perturbato del weekend; la persistenza di correnti settentrionali in quota ha invece portato alla formazione di un secondo (ma più blando) minimo sul Golfo Ligure, che nella giornata di martedì 20 ha quindi mantenuto la copertura nuvolosa sulle regioni tirreniche centro-meridionali (praticamente senza soluzione di continuità rispetto alle nubi dei 2 giorni precedenti), con deboli piogge o pioviggini associate, che sulla Capitale potranno verificarsi fino alla tarda serata di martedì 20. La permanenza di flussi al suolo a prevalente provenienza dai quadranti meridionali ha inolte assicurato ancora temperature più che gradevoli per la stagione (al primo mattino di martedì 20 registrate minime di 6°C a Fiumicino e Ciampino, con valori compresi tra 8 e 9°C in città).
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO: trova ulteriori conferme lo scenario che i modelli numerici hanno iniziato a delineare da un paio di giorni, cioè l'approfondimento di un corridoio depressionario dalla penisola scandinava verso Sud, in cui fredde correnti artiche si incanaleranno dalle alte latitudini per scendere dritte dritte, attraverso l'Europa centro-orientale, sulla nostra penisola. Sull'Italia si registrerà quindi una decisa irruzione di aria fredda e secca, di matrice prevalentemente artica continentale, con generale rotazione del vento dai quadranti settentrionali. Avremo quindi, nel corso della giornata di mercoledì 21 e per le successive 48 ore, un brusco e sensibile calo termico su tutto il territorio nazionale (particolarmente intenso sulle regioni del versante adriatico, le più esposte alla direzione di provenienza della massa d'aria in questione). Non si tratterà comunque assolutamente di un freddo eccezionale: ben altri sono - sia come intensità che come persistenza - gli episodi che potrano sulla nostra penisola le gelide correnti dai Balcani, che in questo caso giocheranno invece un ruolo marginale. Ma dopo quasi tre settimane di temperature più autunnali che degne del mese di gennaio (nella norma climatica il più freddo dell'anno), la brusca discesa dei termometri ci risulterà probabilmente più difficile da sopportare.
Nel corso della giornata di mercoledì 21 il cielo nella Capitale, complice la rotazione del vento dai quadranti settentrionali, vedrà rapide schiarite fino a divenire sgombro da nubi, con aria sempre più tersa; per tutta la giornata, specie nella seconda parte, spirerà infatti un sostenuto vento variabile tra Tramontana e Grecale. Già dalle temperature minime dell'alba, che saranno lievemente inferiori a quelle registrate nei giorni scorsi, sarà avvertibile il mutato profilo termodinamico della colonna di atmosfera che si andrà stabilendo sopra la nostra città, ma gli effetti più marcati saranno avvertibili dopo il tramonto, quando le temperature scenderanno in caduta libera per raggiungere, durante la notte su giovedì 22, valori minimi rigidi, con qualche punta negativa (nelle zone interne dell'urbe la discesa colonnina di mercurio dovrebbe fermarsi attorno allo zero, o appena al di sotto).
Nella giornata di giovedì 22, si avrà una attenuazione del campo di vento, ancora prevalenza di cielo poco o irregolarmente nuvoloso, e temperature che rimarranno basse, con un ciclo diurno che - a partire dai valori rigidi del primo mattino - difficilmente riuscirà a scaldare l'aria fino a valori apprezzabili (non assegnerei alle massime più di 9-10°C, sempre che il cielo si riveli effettivamente abbastanza sereno da garantire una buona insolazione).
Cosa aspettarsi nei giorni seguenti? Sarà molto probabilmente ancora una notte piuttosto fredda quella su venerdì 23, poi (volendo proprio azzardare una previsione a lunga scadenza) una temporanea rimonta anticiclonica potrebbe apportare una ripresa del campo termico, mettendo fine almeno alla fase più intensa di questa ondata di freddo. Nel weekend (ma qui siamo proprio nel campo dei presagi) potremmo avere un nuovo fronte nuvoloso ad apportare delle piogge. Ne riparleremo.


SITUAZIONE 21/01/04 Molto interessante la dinamica delle strutture in gioco in queste ore e nei prossimi giorni sulla scena europea: la seguiamo con l'aiuto dell'immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University) ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 21 gennaio alle ore 07.00 italiane. La rielaborazione grafica a cura di meteoroma.net vi mostra (cerchio blu n.1) la depressione che ci ha interessato nelle giornate di domenica 18 e lunedì 19, attualmente attiva tra Algeria e Libia, dove sta apportando intensi temporali; nelle prossime ore il ciclone in questione si sposterà rapidamente verso Nord-Est, in direzione del Mar Egeo, dove nella giornata di giovedì 22 andrà a saldarsi con la depressione continentale (cerchio blu n.2) formando un profondo vortice quasi stazionario che si stabilirà per diversi giorni nella zona del Mar Nero, apportando precipitazioni intense, temperature basse, e venti forti su Creta, Grecia, Bulgaria meridionale e Turchia occidentale, e disponendo intensi venti da Nord sulle regioni meridionali della nostra penisola, particolarmente forti su Ionio e Canale d'Otranto. Si è nel frattempo organizzata, grazie alla spinta fornita dall'espansione verso Nord dell'anticiclone atlantico (ovale rosso) e dal corridoio nel senso dei meridiani che tale evoluzione ha creato, la discesa di aria artica continentale (frecce blu) verso la nostra penisola, che troverà il suo compimento su tutta Italia entro la serata di mercoledì 21 e apporterà una diffusa ondata di freddo (con gelo più intenso sulle regioni meridionali e su quelle centrali adriatiche) almeno fino a tutto venerdì 23.
Bollettino del 21.01.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: dopo le sporadiche pioviggini tra la mattinata e il primo pomeriggio di martedì 20, causate dal passaggio di un blando minimo al suolo sul Tirreno che ha apportato più che altro una compatta copertura nuvolosa per tutta la giornata, in serata il passaggio del fronte freddo proveniente da Nord ha apportato qualche ora di pioggia continua, a tratti battente, sulla Capitale, con cumulate che tra le 18.00 e le 24.00 hanno raggiunto i 10-15 mm, ed intensità orarie massime di 4-5 mm/h. Nelle ore immediatamente successive alla mezzanotte il cielo è andato incontro a rapido rasserenamento, presentandosi sgombro di nubi già intorno all'alba di mercoledì 21, con aria resa sempre più limpida dalla tesa Tramontana nel frattempo attivatasi (intensità in mattinata di 15-20 km/h, con qualche raffica fino ai 40 km/h). Le temperature minime registrate al primo mattino di mercoledì, inferiori di 2/3°C ai valori registrati 24 ore prima, rappresentano il primo segnale della massa d'aria fredda che in queste ore sta sopraggiungendo sull'Italia. Misurati infatti 4°C a Fiumicino e Ciampino (rispetto ai 6°C di lunedì 19), con valori tra 5 e 6°C in città (rispetto agli 8/9°C di lunedì).
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO: è ormai in corso l'irruzione di correnti fredde e secche, scese direttamente dalle latitudini artiche del continente verso la nostra penisola; il conseguente calo termico - come detto già avvertibile dalle minime registrate al mattino di mercoledì 21 - si manifesterà assai più marcatamente dopo il tramonto del giorno medesimo, con temperature in progressiva discesa fino a raggiungere, a ridosso dell'alba di giovedì 22, punte minime che a Roma saranno presumibilmente comprese tra -2°C e 0°C. Naturalmente le zone più interne della città - complice l'isola di calore urbana - sono quelle in cui la discesa della colonnina di mercurio dovrebbe fermarsi attorno allo zero o lievemente al di sopra di esso, ma qualche punta negativa non va esclusa anche all'interno della Capitale. Il vento da Nord sarà in ulteriore intensificazione, per mantenersi sostenuto anche durante la prima parte della giornata di giovedì, ed attenuarsi gradualmente nelle ore seguenti. Il cielo si manterrà prevalentemente sereno o poco nuvoloso anche nella giornata di giovedì 22, durante la quale la buona insolazione riuscirà solo parzialmente a riscaldare l'aria, portando le temperature massime difficilmente al di sopra dei 9/10°C.
Ancora una notte piuttosto fredda, con temperature minime nuovamente a ridosso dello zero, quella su venerdì 23. Durante questa giornata è poi atteso un graduale aumento della nuvolosità, con aria meno limpida di quella dei 2 giorni precedenti, ma al momento non si prevedono precipitazioni associate alle nubi in arrivo. Una lieve ripresa del campo termico segnerà l'inizio del weekend, con valori minimi che torneranno qualche grado sopra lo zero al primo mattino di sabato 24, giornata che vedrà ancora il passaggio di qualche strato nuvoloso intervallato a parziali schiarite. Dalla giornata di domenica 25 e per i 2 giorni successivi, oltre ad una decisa risalita delle temperature, si prevede un più consistente aumento della copertura del cielo, per l'arrivo di sistemi nuvolosi legati dapprima allo stabilirsi di correnti in quota occidentali, e poi ad una saccatura atlantica che andrà approfondendosi sull'Ovest del continente, e di qui inizierà a transitare verso l'Italia.
Tale evoluzione, che i modelli numerici iniziano a delineare per l'inizio della prossima settimana, appare alquanto interessante da seguire, essendo determinata da una ulteriore spinta verso Nord da parte dell'Anticiclone delle Azzorre: quest'ultimo sembra stavolta destinato a raggiungere latitudini polari, andandosi a saldare con l'anticiclone groenlandese, e determinando lungo il suo fianco orientale una discesa di aria molto fredda verso le isole britanniche e la penisola iberica, capace di alimentare ed approfondire massicciamente la saccatura sul bacino del Mediterraneo. Se tale evoluzione troverà conferma, c'è da attendersi le prime piogge a Roma già entro la giornata di domenica, con condizioni di più spiccato maltempo, e precipitazioni anche abbondanti, nelle giornate di lunedì 26 e martedì 27. Ma, come al solito, lasciamo le previsioni a lunga scadenza come un semplice spunto da riprendere nei giorni successivi, quando avremo cura di verificare nel dettaglio se troveranno conferma o lasceranno invece spazio a scenari anche molto diversi da quelli inizialmente ipotizzati.


SITUAZIONE 22/01/04 la carta di analisi della pressione al suolo e dei fronti (elaborata dal Met Office), riferita alle ore 7.00 italiane del giorno 22, mostra il profondo ciclone centrato sulla Grecia, che sta convogliando intensi flussi settentrionali sulle regioni centro-meridionali italiane, con venti di tramontana particolarmente forti sulle coste adriatiche (fino a 120 km/h tra il basso Molise e il Gargano) e temperature che, nella notte tra mercoledì 21 e giovedì 22, hanno inevitabilmente registrato un marcato calo per l'avvezione di aria artica sulla nostra penisola. Immediatamente ad ovest della Corsica va nel frattempo prendendo forma, a causa di correnti atlantiche umide che stanno infiltrandosi attraverso l'area anticiclonica presente sull'Europa occidentale, un blando minimo al suolo; il transito di quest'ultimo verso Sud, nella giornata di venerdì 23, causerà precipitazioni sparse sulla Sardegna e aumento della copertura nuvolosa sulle regioni tirreniche, compresa la nostra.
ROMA LIVE: le due splendide giornata romane di mercoledì 21 e giovedì 22 hanno regalato scorci di grande nitidezza. La prima foto è stata scattata intorno alle ore 18.00 di mercoledì: anche dopo il tramonto, lo sguardo che da Ponte Umberto I si affaccia verso la Basilica di San Pietro e Castel Sant'Angelo ha solo l'imbarazzo della scelta su dove soffermarsi, tra tutti i minimi particolari che la retina, attraverso l'aria limpida e tersa, riesce a risolvere. E' il preludio di una nottata fredda e stellata, con temperature che, nelle ore a ridosso dell'alba seguente, sono scese nella Capitale a valori vicini allo zero, in qualche caso anche inferiori. Giornata serena, limpida, e segnata da una sostenuta tramontana, anche quella di giovedì, con temperature massime che non sono salite oltre gli 8°C e colonnina di mercurio nuovamente in discesa verso lo zero dopo il tramonto: la seconda foto, scattata intorno alle 18.30 del giorno 22, coglie la sagoma di Castel Sant'Angelo stagliarsi nitida, tra i pini della Mole Adriana, contro il limpido cielo serale (clicca sulle immagini per ingrandirle).
Bollettino del 22.01.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: temperature in caduta libera, come annunciato da diversi giorni, nella notte tra mercoledì 21 e giovedì 22. L'aria fredda di origine artica continentale, che già 2 giorni fa aveva iniziato ad incanalarsi nel corridoio depressionario che l'ha alfine condotta alle nostre latitudini, ha definitivamente fatto irruzione sull'Italia. La discesa della colonnina di mercurio nella Capitale ha fatto registrare minime di 0°C a Ciampino, +1°C a Fiumicino, valori compresi tra +1 e +2°C nelle stazioni di rilevamento dislocate in città (con un paio di punte negative, a Ponte Testaccio e a Monte Mario). Ha continuato a spirare una sostenuta tramontana, a tratti anche forte; intensità del vento da Nord generalmente compresa tra 20 e 30 km/h, con qualche raffica fino a 50 km/h. Le ottimali condizioni di insolazione, complice il cielo sereno, durante le ore centrali della giornata sono riuscite solo parzialmente a scaldare l'aria fredda stabilitasi su Roma, portando le temperature massime a livelli generalmente non superiori agli 8°C.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO: si conferma, per la notte tra giovedì e venerdì, la previsione di una seconda nottata piuttosto fredda, con temperature minime nuovamente a ridosso dello zero e possibilità di qualche punta negativa. Fin dalle prime ore di venerdì 23, a causa del passaggio di un blando minimo barico al suolo sui nostri mari occidentali, è atteso un graduale aumento della nuvolosità, con aria via via meno limpida di quella dei 2 giorni precedenti, ma la probabilità di precipitazioni associate alle nubi in arrivo, per quanto riguarda la nostra provincia, è molto bassa, e comunque limitata alla possibilità di qualche sporadico piovasco sul litorale. Le eventuali precipitazioni che dovessero spingersi più all'interno risulterebbero a carattere nevoso anche a quote collinari, ma la possibilità di effettivi apporti meteorici sulla nostra provincia - con conseguente lieve imbiancata dei Castelli Romani - rimane poco probabile. La copertura nuvolosa non sarà comunque compatta e persistente, e durante la giornata troverà posto anche qualche sprazzo di sole. Il vento di tramontana, già dalla notte tra giovedì e venerdì, sarà in decisa attenuazione, per tendere a sparire nelle ore successive, quando anzi le correnti (deboli) ruoteranno temporaneamente da SE, per tornare poi da N (sempre deboli) entro la serata di venerdì.
Temperature ancora rigide, forse in timida risalita, nella successiva nottata. La giornata di sabato 24 vedrà nuovamente una prevalenza di schiarite, grazie all'allontanamento del minimo verso Sud, con lieve intensificazione del vento da Nord (ma non ai livelli raggiunti nella giornata di giovedì).
Le temperature minime della notte tra sabato e domenica faranno registrare una prima apprezzabile ripresa, grazie all'arrivo di aria atlantica. Proprio a causa di tali flussi umidi, nella giornata di domenica 25, è atteso una graduale aumento della copertura nuvolosa, prima per nubi alte e sottili, poi per l'arrivo di corpi nuvolosi via via più consistenti: tale evoluzione sarà dovuta in un primo momento al citato stabilirsi di correnti in quota umide a provenienza occidentale, e poi ad una saccatura atlantica che andrà approfondendosi sull'Ovest del continente, e di qui inizierà a transitare verso l'Italia, trovando tra l'altro continua alimentazione da una spettacolare espansione (stando allo scenario al momento ipotizzato dai modelli numerici) dell'Anticiclone delle Azzorre verso latitudini polari, fino a saldarsi con l'anticiclone groenlandese: tale evoluzione, se confermata, determinerà una massiccia discesa di aria fredda verso le isole britanniche e la Francia settentrionale, capace appunto di conferire vigore e profondità alla saccatura nel frattempo formatasi sull'Europa. L'approfondimento e il transito di tale struttura depressionaria sul bacino del Mediterraneo, tra lunedì e martedì, disporranno sull'Italia flussi di Scirocco prima e di Libeccio poi, apportando un ulteriore e più marcato aumento delle temperature (con minime che torneranno diversi gradi sopra lo zero, complice anche l'aumento della copertura nuvolosa), ma anche causando precipitazioni diffuse, in particolare sulle regioni tirreniche e quindi sulla Capitale. Al momento, qualche prima debole pioggia è attesa già tra il pomeriggio e la serata di domenica, specie nelle zone pù prossime al litorale, mentre precipitazioni più diffuse, persistenti e mediamente abbondanti sembrano destinate ad interessare l'intera provincia nelle giornate di lunedì 26 e martedì 27. Resta al momento alquanto incerto se tale evoluzione riuscirà anche ad apportare una nuova irruzione fredda, stavolta dal Nord-Atlantico, sulla nostra penisola: in tal caso ci sarà da attendersi un nuovo calo termico tra martedì 27 e mercoledì 28, ma è davvero molto presto per parlarne, e ci ritorneremo su nei prossimi giorni. Quello che al momento appare invece ragionevole prevedere - con buona probabilità - per l'inizio della prossima settimana nella Capitale, sono come detto le condizioni di diffuso maltempo. Ma anche di questo avremo modo di riparlare.


SITUAZIONE 23/01/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University) ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 23 gennaio alle ore 07.00 italiane. La rielaborazione grafica a cura di meteoroma.net vi mostra le strutture in gioco in queste ore e nei prossimi giorni sulla scena europea ed italiana: si sta lentamente colmando, sull'area del Mar Nero, il profondo vortice (cerchio blu n.1) che ha convogliato le intense correnti di tramontana sulle regioni meridionali italiane (raffiche fino a 120 km/h sul basso Adriatico) e causato vere e proprie tempeste di neve sull'area del Mediterraneo orientale (ad Istanbul oltre 48 ore continuate di forti rovesci di neve, temperature a -3°C, raffiche di vento a 100 km/h). L'infiltrazione di correnti atlantiche umide, attraverso l'area anticiclonica presente sull'Europa occidentale, ha nel frattempo portato alla formazione, all'altezza della Corsica, di un blando minimo al suolo (cerchio blu n.2), responsabile del rapido aumento della copertura nuvolosa nella giornata di venerdì 23, delle piogge sulla Sardegna e di qualche sporadica precipitazione sulla nostra regione; tale evoluzione, richiamando aria umida dal Tirreno verso la nostra regione, ci ha regalato anche qualche sfiocchettata di neve, complice il profilo termodinamico dell'aria fredda giunta dal Baltico nei giorni scorsi e stabilitasi sulla nostra penisola. Il transito verso Sud della depressione tenderà a liberare il cielo della Capitale già dalla serata di venerdì, con cielo sereno nella giornata di sabato 24. Il cuneo di alta pressione (linea rossa) proteso dall'Anticiclone delle Azzorre sull'Europa si appresta a cedere sotto i colpi del Ciclone islandese (ovale blu n.3): le correnti in quota torneranno quindi a provenire dai quadranti occidentali nella giornata di domenica, apportando il graduale aumento della copertura nuvolosa e qualche precipitazione (nevosa anche a quote collinari) sulle regioni tirreniche. La freccia rossa, all'estremità sinistra dell'immagine, mostra la direzione di prossima risalita dell'anticiclone atlantico verso la Groenlandia: se tale evoluzione troverà conferma, lungo il fianco orientale della struttura di alta pressione, che è prevista protendersi appunto fino a latitudini molto elevate, scenderanno fredde correnti polari in direzione delle isole britanniche e dell'Europa nord-occidentale, approfondendo una saccatura sul bacino del Mediterraneo e apportando quindi persistenti condizioni di maltempo su buona parte d'Italia (compresa la nostra regione) nei primi giorni della prossima settimana. Ad una temporanea risalita delle temperature tra lunedì e martedì, causata dai flussi di risposta di Libeccio che annunceranno il transito della struttura depressionaria sulla nostra penisola, questo scenario fa seguire l'irruzione dell'aria fredda da Nord anche sull'Italia, con temperature nuovamente sotto zero anche a Roma, e chissà che non sia la volta buona per qualche nevicata anche dalle nostre parti. Insomma, dopo un avvio generalmente assai blando e noioso, finalmente l'inverno ha deciso di movimentare la scena e regalarci situazioni interessanti da seguire.
Bollettino del 23.01.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: è alfine arrivata, l'attesa discesa sotto zero delle temperature nella Capitale, portando anche qualche fiocco di neve in città e dintorni. Andiamo con ordine: nella notte tra giovedì 22 e venerdì 23, complici il cielo che è rimasto sereno fino a ridosso dell'alba e l'attenuazione del campo di vento rispetto alla tesa tramontana delle 24 ore precedenti, raggiunte temperature minime di -4°C a Roma Urbe e Guidonia, -3°C a Fiumicino e Ciampino, -2°C a Pratica di Mare, -2.3 a Ostia, -1.6°C ad Anguillara. Nelle stazioni di rilevamento delle zone più interne dell'urbe, registrati valori minimi generalmente tra -1°C e +0.5°C (-0.1°C all'Osservatorio del Collegio Romano, situato in cima all'omonimo palazzo in pieno centro), con una punta di -4.2°C a Monte Mario. Appena dopo l'alba, come previsto si è avuta una rapida copertura del cielo, a causa dell'aria umida proveniente dal Tirreno centro-meridionale, convogliata sulla nostra regione da un blando minimo di pressione in transito dalla Corsica alla Sicilia attraverso la Sardegna. Tale massa d'aria, scorrendo sull'aria molto più fredda e secca che nei giorni scorsi era arrivata dal Baltico e si era stabilita sulle nostra penisola, è riuscita a condensare la propria umidità in fiocchi di neve piccoli e leggeri, che sono arrivati fino al suolo grazie alla temperatura abbastanza fredda dei bassi strati (alle ore 13, il radiosondaggio di Pratica di Mare segnalava temperature di +2.8°C al suolo, +1.8°C alla quota di 200 metri, 0°C a circa 500 metri). Dall'inizio della mattinata è stata infatti segnalata qualche sfiocchettata di neve, a tratti anche intensa, in vari quartieri della città (inizialmente Monteverde, EUR, Laurentina, Anagnina, Alberone, Vigna Murata, Aurelia, Boccea, poi anche in pieno centro), più insistente nella zona tra Ardea, Pomezia e i Castelli; segnalate nevicate, da deboli a moderate, anche a Fiumicino e Ciampino. Ma l'apporto di umidità necessario a dare fenomeni precipitativi è stato scarso, rispetto all'aria molto secca che era inizialmente presente in quota, e questo ha limitato sia la dimensione che il peso dei fiocchi; inoltre il minimo barico in questione si è progressivamente allontanato verso Sud, riducendo via via l'alimentazione al flusso umido verso la nostra provincia. Col passare delle ore, le neve è diventata mista a pioggia, con successivo esaurimento delle precipitazioni, e schiarite del cielo previste già entro la serata. Le temperature massime della giornata, complice la compatta copertura nuvolosa, sono rimaste particolarmente basse, comprese tra +3 e +4°C.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO: la giornata di sabato 24, dopo una nottata ancora rigida, vedrà una prevalenza di schiarite, con ritorno a condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso, e con debole ventilazione da Nord. Le temperature delle ore diurne, complice il contributo della radiazione solare favorito dalla scarsità di nubi, saliranno di qualche grado rispetto ai rigidi valori di venerdì, raggiungendo massime intorno ai 9°C.
Le temperature minime della notte tra sabato e domenica faranno registrare una timida ripresa, grazie allo stabilirsi di correnti in quota a provenienza occidentale, e quindi all'arrivo di aria atlantica. Proprio a causa di tali flussi umidi, nella giornata di domenica 25 (forse già dalla serata di sabato 24), è atteso una graduale aumento della copertura nuvolosa, prima per nubi alte e sottili, poi per l'arrivo di corpi nuvolosi via via più consistenti. Le prime deboli precipitazioni sono attese tra il pomeriggio e la serata; tali fenomeni saranno a carattere nevoso a quote superiori ai 500 metri circa, con quota neve in lieve diminuzione dalla serata: lecito quindi attendersi qualche spolverata di bianco ai Castelli romani, meno probabile il ritorno dei fiocchi in città, dopo il breve episodio nevoso di venerdì mattina.
Le temperature minime della notte tra domenica e lunedì non subiranno variazioni significative, e quindi rimarranno assestate su valori bassi.
Lunedì 26, ad un parziale e breve miglioramento nella prima parte della giornata, seguirà l'arrivo di nuovi corpi nuvolosi dall'Atlantico, con ritorno a condizioni di cielo coperto e deboli precipitazioni tra il pomeriggio e la sera, con quota neve però in deciso aumento. La nottata tra lunedì e martedì farà registrare infatti un sensibile aumento delle temperature minime, che torneranno diversi gradi sopra lo zero, a causa dell'attivazione di sostenuti flussi di Libeccio, che annunciano l'arrivo di una saccatura atlantica, alimentata - all'altezza delle isole britanniche - da un intenso flusso di aria fredda proveniente direttamente dal polo, sotto la spinta dell'Anticiclone delle Azzorre. Quest'ultimo infatti, in pieno Atlantico, si protenderà fino alle latitudini della Groenlandia, attivando sul proprio fianco orientale la strada per la citata discesa di aria fredda. Il conseguente approfondirsi della saccatura sul bacino del Mediterraneo, e il suo transito verso Est, investiranno la nostra penisola nelle giornate di martedì e mercoledì, con condizioni di tempo perturbato in particolare sulle regioni tirreniche, compresa quindi la Capitale.
Martedì 27 avremo quindi su tutta la provincia precipitazioni diffuse e persistenti, con pioggia a tratti battente, specie nella seconda parte della giornata, e cumulate giornaliere mediamente abbondanti.
Mercoledì 28 ancora condizioni di cielo molto nuvoloso e tempo perturbato, con maltempo probabilmente meno spiccato del giorno precedente, ma con temperature minime in lieve calo.
Le ore a cavallo tra questa giornata e la nottata su giovedì 29, stando alle ipotesi attualmente formulate dai modelli numerici, dovrebbero segnare una nuova irruzione fredda sulla nostra penisola, per effetto del definitivo sfondamento, verso il Mediterraneo, della massa d'aria fredda cui si è prima accennato. Se ciò troverà conferma, c'è da attendersi temperature minime nuovamente sotto zero a metà della prossima settimana, e stavolta sia il profilo termodinamico dell'aria che verrà a stabilirsi sulla Capitale, che l'evoluzione dinamica delle strutture bariche in gioco, potrebbero essere favorevoli a qualche apporto nevoso più significativo dell'effimero assaggio avuto in città nella mattinata di venerdì 23... ma questa è solo una ipotesi a lunga scadenza, citata più che altro per ripetere - ancora una volta - che l'inverno 2004 ha ancora molte cartucce da sparare, nonostante le temperature autunnali, registrate a più riprese nelle prime tre settimane di gennaio, potessero erroneamente indurre a pensare ad una stagione invernale mite e sottotono.


SITUAZIONE 24/01/04: questa immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University) ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 24 gennaio alle ore 07.00 italiane, mostra come la splendida giornata di sabato 24 rappresenti un intervallo tra diverse fasi perturbate: ritroviamo infatti sullo Ionio il minimo barico (cerchio blu n.1) che ha apportato su Roma la compatta copertura nuvolosa di venerdì, regalandoci anche una mattinata di neve e lasciando spazio, dopo il suo passaggio, a 24 ore di cielo limpido e sereno sulla Capitale. Il fronte nuvoloso che in questa immagine appare disteso tra la Francia e la Spagna (linea blu n.2) è testimone del fatto che le correnti occidentali hanno ormai scalfito il cuneo di alta pressione (linea rossa) proteso nei giorni scorsi dall'Anticiclone delle Azzorre sull'Europa occidentale, costringendo la struttura anticiclonica (cerchio rosso) a ritirarsi sempre più verso l'Atlantico. L'infiltrazione di tali correnti umide, sfociando sui nostri mari, causerà la formazione di un minimo al suolo sul Tirreno settentrionale, che apporterà un graduale aumento della copertura nuvolosa a partire dalla serata di sabato 24, e nel suo transito verso Sud-Est darà poi le piogge attese nella giornata di domenica (con neve fino a quote collinari). Il successivo allontanamento verso lo Ionio del minimo ci porterà un temporaneo miglioramento, con qualche schiarita tra la tarda serata di domenica e le prime ore di lunedì, ma nel frattempo sopraggiungerà una più profonda e strutturata perturbazione, che sta organizzandosi sul Nord-Atlantico sotto l'azione del ciclone islandese (cerchio blu n.3). L'arrivo di tale depressione porterà al nuovo aumento della copertura del cielo nella giornata di lunedì 26, con qualche pioggia in serata, ma darà luogo anche al richiamo di sostenute correnti di Libeccio, capaci di apportare un significativo aumento della temperatura. Sarà poi il successivo approfondirsi della saccatura, e il suo transito sulla nostra penisola, a causare la fase di maltempo più spiccata, tra le giornate di martedì 27 e mercoledì 28. Tale evoluzione sarà l'effetto di una nuova espansione dell'Anticiclone delle Azzorre, la cui spinta verso Nord (nella direzione indicata dalla freccia rossa) sarà stavolta ancor più spettacolare, giacché riuscirà a raggiungere la Groenlandia: ciò causerà, sul fianco opposto dell'Anticiclone, l'attivazione di una possente spinta che porterà masse d'aria polare a scendere dritte dritte verso le isole britanniche, la Francia occidentale e la penisola iberica. Si creerà quindi un nastro d'aria gelida nel senso dei meridiani, esteso dal Polo al settore occidentale del nostro continente, con conseguente massiccia alimentazione della saccatura di cui sopra, che diverrà quindi capace di apportare condizioni di spiccato maltempo. Ma tale fase perturbata sarà accompagnata anche, per quanto appena detto, da una nuova irruzione fredda sul Mediterraneo e sulla nostra penisola, stavolta non di aria artica proveniente dal Baltico e dall'Europa continentale come nei giorni scorsi, ma di aria polare che scenderà alle nostre latitudini attraverso il Mare del Nord. Facile quindi prevedere, per le giornate di mercoledì 28 e giovedì 29, temperature nuovamente sotto zero anche a Roma, e la possibilità di nuovi apporti nevosi a quote basse nella nostra provincia. Se i fiocchi, in tale frangente, potranno arrivare anche in città, sarà una ipotesi da verificare nei prossimi giorni.
Bollettino del 24.01.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: altra nottata rigida, quella tra venerdì 23 e sabato 24. Anche se, rispetto alla notte precedente, nelle prime ore dopo il tramonto la copertura nuvolosa ha inizialmente (prima che il cielo schiarisse del tutto) limitato le perdite di calore per irraggiamento, l'attenuazione del campo di vento (che invece nella notte tra giovedì e venerdì aveva soffiato sostenuto) ha influito in senso contrario, favorendo il raggiungimento di punte minime ancora negative, complice anche lo stato di aria fredda ancora presente sulla nostra città dopo l'irruzione di flussi dal Baltico avvenuta nei giorni scorsi. Raggiunte minime di -3°C a Ciampino, -1°C a Fiumicino e Pratica di Mare, -1.9°C ad Ostia, -1.3°C ad Anguillara, valori tra -1°C e 0°C nelle stazioni di rilevamento in città, con una punta di -3.3°C a Monte Mario. Le ottime condizioni di insolazione, per quanto nelle ore centrali della giornata abbiano garantito il raggiungimento di temperature superiori a quelle di venerdì, sono riuscite solo parzialmente a scaldare la colonna d'aria ancora molto fredda presente sulla nostra verticale: registrate massime di appena 5°C a Ciampino e 7°C a Fiumicino, Roma Urbe e Pratica di Mare. La tramontana, come previsto, si è mantenuta debole o al più moderata, e solo occasionalmente ha raggiunto i 20 km/h.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO: la giornata di sabato 24 proseguirà con cielo sereno e poco nuvoloso ed ottima visibilità, grazie alla debole ventilazione da Nord. Dalla tarda serata si avrà però un graduale aumento della copertura nuvolosa, per nubi prima alte e sottili, poi via via più consistenti. Gli stessi flussi occidentali responsabili dell'arrivo di tali corpi nuvolosi apporteranno sulla nostra penisola aria lievemente meno fredda; la copertura nuvolosa contibuirà a limitare le perdite di calore, e questo si tradurrà quindi in una timida, forse appena percettibile, ripresa delle temperature minime nella notte tra sabato e domenica.
La giornata di domenica 25 vedrà quindi un cielo via via più nuvoloso, fino a divenire coperto; l'attivazione di un moderato vento dai quadranti meridionali annuncerà il transito del blando minimo barico sul Tirreno responsabile del peggioramento delle condizioni meteorologiche. Le prime precipitazioni sono attese tra la tarda mattinata ed il primo pomeriggio, e potranno insistere fino alla serata; tali fenomeni saranno a carattere nevoso a quote superiori ai 500-600 metri, con quota neve in lieve diminuzione (fino ai 200-300 metri) dalla serata: lecito quindi attendersi una spolverata di bianco ai Castelli Romani, meno probabile il ritorno dei fiocchi in città, anche perché in serata si attende contestualmente il ritorno delle schiarite, con sostanziale esaurimento delle precipitazioni. Le temperature minime della notte tra domenica e lunedì rimarranno assestate su valori ancora bassi, forse in lieve diminuzione rispetto alla notte precedente, e quindi con possibilità di punte lievemente sotto lo zero.
Lunedì 26, ad un parziale e breve miglioramento nelle primissime ore della giornata, seguirà l'arrivo di nuovi corpi nuvolosi dall'Atlantico, con ritorno a condizioni di cielo coperto; deboli precipitazioni sono attese in serata, con quota neve però in deciso aumento. La nottata tra lunedì e martedì farà registrare infatti un sensibile aumento delle temperature minime, che torneranno diversi gradi sopra lo zero, a causa dell'attivazione di sostenuti flussi di Libeccio, che annunciano l'arrivo di una saccatura atlantica (si rimanda alle note sovrastanti sulla situazione generale per la descrizione della dinamica a scala sinottica). Come già annunciato nei bollettini dei giorni scorsi, l'approfondirsi della saccatura sul bacino del Mediterraneo, e il suo transito verso Est, investiranno la nostra penisola nelle giornate di martedì e mercoledì, con condizioni di tempo perturbato in particolare sulle regioni tirreniche, compresa quindi la nostra.
Martedì 27 avremo quindi su tutta la provincia precipitazioni diffuse e persistenti, più continue nel pomeriggio, quando la pioggia potrà essere a tratti battente, e dar luogo a cumulate giornaliere mediamente abbondanti. La quota neve, in questa prima fase, sarà elevata, difficilmente inferiore ai 900-1000 metri. La successiva nottata sarà ancora perturbata, e farà inoltre segnare temperature minime nuovamente in sensibile calo.
Mercoledì 28 ancora condizioni di spiccato maltempo, specie nella prima parte della giornata, che vedrà persistenza di precipitazioni abbondanti ed a tratti intense. Sembra ragionevole prevedere una attenuazione dei fenomeni nella seconda parte della giornata di mercoledì, ma precipitazioni residue potranno ancora verificarsi fino alle prime ore di giovedì 29. La quota neve, durante la giornata di mercoledì, sarà in progressivo e marcato calo rispetto al giorno precedente, e nella nostra provincia scenderà gradualmente prima attorno ai 600 metri, poi almeno fino ai 300 metri. Non è da escludere, specie tra la serata di mercoledì, la successiva nottata, e le prime ore del mattino di giovedì, che i fiocchi possano fare nuovamente la loro comparsa a quote prossime al livello del mare, quindi anche in città, ma è una eventualità che è impossibile da prevedere con così marcato anticipo, se non a livello di possibilità per quanto, allo stato attuale, fanno vedere i modelli numerici proiettati alla scadenza di 4-5 giorni. Limitiamoci quindi, per ora, a dire che i romani amanti della neve in città, nelle ore citate, avranno quantomeno di che sperare, e non dovranno mancare di scrutare il cielo.
A seguire, volendo azzardare una previsione ad ancor più lunga scadenza, c'è da attendersi un deciso miglioramento del tempo, già nel corso della giornata di giovedì, con temperature che da venerdì 30 dovrebbero tornare in marcata risalita.

Aggiornamento flash del 25.01.2004 ore 11.00
Complici un ritardo di qualche ora nel previsto arrivo dei corpi nuvolosi (il cielo è rimasto sereno o poco nuvoloso fino all'alba) e la sostanziale assenza del campo di vento, la notte tra sabato e domenica è risultata la più rigida dall'inizio dell'anno, facendo registrare temperature minime negative (ed inferiori a quelle registrate nelle 2 notti precedenti) in quasi tutte le stazioni di Roma e provincia. Registrati -5°C a Fiumicino, -4°C a Ciampino, -3°C a Guidonia, -2°C a Pratica di Mare, -3.5°C ad Anguillara, -2.9°C ad Ostia, valori tra -2.2 e -0.5 nelle stazioni in città, con una punta di -4.2 a Monte Mario (tra i dati disponibili, registrata una minima positiva solo a Centocelle, con +0.6°C). Si conferma però l'arrivo di aria meno fredda dall'Atlantico: le temperature nelle prime ore della mattinata sono salite rapidamente, nonostante lo scarso contributo dell'insolazione (alle ore 11.00, raggiunti già +4°C a Fiumicino, +6°C a Pratica di Mare, +8°C ad Ostia, valori attorno ai +4°C in città). Si conferma quindi che le precipitazioni attese in giornata potranno essere a carattere nevoso a quote collinari, ma non a quote inferiori.


SITUAZIONE 26/01/04: immagine Meteosat (a cura del sito meteo ENEL) ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 26 gennaio alle ore 16.00 italiane. La rielaborazione grafica di meteoroma.net schematizza con il cerchio blu sulla Francia la depressione che ha convogliato sulla nostra penisola i corpi nuvolosi responsabili del rapido aumento della copertura e delle precipitazioni di lunedì, dopo un inizio di giornata con cielo sereno nella Capitale. I venti di richiamo dai quadranti meridionali (freccia rossa) apportano una temporanea ripresa delle temperature, con conseguente aumento della quota neve. Nel frattempo va organizzandosi al largo dell'Islanda (cerchio rosso) l'espansione verso Nord dell'Anticiclone atlantico, che raggiungerà le latitudini della Groenlandia e favorirà, lungo il suo fianco orientale, la discesa di masse d'aria fredda verso le isole britanniche, la Francia occidentale e il bacino del Mediterraneo (freccia blu). Ciò favorirà l'approfondimento di una saccatura dalla Scandinavia verso la nostra penisola, con condizioni di tempo perturbato sulla nostra regione per le giornate di martedì e mercoledì, con nuova diminuzione delle temperature nelle notti su mercoledì e su giovedì. La colonnina di mercurio nella Capitale, però, difficilmente raggiungerà le punte minime registrate nelle ultime nottate.
Bollettino emesso il 26.01.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: innanzitutto riepiloghiamo i dati registrati nella notte tra sabato 24 e domenica 25, che si è rivelata essere la più fredda dall'inizio dell'inverno. Complici il cielo rimasto sereno per tutta la notte e la debolezza del campo di vento, la colonnina di mercurio, all'alba di domenica 25, è infatti scesa a temperature negative in quasi tutte le stazioni di Roma e provincia. Registrate minime di -5°C a Fiumicino, -4°C a Ciampino, -3°C a Guidonia, -2°C a Pratica di Mare, -3.5°C ad Anguillara, -2.9°C ad Ostia, valori generalmente tra -2.2 e -0.5 nelle stazioni in città (-1°C in pieno centro, all'Osservatorio del Collegio Romano), con una punta di -4.2 a Monte Mario. I flussi occidentali, responsabili tra l'altro del rapido aumento della copertura nuvolosa a partire dalle prime ore del mattino di domenica, hanno poi iniziato ad apportare sulla nostra penisola aria meno fredda, anche se il gelido cuscinetto formatosi nei giorni precedenti nei bassi strati dell'atmosfera è duro da rimuovere. Ad ogni modo, le temperature nelle prime ore della mattinata di domenica sono salite rapidamente, nonostante lo scarso contributo dell'insolazione: intorno alle 11.00 erano stati raggiunti un po' ovunque valori compresi tra +4 e +6°C (con una punta di +8°C ad Ostia). Le massime della giornata si sono poi assestate su valori non molto superiori, stante il cielo coperto e quindi la scarsa escursione termica nelle ore centrali della giornata: +7°C a Guidonia e Pratica di Mare, +6°C a Fiumicino e Roma Urbe, +5°C a Ciampino, valori generalmente tra +6 e +7°C nelle stazioni dislocate in città. Ha trovato riscontro la previsione di cielo coperto per tutta la giornata con schiarite a partire dalla serata, mentre le attese precipitazioni non si sono verificate. Nella successiva nottata, quella tra domenica 25 e lunedì 26, temperature nuovamente in picchiata, complice un rientro di aria fredda dai quadranti orientali, ma soprattutto il temporaneo ritorno a condizioni di cielo sereno e la sostanziale calma di vento. Minime rigide ma comunque in risalita di un paio di gradi rispetto a quelle registrate 24 ore prima: misurati infatti -3°C a Ciampino e Roma Urbe, -2°C a Fiumicino e Guidonia, 0°C a Pratica di Mare, -0.9°C ad Anguillara, -0.5°C ad Ostia, valori tra -1 e +1°C in città. Durante la giornata di lunedì, sono state poi raggiunte temperature massime di +8/+9°C. Come annunciato, alle ampie schiarite delle primissime ore della giornata, è seguito l'arrivo di nuovi corpi nuvolosi, con cielo coperto già in mattinata, e dal primo pomeriggio (con qualche ora di anticipo rispetto a quanto previsto nel bollettino emesso sabato) sono arrivate deboli piogge o pioviggini sulla Capitale.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO: le deboli piogge del pomeriggio e della serata di lunedì 26, che potranno persistere - sia pur in modo intermittente - durante la nottata, annunciano l'arrivo di una perturbazione atlantica, accompagnata in questa fase iniziale da flussi di Libeccio che apporteranno un sensibile aumento delle temperature nella nottata tra lunedì e martedì, quando le minime torneranno qualche grado sopra lo zero.
Martedì 27 seguirà un più marcato transito perturbato sulle regioni centro-meridionali italiane, segnatamente sul versante tirrenico. Anche se i fenomeni più intensi, che saranno a prevalente carattere di rovescio, riguarderanno i versanti tirrenici campani, lucani e calabri, anche sulla nostra provincia sono altamente probabili precipitazioni significative, più continue nel pomeriggio, quando la pioggia potrà essere a tratti battente, e dar luogo a cumulate giornaliere mediamente abbondanti. La quota neve in questa fase sarà dapprima in deciso aumento, fino ai 1000 metri, per poi tornare a scendere leggermente (fino a 700-800 metri) in serata. Il vento ruoterà da Ovest e sarà a tratti forte, specie sulle zone di litorale. La successiva nottata sarà ancora perturbata, e farà inoltre segnare temperature nuovamente in calo a causa dell'arrivo di aria fredda da Nord.
Mercoledì 28 ancora condizioni di tempo perturbato, ma con precipitazioni in attenuazione. La quota neve sarà però in progressivo calo rispetto al giorno precedente, e nella nostra provincia scenderà gradualmente fino ai 400-500 metri circa. Al momento sono da escludere nevicate a quote inferiori, e quindi sembrano sfumare le speranze, per gli amanti della neve in città, di poter assistere (almeno per questa settimana) ad un bis dei fiocchi caduti sulla Capitale venerdì scorso. Temperature in ulteriore calo nella notte tra mercoledì 28 e giovedì 29, con minime che comunque - pur tornando a valori bassi - non raggiungeranno le punte registrate in questi ultimi giorni: le nottate appena trascorse, in particolare quella
tra sabato 24 e domenica 25, dovrebbero quindi (a meno di sorprese, che nel meteo sono sempre in agguato...) rimanere le più fredde di questo gennaio 2004.
L'evoluzione futura appare poi alquanto incerta: affronteremo quindi la previsione per la seconda parte della settimana, e per il successivo weekend, nei prossimi bollettini. Al momento appare comunque ragionevole attendersi condizioni di spiccata variabilità, con una graduale ripresa delle temperature a partire dalla giornata di venerdì 30.


SITUAZIONE 27/01/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University) ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 27 gennaio alle ore 07.00 italiane. La rielaborazione grafica di meteoroma.net vi mostra come la nostra penisola sia sotto l'effetto di tese correnti in quota a provenienza occidentale, che convogliano sul nostro territorio alcuni sistemi nuvolosi. Il cerchio rosso schematizza come l'anticiclone atlantico sia giunto ad espandersi verso Nord fino alla Groenlandia, favorendo l'approfonfimento, sul suo fianco orientale, di un corridoio depressionario (dove si nota l'infittimento delle linee blu) attraverso cui masse d'aria fredda scendono dalle alte latitudini verso le isole britanniche e la Francia. Tale evoluzione spingerà la depressione presente sulla penisola scandinava (cerchio blu) ad approfondirsi verso le nostre latitudini, dando luogo al transito perturbato sull'Italia centro-meridionale tra martedì 27 e mercoledì 28 e portando l'aria fredda in essa contenuta a "tuffarsi" velocemente sul bacino del Mediterraneo, per riemergerne poi altrettanto velocemente. Il risultato, oltre alle piogge attese tra martedì e mercoledì, sarà una nuova diminuzione delle temperature (ma meno marcata di quella apportata dai flussi baltici continentali nei giorni scorsi) tra mercoledì 28 e giovedì 29, e una probabile rapida ripresa del campo termico nel corso del weekend, quando l'aria fredda in questione uscirà velocemente di scena per lasciare spazio (almeno stando allo scenario delineabile al momento) ad una rimonta di aria più calda dal Nord Africa.
Bollettino emesso il 27.01.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: Dopo 5 giorni consecutivi (da giovedì 22 a lunedì 26 gennaio) di temperature minime negative o comunque a ridosso dello zero, è puntualmente arrivata, nella notte tra lunedì e martedì, la sensibile (ma temporanea) ripresa delle temperature nella Capitale, grazie all'arrivo di aria più temperata dall'Atlantico, e all'attivazione di correnti al suolo meridionali che hanno spazzato via il cuscinetto di aria fredda nei bassi strati, accumulatosi nei giorni precedenti per effetto del prolungati flussi nordorientali. Andiamo con ordine: a partire dalla tarda serata di lunedì 26 e per la prima parte della notte, un minimo barico al suolo attivo sul Tirreno ha convogliato intensi flussi meridionali sulla nostra provincia. Risultato, forti venti di Scirocco (intensità di 30-40 km/h con raffiche fino a 60 km/h), ripresa delle deboli precipitazioni (registrati nella nottata quantitativi di 2-3 mm) e temperature in salita, in controtendenza cioè rispetto all'usuale ciclo notturno: tra le 3 e le 5 del mattino di martedì, nella fascia oraria che abitualmente fa segnare temperature in discesa verso le minime giornaliere, registrati ben 13°C a Pratica di Mare, 12°C a Fiumicino, 9°C a Ciampino, valori generalmente a ridosso dei 10°C in città. A seguire, prima dell'alba, il transito verso Est del minimo ha portato alla rotazione ed all'attenuzione dei venti, si è localmente avuta anche qualche parziale schiarita, e la temperatura è tornata a scendere, fermandosi però diversi gradi sopra lo zero: registrate minime di 4°C a Fiumicino e Roma Urbe, 6°C a Ciampino, 7°C a Pratica di Mare, 3.9°C ad Anguillara, valori intorno ai 6°C in città. Mediamente, quindi, registrato un aumento di ben 6/7 gradi rispetto ai valori minimi misurati 24 ore prima.
Il cielo nella mattinata di martedì è tornato molto nuvoloso, le temperature nelle ore centrali della giornata hanno raggiunto valori tra i 9 e i 12°C, e intorno alle quattro del pomeriggio, dopo 12 ore di sostanziale assenza di precipitazioni sulla Capitale, sono riprese le piogge.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO: ancora possibilità di pioggia sulla Capitale, e attivazione di sostenuti venti da Ovest, nella serata di martedì 27 e nella successiva nottata. Quest'ultima farà registrare un nuovo ma contenuto calo delle temperature minime, che dovrebbero comunque rimanere sopra lo zero. La quota neve, che nel corso della giornata di martedì è velocemente salita fino a quote appenniniche, tornerà gradualmente a scendere, prima intorno ai 1000 metri, poi fino ai 600-700 metri.
La giornata di mercoledì 28 vedrà l'ingresso, sul bacino del Mediterraneo, dell'aria fredda proveniente dalle latitudini groenlandesi e scandinave, che - oltre ad apportare l'annunciato calo termico - rinnoverà condizioni di moderata instabilità sulle regioni tirreniche centro-meridionali della nostra penisola: a Roma permarrà quindi la possibilità di qualche precipitazione, con temperature delle ore diurne nuovamente in ribasso rispetto ai temperati valori del giorno 27. Nel corso della giornata è plausibile attendersi anche qualche schiarita. La quota neve sarà in ulteriore calo rispetto al giorno precedente, specie tra il pomeriggio e la serata, quando comunque difficilmente scenderà al di sotto dei 200-300 metri. Difficile per gli amanti della neve, quindi, sperare di veder fioccare nuovamente sui quartieri della città: per questo mese di gennaio, la possibilità di neve nella Capitale sembra aver esaurito le sue migliori carte con l'episodica nevicata di venerdì scorso, ma chissà che il mese di febbraio non ci porti qualche nuova irruzione fredda da Est, capace di creare le giuste premesse per apporti nevosi a bassa quota.
Tornando alla settimana in corso: temperature in ulteriore calo nella notte tra mercoledì 28 e giovedì 29, con minime che comunque - pur tornando probabilmente a ridosso dello zero - non raggiungeranno le punte rigide registrate nelle fredde nottate del 25 e 26 gennaio. Durante la giornata di giovedì 29, flussi in quota nord-occidentali manterranno condizioni di variabilità: a condizioni di cielo nuvoloso con possibilità di qualche episodica precipitazione, più probabile sul litorale, si alterneranno ampie schiarite, più probabili nella seconda parte della giornata.
Temperature in lieve ripresa nella notte tra giovedì e venerdì, preludio del graduale e marcato aumento termico atteso poi nel corso del weekend, a causa dell'instaurazione di correnti al suolo dai quadranti meridionali e della contestuale rimonta di masse d'aria temperata dal Nord Africa sul bacino del Mediterraneo. Le temperature di sabato, domenica e lunedì sono conseguentemente attese in sensibile risalita, su valori quindi superiori alle medie stagionali.
Al di là dell'aumento termico, ecco il quadro al momento delineabile nel weekend per quanto riguarda lo stato del cielo e gli eventuali fenomeni: durante la giornata di venerdì 30 atteso tempo prevalentemente soleggiato; sabato 31 l'arrivo di un debole cavo d'onda dall'Atlantico (legato allo sfondamento del muro anticiclonico da parte di una depressione attualmente attiva al largo delle coste canadesi) apporterà aumento di nuvolosità stratificata e qualche pioggia, domenica 1 febbraio ancora blandi flussi occidentali ad apportare passaggio di sistemi nuvolosi alternati a schiarite, e scarsa probabilità di deboli precipitazioni.


SITUAZIONE 28/01/04: in questa immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University) ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 28 gennaio alle ore 13.00 italiane si nota come sia giunta a compimento la spettacolare espansione verso Nord dell'anticiclone atlantico, che ha piazzato un solido massimo di pressione sulle coste groenlandesi (cerchio rosso), fornendo a masse d'aria marittima polare la spinta per scendere verso Sud. Queste ultime trovano infatti un cammino quanto mai diretto in un canale depressionario attraverso l'Islanda, le isole britanniche, il Golfo di Biscaglia per sfociare alfine sul Mediterraneo: tale stretto corridoio è disegnato in modo evidente dall'infittimento delle linee blu (isobare) sulle zone citate. Da tale dinamica trae alimentazione la depressione centrata sulla penisola scandinava (cerchio blu) che trova così adeguata energia per approfondire un'ampia saccatura verso l'Europa centrale e la nostra penisola, contribuendo a scaricare aria fredda verso le nostre latitudini. Ne deriva un nuovo sensibile calo termico su tutto il territorio nazionale, con temperature minime rigide nelle nottate su giovedì 29 e venerdì 30. Un impulso instabile, che scenderà rapidamente attraverso il corridoio di cui sopra, apporterà un veloce passaggio nuvoloso, tra il pomeriggio e la serata di giovedì, sulle regioni centrali italiane, compresa la nostra. Scarse le precipitazioni attese dalle nostre parti, ma saranno a carattere nevoso anche a bassa quota. E' nel frattempo in piena maturazione sull'Atlantico (disegnata in blu) la depressione che nei prossimi giorni andrà all'attacco del possente muro anticiclonico attualmente eretto sull'Oceano, riuscendo gradualmente a scalfirlo ed inviando verso il Mediterraneo i sistemi nuvolosi che ci dovrebbero riguardare nel weekend, dopo un venerdì soleggiato.
ROMA LIVE: l'irruzione di aria fredda in quota, giunta sul Mediterraneo a causa dei flussi provenienti direttamente dalla Groenlandia, ha riportato condizioni di instabilità nel cielo di Roma. Il più evidente effetto è stata la ricomparsa di nubi cumuliformi, al posto della nuvolosità compatta e stratificata presente nei giorni passati, e conseguentemente il verificarsi di piogge a prevalente carattere di scroscio o rovescio. Nella foto (cliccaci sopra per ingrandirla) scattata verso Ovest da Ponte Umberto I intorno alle 18.00 di mercoledì 28, il più famoso "Cupolone" d'Italia si staglia contro un ammasso di cumulonembi che per la stagione invernale sono di tutto rispetto.
Bollettino emesso il 28.01.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: è arrivata in pieno anche sul Mediterraneo e sulla nostra penisola, la colata di aria marittima polare che scorre dalla Groelandia alle nostre latitudini lungo il "nastro" di correnti fredde aperto tra l'Islanda, le isole britanniche e l'Europa occidentale grazie alla poderosa spinta verso Nord dell'anticiclone atlantico (si veda al proposito il commento all'immagine satellitare qui sopra). La testimonianza dell'avvenuta irruzione di aria fredda si legge chiaramente nell'anomalo andamento delle temperature nella giornata di mercoledì 28, quando le minime (4/6°C) sono state registrate non a ridosso dell'alba, ma tra il tardo pomeriggio e la serata, mentre le temperature del primo pomeriggio (nel momento cioè più caldo delle ore diurne, quando la colonnina di mercurio ha raggiunto i 10/12°C) non si sono discostate molto da quelle registrate al primo mattino e nella notte precedente, quando l'avvezione fredda doveva ancora fare il suo ingresso sul nostro territorio e quindi l'aria si era mantenuta ancora sui livelli temperati del giorno 27.
L'arrivo di aria così fredda in quota (fino a -30/-32°C alla quota di circa 5000 metri) si è manifestato nel modo più classico, con un netto aumento dell'instabilità atmosferica: l'effetto più evidente di ciò, come qualunque osservatore ha potuto notare, si è tradotto in un cielo affollato non più da nubi compatte e stratificate, come nei giorni precedenti, ma da nuvolosità frammentata di tipo cumuliforme, che se da un lato ha lasciato, specie nel pomeriggio, ampi spazi all'affacciarsi del sole, dall'altro ha apportato precipitazioni a carattere impulsivo (anche se chiaramente con intensità ben minore rispetto a quella dei temporali estivi). In diversi quartieri, specie in mattinata, si sono infatti verificati scrosci di pioggia, localmente anche di grandine. Dopo le ore pomeridiane in cui, grazie all'allontanamento del fronte nuvoloso verso il Sud Italia, sono prevalse le schiarite, in serata ancora cielo affollato da cumulonembi: le nubi, in arrivo dal mare, sono tornate ad approcciare la costa e le zone di primo entroterra, apportando un vero e proprio passaggio temporalesco che ha causato, specie in prossimità dei litorali, diversi rovesci di pioggia o grandine.
Il vento, nelle prime ore della giornata, si è mantenuto come previsto sostenuto dai quadranti occidentali, particolarmente nelle zone costiere dove ha raggiunto intensità medie fino a 30 km/h con raffiche fino a 45 km/h.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO: temperature minime in marcato calo nella nottata tra mercoledì 28 e giovedì 29, con valori nella Capitale nuovamente a ridosso dello zero. Nella giornata di giovedì 29, ad iniziali condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso seguirà, tra il pomeriggio e la serata, un rapido passaggio perturbato sul Centro Italia, a causa di un impulso freddo ed instabile che scenderà speditamente dal Mare del Nord verso la nostra penisola. Date le temperature previste al suolo ed in quota, le precipitazioni - dove si verificheranno - saranno a carattere nevoso anche a quote molto basse: le condizioni del profilo termodinamico saranno in effetti favorevoli alla comparsa dei fiocchi dapprima a quote di bassa collina (200-300 metri) e poi anche al livello del mare. Se tra l'Umbria e le zone limitrofe delle Marche, della Toscana e della nostra regione (quindi nel reatino) sono effettivamente probabili le precipitazioni (e quindi gli apporti di neve al suolo), nella nostra provincia quel che sembra mancare, specie nella fase più favorevole all'arrivo dei fiocchi in pianura, sono proprio degli apporti di precipitazione significativi. Rimane possibile, ad ogni buon conto, la ricomparsa dei fiocchi anche nel cielo della Capitale e sul litorale, ma quel che è certo è che si tratterà comunque di un episodio sporadico e passeggero: già dalla tarda serata di domani sono attese infatti rapide schiarite del cielo, con rotazione del vento da Nord. Durante buona parte della giornata spirerà un sostenuto vento di Maestrale, naturalmente più intenso sul litorale, ove apporterà un sensibile aumento del moto ondoso sotto costa.
Confermata la previsione di tempo soleggiato (ma ancora freddo, specie al primo mattino, con temperature minime che torneranno molto probabilmente sotto lo zero) per la giornata di venerdì 30, mentre nei due giorni successivi saremo interessati dal transito di sistemi nuvolosi di scarso spessore, legati ai deboli impulsi instabili con cui una perturbazione atlantica tenterà a ripetizione di intaccare (in parte riuscendoci) il muro anticiclonico innalzato sull'Oceano dalla struttura di alta pressione azzorriana.
Nella giornata di sabato 31 dovremmo avere quindi cielo parzialmente nuvoloso ma senza precipitazioni associate, mentre una nuvolosità più consistente, con possibilità di deboli piogge sparse sulla nostra provincia, va assegnata alla previsione per domenica 1 febbraio. Le temperature saranno in graduale e sensibile ripresa nel weekend, per effetto della rimonta, sul bacino del Mediterraneo, dell'anticiclone nord-africano (che tutti abbiamo imparato a conoscere tristemente nella torrida estate scorsa).
Se l'evoluzione dei giorni successivi confermerà lo scenario attualmente delineato dai modelli numerici, con una sempre più decisa affermazione di tale struttura di alta pressione sub-tropicale sulla nostra penisola, gli effetti per l'inizio della settimana ventura, a partire da lunedì 2, saranno quelli di un tempo prevalentemente soleggiato, con clima temperato ed umido, sostanziale assenza di ventilazione, e condizioni favorevoli tanto alla formazione di diffuse foschie e locali banchi di nebbia nelle ore notturne e del primo mattino (naturalmente più avvertibili nelle aree di campagna o periferia) quanto al massiccio accumulo delle polveri sottili nei bassi strati. Accumulo che - ahime' - i provvedimenti di blocco del traffico, a targhe più o meno alterne, recentemente attivati dal Comune di Roma combattono solo in modo assai effimero e probabilmente lontano da una reale soluzione del problema.

Aggiornamento del 29.01.2004
Come previsto, a causa dell'irruzione di aria groenlandese sul bacino del Mediterraneo, la nottata tra mercoledì 28 e giovedì 29 ha fatto registrare temperature minime nuovamente rigide, dopo le 48 ore di temporanea ripresa che ci avevano accompagnato tra le giornate di lunedì 26 e martedì 27. Registrati infatti valori minimi di -2°C a Roma Urbe, -1°C a Fiumicino e Ciampino, 0°C a Guidonia, +1°C a Pratica di Mare, -0.5°C ad Anguillara, -0.3°C ad Ostia, -1°C a Castelfusano, valori generalmente tra +1.5 e +3.0 gradi in città (con una punta di -1.1 a Monte Mario). Il passaggio temporalesco avvenuto sul litorale nella serata di mercoledì ha contribuito a scaricare nei bassi strati l'aria fredda sopraggiunta in quota, e il successivo rasserenamento notturno, unito alla sostanziale calma di vento, ha fatto il resto per favorire la discesa delle temperature al suolo, con un salto di circa 10°C in meno rispetto ai valori registrati 24 ore prima, all'alba del giorno 28.
Per quanto riguarda la situazione prevista, è confermato il veloce passaggio perturbato sulle regioni centrali e meridionali italiane, compresa quindi la nostra, tra il pomeriggio e la serata di giovedì 29, con fenomeni nevosi anche a quote molto basse. Le considerazioni espresse nel bollettino emesso mercoledì 28 rimangono valide: il profilo termodinamico sarà assolutamente favorevole alla discesa dei fiocchi anche sulla nostra provincia e sulla nostra città, ma gli apporti di precipitazione prevista, per quanto ci riguarda, scarseggiano proprio nella fascia oraria in cui il raffreddamento dei bassi strati sarà più intenso (e quindi più favorevole al carattere nevoso della precipitazione). Se sulla provincia di Rieti, sulle zone interne delle province di Viterbo e Frosinone, e nelle zone collinari della provincia di Roma è altamente probabile (per non dire sicuro, specie nel reatino) il verificarsi di qualche ora di nevicata, sull'area che va da Roma al litorale avremo nel pomeriggio fenomeni probabilmente a carattere di pioggia (o di pioggia mista a neve), che col passare delle ore tenderanno sempre più ad acquisire carattere nevoso, ma nel contempo tenderanno anche ad esaurirsi. Le ore della nottata ci porteranno poi una sostenuta tramontana a spazzare il cielo, con conseguenti rapide schiarite. Morale della previsione: nasi all'insù, per i romani amanti della neve, tra il pomeriggio e la serata di giovedì, ma con la consapevolezza che la comparsa dei fiocchi sarà legata alla possibilità di fenomeni marginali e residui, e potrà quindi al massimo costituire un episodio destinato ad esaurirsi in breve tempo. Va detto, però, che l'ulteriore discesa della temperatura, nella nottata su venerdì 30, favorirà il mantenimento del manto nevoso eventualmente accumulatosi al suolo nelle ore precedenti: previste per l'alba di venerdì minime decisamente rigide, negative anche in città.
Le altre indicazioni contenute nel sottostante bollettino sono da considerare sostanzialmente confermate: giornata soleggiata ma inizialmente ancora fredda e ventosa quella di venerdì 30, temperature minime in ripresa già nella notte su sabato 31, in ulteriore salita nel resto del weekend e ancor più nei primi giorni della settimana a venire. Nelle giornate di sabato 31 e domenica 1 cielo percorso dal passaggio di diversi corpi nuvolosi, ma con scarsa probabilità di pioggia. A seguire, per lunedì 2, martedì 3 e mercoledì 4, lo scenario attualmente delineabile vede tempo soleggiato e clima mite, ma ore notturne e mattutine guastate da diffuse foschie e locali banchi di nebbia, e concentrazioni degli inquinanti che saliranno alle stelle: sono gli svantaggi della prevista rimonta dell'anticiclone subtropicale che dal Nord Africa si appresta, almeno così ci annunciano i modelli numerici, ad invadere il Mediterraneo e l'Europa occidentale, compresa la nostra penisola. Se tale evoluzione troverà conferma, l'inizio di febbraio tutto sarà tranne che invernale. Ne riparleremo.
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