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LA SPIEGAZIONE METEOROLOGICA DELLA PIENA: nel 2008, dopo un'estate ed un inizio di autunno trascorsi all'insegna della siccità (per quasi 4 mesi e mezzo, da metà giugno a fine ottobre, le precipitazioni sono risultate nettamente inferiori alla norma, con addirittura 86 giorni consecutivi - dal 18 giugno all'11 settembre - senza eventi di pioggia degni di nota nella Capitale), a partire dal 28 ottobre la circolazione atmosferica sulla nostra scena meteorologica è drasticamente cambiata, portandoci una abbondanza di precipitazioni davvero fuori dal normale, sia come frequenza delle fasi perturbate e come intensità dei singoli eventi precipitativi, che come quantificazione complessiva degli apporti caduti al suolo.
Infatti dal 28 ottobre al 12 dicembre, nel giro di un mese e mezzo, sono caduti oltre 400 mm di pioggia (quasi quanto era piovuto nell'intero anno 2007): 120 mm negli ultimi 4 giorni di ottobre (71 dei quali caduti in sole due ore, con il violento nubifragio nella serata del giorno 28), altri 130 mm durante il mese di novembre (la metà dei quali concentrati in soli due eventi perturbati, avvenuti rispettivamente il giorno 4 e 13 del mese), ed infine oltre 150 mm nei primi 12 giorni di dicembre (86.5 dei quali caduti in sole otto ore, all'inizio del giorno 11). Tenendo conto che mediamente nel mese di dicembre a Roma cadono circa 76 mm, ciò equivale a dire che nella prima metà di questo dicembre 2008 è precipitato il doppio di quanto normalmente piove nell'intero mese (tutti i dati sono riferiti all'Osservatorio meteorologico del Collegio Romano, e sono tratti dalle note rilasciate alle agenzie di stampa dalla responsabile dell'Osservatorio, dott.ssa Franca Mangianti).
In questo lungo contesto perturbato, l'evento meteorologico che ha innescato la piena è la fase di spiccato maltempo sviluppatasi nelle prime ore dell'11 dicembre, cui si riferiscono le due immagini a lato. Le mappe nella media troposfera mostravano una saccatura estesa in senso meridiano dalla Scandinavia al Nord Africa, in seno alla quale scorreva aria fredda di origine polare marittima, che nella notte fra il 10 e l'11 dicembre ha ulteriormente affondato il suo bordo più meridionale sull’entroterra algerino, richiamando intense correnti meridionali, molto umide e fortemente instabili, a risalire sul Mediterraneo centrale fino ad impattare violentemente sulle regioni italiane. Tale configurazione ha apportato una marcata accentuazione del maltempo sull'Italia centrale, particolarmente sulla nostra regione e sulla Capitale, ove diffuse ed intense precipitazioni hanno lungamente caratterizzato la nottata e l'inizio della mattinata: nelle prime 8 ore della giornata, in città sono stati registrati fra gli 85 ed i 95 mm di pioggia (più della cumulata normalmente attesa nell'intero mese di dicembre), con punte orarie fino a 25 mm e triorarie fino a 50 mm (queste ultime si sono verificate fra mezzanotte e le tre del mattino).
La prima immagine (tratta da meteoam.it) si riferisce alle ore 02.00 locali del giorno 11 dicembre, e riporta in sovrapposizione l'immagine satellitare nell'infrarosso (MET9 IR 10.8 micron) con le scariche elettriche registrate durante i 15 minuti successivi, evidenziando le intense celle temporalesche che, attivate dalla risalita di aria umida ed instabile dal Nord Africa, si sviluppano sul Tirreno raggiungendo l'Italia centrale. La seconda immagine (tratta da sito del Cetemps) si riferisce alle ore 03.45 locali dello stesso giorno, e mostra la scansione del radar meteorologico di Monte Media nel range a 240 km, evidenziando come le precipitazioni siano risultate estese a tutto il bacino del Tevere, senza trovare peraltro sfogo nei terreni ormai saturi per le abbondanti piogge delle settimane precedenti: inevitabile l'impennata del livello del fiume, che nel giro di poche ore è repentinamente aumentato di quasi 5 metri, salendo dai 6.20 metri sullo zero idrometrico che si registravano a Ripetta nel pomeriggio del giorno 10, agli 11.12 metri che si registravano a mezzogiorno del giorno 11, dando avvio alla lunga fase di piena culminata con i 12.55 metri raggiunti nella nottata fra il 12 ed il 13 dicembre.
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