Appunti meteorologici: archivio febbraio 2004
NOTA DEL WEBMASTER: scorrere in sequenza questo archivo dei bollettini può essere istruttivo, sia per ripercorrere - tramite i report sui dati osservati, le immagini da satellite e le carte meteo volta per volta proposte - l'evoluzione degli eventi atmosferici delle settimane e dei mesi passati, sia per seguire come una previsione, nel corso dei giorni, si possa modificare, a volte anche radicalmente, e dettagliare, fino a trovare (o non trovare!) riscontro nella realtà: capire questo significa imparare a leggere correttamente un bollettino meteorologico (e le mappe eventualmente annesse), dando ad ogni scadenza previsionale (da quella a brevissimo termine per le ore immediatamente a venire, fino a quella di tendenza a 5 o più giorni) la giusta valenza.
Inoltre, mantenere online l'archivio delle previsioni passate è anche - se volete - un atto di onestà intellettuale del previsore verso se stesso e verso gli utenti dei bollettini: un modo cioè, per chi le ha emessi, di ricordarsi sia dei successi e delle situazioni indovinate che - soprattutto - delle valutazioni errate e delle solenni cantonate, in cui facendo questo mestiere può sovente capitare di incorrere, e da cui c'è sempre da imparare qualche lezione, per essere più affidabili in futuro. Riconoscere in uno scenario meteorologico le analogie con situazioni pregresse è del resto, spesso e volentieri, l'importante "ingrediente in più" che permette di elaborare una buona previsione, riconoscendo per esempio quando i modelli numerici stanno simulando correttamente il comportamento dell'atmosfera, e quando stanno invece stanno fornendo risultati che si allontanano molto da ciò che avverrà in realtà. Se con questo ho convinto qualcuno a scorrere le righe sottostanti, buona lettura :-))


SITUAZIONE 02/02/04: in questa immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University) ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 2 febbraio alle ore 13.00 italiane, appare quanto mai evidente l'azione che l'anticiclone nord-africano sta esercitando sul bacino del Mediterraneo, coinvolgendo anche parte dell'Europa centrale e costringendo quindi il flusso atlantico a scorrere a latitudini più elevate. Cielo sgombro da nubi significative, scarsa ventilazione, marcata inversione termica (e quindi temperature particolarmente miti in quota, mentre al livello del mare le minime rimangono più basse con elevata escursione termica tra ore notturne e diurne), visibilità in pianura e nelle valli limitata da dense foschie e nebbie nelle ore notturne e del primo mattino, accumulo massiccio degli inquinanti nei bassi strati: questi i principali effetti che riguarderanno il territorio italiano per diversi giorni a venire.
Bollettino emesso il 02.02.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: l'espansione di un massiccio campo anticiclonico, di matrice nordafricana, sul bacino del Mediterraneo (e anche su parte dell'Europa centrale) sta apportando sulla nostra penisola le classiche condizioni che si realizzano quando nella stagione invernale si stabilisce una situazione di dominio dell'alta pressione (il barometro a Roma segna una pressione intorno ai 1030 mb). La compressione dell'aria nei bassi strati è infatti da un lato responsabile dell'inibizione dei moti verticali (e quindi si hanno estese aree con cieli sgombri da nubi), dall'altro apporta una spiccata inversione termica, ovvero una situazione in cui aria freddo-umida ristagna nei bassi strati, e quindi il profilo termico verticale - nello strato di atmosfera più vicina al suolo - vede un aumento della temperatura al salire della quota (al contrario di ciò che accade abitualmente). Ciò si traduce in temperature minime che nelle zone al livello del mare (in particolare sulle pianure, nelle conche e nelle valli) si mantengono basse (prossime allo zero o al di sotto di esso), mentre sui rilievi circostanti risultano di diversi gradi più alte, dando luogo a clima mite con valori nettamente al di sopra della norma stagionale.
Ne sono un esempio le temperature minime registrate nella nostra regione al primo mattino di lunedì 2 febbraio: -2°C a Fiumicino e Roma Urbe, 0°C a Ciampino, valori prossimi a zero anche ad Anguillara e Castel Fusano, mentre sul Monte Terminillo (a 1875 metri di quota) la colonnina di mercurio non è scesa sotto i +2°C, facendo cioè registrare una minima superiore di qualche grado a quella registrata a livello del mare, e sostanzialmente analoga a quella registrata nell'area urbana di Roma (dove le minime registrate sono variate tra +2 e +4°C).
L'altro effetto evidente del dominio anticiclonico di stampo invernale - nelle medesime zone di pianura o di vallata - è dato dalla formazione di diffuse foschie e di banchi di nebbia durante le ore più fredde (cioè dopo il tramonto e fino al primo mattino), con formazioni nebbiose che in alcuni casi - specie all'invecchiare della struttura di alta pressione e particolarmente sulle zone di pianura del Nord - tendono a dissolversi sempre più difficilmente e a persistere anche nel corso delle ore diurne.
Non a caso , le differenze più eclatanti tra pianura e rilievi si hanno in zone, quali la Pianura Padano-Veneta, in cui l'orografia favorisce in modo particolare il ristagno dell'aria fredda nei bassi strati e la persistenza della nebbia per diverse ore dopo l'alba: può capitare quindi che in pianura, per esempio a Bologna o dintorni, si abbia (specie al mattino) tempo grigio, uggioso, con temperature minime basse (e con scarso riscaldamento nelle ore diurne, qualora la nebbia persista anche nelle ore centrali della giornata) mentre andando anche di poco in su con la quota, salendo sulle strade che conducono ai rilievi dell'Appennino circostante, si trovi tempo splendido e soleggiato, con temperature quasi primaverili.
L'estrema stabilità di tale situazione, con aria compressa verso il basso e ventilazione debole o assente, crea inoltre condizioni estremamente favorevoli all'accumulo e al ristagno degli inquinanti nei bassi strati.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO C'è ben poco da aggiungere alle righe soprascritte sulla descrizione della situazione e dei fenomeni in atto, giacché la rimonta anticiclonica si annuncia alquanto stazionaria: in questo inizio di febbraio, probabilmente fino alla giornata di venerdì 6, ci aspettano condizioni di tempo soleggiato e clima diurno mite, con ore notturne e del primo mattino che nelle zone al livello del mare saranno ancora freddine (ma con temperature comunque sopra zero) e segnate da visibilità guastata da diffuse foschie e locali banchi di nebbia (che naturalmente saranno presenti in modo più marcato nelle zone di pianura extraurbane e nelle valli interne).
Facile inoltre prevedere condizioni alquanto penalizzanti per chi soffre di problemi alle vie respiratorie, giacché - come detto - le concentrazioni degli inquinanti tenderanno a salire inesorabilmente (con scarsi risultati, purtroppo, per i provvedimenti palliativi quali il blocco settimanale a targhe alterne, la cui influenza non si estende oltre le poche ore di validità della limitazione al traffico). Per il weekend si prefigura una situazione meno stabile, ma ci sarà tempo per riparlarne nel dettaglio.

Aggiornamento inserito il 03.02.2004
Dopo un periodo di vivacità atmosferica abbastanza sostenuta, stiamo vivendo una settimana di notevole stabilità, e c'è ben poco da aggiungere o modificare rispetto al bollettino emesso ieri. Permane, nelle ore a ridosso dell'alba, una situazione di spiccata inversione termica, che dà luogo a temperature minime in quota particolarmente miti, con valori al livello del mare che invece rimangono nelle medie stagionali: al primo mattino di martedì 3, registrata una minima di ben +7°C sul Monte Terminillo (1875 metri s.l.m.), mentre nelle stazioni al livello del mare di Roma e dintorni la colonnina di mercurio è scesa a valori inferiori, in alcuni casi anche a ridosso dello zero (0°C a Roma Urbe, +1°C a Fiumicino, +3°C a Ciampino, valori generalmente tra +3 e +5°C in città). Durante le ore diurne, il cielo sereno (e quindi l'ottimale contributo da parte dell'insolazione) permette poi ai bassi strati di riscaldarsi e di annullare del tutto l'inversione notturna, con conseguente elevata escursione termica tra minime e massime: queste ultime, sia nella giornata di lunedì 2 che in quella di martedì 3, si sono infatti assestate generalmente tra i 14 e i 15 gradi.
Per quanto riguarda l'evoluzione prevista, nulla da modificare rispetto allo scenario delineato nel bollettino emesso il giorno 2: tempo stabile assicurato per l'intera settimana, probabilmente con qualche velatura del cielo per nubi alte e di scarsa consistenza nella giornata di mercoledì 4, temperature ancora particolarmente miti in quota, e nelle ore diurne anche in pianura, foschie e nebbie anche dense assicurate nelle ore notturne e del primo mattino nelle zone di pianura, di valle o di depressione orografica.


SITUAZIONE 05/02/04 Questa immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University) ripresa nel canale del visibile il giorno 5 febbraio alle ore 13.00 italiane, mostra le estese nebbie e nubi basse che da diversi giorni interessano i nostri mari, e compaiono a disegnare quasi nettamente le coste del Mediterraneo: l'effetto di compressione dell'aria nei bassi strati, operato dall'alta pressione, trova in questo periodo proprio sul mare sia un elevato carico di umidità, sia le basse temperature, cioè i due ingredienti fondamentali per la condensazione di grandi quantità di vapore acqueo, e quindi per la formazione della nebbia. La stabilità atmosferica (moti discendenti dell'aria e scarsa ventilazione) fa il resto, impedendo la dispersione delle formazioni nebbiose, che quindi assumono carattere esteso, denso e persistente.
ROMA LIVE/1: anche sulla Capitale, come su gran parte della penisola in questi giorni di dominio anticiclonico, una marcata inversione termica si è affermata nelle ore notturne resistendo fino al primo mattino: temperature minime in pianura a ridosso dello zero, ovvero nella norma stagionale (e di diversi gradi inferiori a quelle registrate in quota, come ai 1875 metri del vicino monte Terminillo) e qualche banco di nebbia nelle ore a cavallo dell'alba. Fino alla giornata di mercoledì 4, fin dalle primissime ore diurne è scomparso dal profilo termico verticale ogni segno di inversione: abbiamo quindi avuto giornate calde e soleggiate, con cielo al più parzialmente velato da nubi alte e sottili, e serate miti precedute da tramonti in cui il Tevere si è andato tingendo di tutte le sfumature del rosa e del viola. All'inconfondibile sagoma del "Cupolone", si affianca quella del colle del Gianicolo, nello stagliarsi limpidamente sul cielo serale (foto scattate alle 17.45 del 4 febbraio).
ROMA LIVE/2: nella giornata di giovedì 5, l'espansione anticiclonica di matrice sub-tropicale sul bacino del Mediterraneo è giunta al suo culmine, la cappa di alta pressione si è fatta ancor più pesante ed opprimente, pressando ulteriormente l'aria (quanto mai carica di inquinanti) nei bassi strati e facendo svegliare anche noi romani in uno scenario degno della Pianura Padana. L'insolazione infatti ha faticato assai più dei giorni precedenti ad aver ragione dell'inversione termica e a rimuovere la coltre di nebbia, capace di resistere nelle prime ore della mattinata e di giungere ad ammantare anche i quartieri più interni della città, dove (a causa soprattutto dell'isola di calore urbana) le formazioni nebbiose, specie se persistenti per parte delle ore diurne, non sono molto comuni. La prima foto è stata scattata alle 7.20 del 5 gennaio dalla mia finestra al Portuense, con una inquadratura che solitamente permette allo sguardo di spaziare fino ai Colli Albani, distanti in linea d'aria più di 25 km, mentre stavolta l'occhio non riesce a spingersi oltre le prime case. La seconda immagine, ripresa un'ora e mezza dopo, inquadra lo stesso scorcio su San Pietro e il Gianicolo fotografato la sera precedente (vedi foto più sopra), che il giorno 5 ritroviamo avvolto dalla coltre di nebbia scesa durante la notte e ancora resistente ad inizio mattinata. Nelle ore seguenti, il contributo solare ha poi portato al sollevamento della nebbia, restituendo al cielo di Roma la più usuale colorazione azzurra. Qui sotto è infine riproposta la prima foto, a confronto con l'analoga inquadratura ripresa il 20 giugno 2003, in una situazione anticiclonica estiva.
Bollettino emesso il 05.02.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI L'affermazione anticiclonica di matrice nord-africana sul bacino del Mediterraneo ha raggiunto nella giornata di giovedì 5 il suo culmine, con le ovvie conseguenze in termini di accumulo degli inquinanti (giunti alle stelle, con buona pace di chi si adopera in provvedimenti puramente effimeri e palliativi, quali le targhe alterne) e di formazione delle nebbie, con un inizio di giornata grigio ed uggioso (vedi anche le righe di commento alle immagini qui sopra). La visibilità è rimasta scarsa e il cielo è rimasto grigio per diverse ore (in alcune zone anche fino alla tarda mattinata o primo pomeriggio) prima che l'insolazione riuscisse faticosamente a disperdere la coltre nebbiosa e a garantire un proseguimento di giornata nuovamente serena e soleggiata.
La copertura di nebbia o nubi basse ha limitato il raffreddamento notturno, con temperature minime lievemente superiori a quelle registrate nei giorni scorsi: +2°C a Roma Urbe, +3°C a Fiumicino e Ciampino, valori generalmente tra +3 e +5°C in città. Le massime del giorno 5 invece, a causa del ritardo nell'arrivo al suolo dei raggi solari, si sono assestate su valori di 3/4 gradi inferiori a quelle, particolarmente elevate, registrate il giorno precedente: 13-14°C rispetto ai 16/18°C del giorno 4.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO La situazione, dopo diversi giorni di estrema stabilità, promette per il prossimo futuro qualche linea di cambiamento: tra le giornate di venerdì e sabato si avrà un graduale cedimento dell'anticiclone subtropicale, che tornerà lentamente a ritirarsi verso il nord Africa, lasciando spazio al flusso atlantico: quest'ultimo, dopo giorni in cui è stato confinato alle alte latitudini, tornerà a scorrere dapprima sull'Europa centrale e poi anche sull'Italia. Alle sue spalle, rimonterà l'Anticiclone delle Azzorre, che protendendo un cuneo fino a latitudini elevate andrà a pescare aria artica marittima tra l'Islanda e la penisola scandinava, incanalandola poi a scendere diretta verso la nostra penisola, con conseguente diminuzione delle temperature, specie sulle regioni orientali. Tale irruzione fredda, con una componente di flussi freddi richiamati anche dai Balcani, dovrebbe però durare solo 48 ore (dalla metà di domenica alla metà di martedì): immediatamente a seguire, il cuneo anticiclonico azzorriano sembra destinato ad invadere anche il Mediterraneo, con il conseguente ritorno a condizioni di tempo stabile e mite (anche se con punte di caldo meno estreme di quelle registrate nella settimana in corso).
Delineiamo il tempo previsto a Roma in conseguenza di tale evoluzione: dopo un venerdì 6 ancora soleggiato in quota ma a rischio di una rinnovata cappa di nebbie e nubi basse sulla città, la giornata di sabato 7 vedrà un aumento della nuvolosità, con copertura in certi momenti anche compatta, ma con scarsa probabilità di precipitazioni associate. Le temperature, nella notte tra sabato e domenica, saranno in lieve diminuzione in pianura, con calo più marcato in quota. Nella giornata di domenica 8 si avrà un progressivo rasserenamento, e un aumento della ventilazione per flussi di maestrale, che apporteranno finalmente un certo rimescolamento dei bassi strati e un conseguente miglioramento della qualità dell'aria. Dalla seconda parte della giornata sarà però avvertibile anche l'inizio del calo termico, che apporterà temperature minime nuovamente rigide nelle nottate su lunedì 9 e martedì 10. Queste due giornate (specie quella di lunedì') vedranno l'attivazione di una sostenuta tramontana a spazzare il cielo di Roma, per cui c'è da attendersi un inizio di settimana limpido e con aria pulita, ma decisamente freddino. Dalla seconda parte della giornata di martedì dovrebbe però iniziare ad uscire di scena l'aria fredda, con il ritorno, per mercoledì 11 a condizioni anticicloniche, con clima mite di giorno ma valori minimi che inizialmente rimarranno ancora bassi.


SITUAZIONE 06/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale del visibile il giorno 6 febbraio alle ore 13.00 italiane. Sono evidenti gli estesi banchi di nebbie e nubi basse che da diversi giorni hanno invaso i nostri mari occidentali: da qui i banchi hanno poi approcciato le regioni tirreniche, spingendosi dalla costa fino alle zone di pianura di primo entroterra. Questa la spiegazione del cielo coperto su Roma nella giornata di venerdì 6, mentre sui rilievi circostanti il tempo era bello e soleggiato. La rielaborazione grafica di meteoroma.net vi mostra le strutture in gioco nei prossimi giorni sulla scena europea ed italiana: la campana anticiclonica, sotto i colpi di un ciclone attualmente attivo al largo delle isole britanniche, è in procinto di sgonfiarsi, ritirandosi dal bacino del Mediterraneo dopo un dominio durato tutta la settimana. Il flusso zonale quindi tornerà a scendere di latitudine, apportando flussi occidentali sulla nostra penisola, ma le correnti in quota tenderanno ben presto a ruotare da Nord: è già visibile sull'Atlantico come l'Anticiclone delle Azzorre stia tornando a protendere un cuneo in senso meridiano; entro la giornata di domenica 8 tale struttura si spingerà verso Nord-Est fino ad agganciare aria artica marittima tra l'Islanda e la penisola scandinava, convogliandone poi la discesa verso l'europa centro-orientale e l'Italia. Dopo una settimana di stabilità avremo quindi, tra domenica 8 e martedì 10, una veloce irruzione fredda, che riguarderà più marcatamente le nostre regioni orientali e apporterà una diminuzione delle temperature particolarmente sensibile nelle località in quota, che negli ultimi giorni avevano raggiunto punte di caldo davvero primaverili. Tornerà vivace anche la ventilazione. A seguire, dalla giornata di martedì 10 in poi, sembra delinarsi uno scenario che ci vedrà di nuovo nella morsa dell'alta pressione, con una rimonta combinata da parte dell'anticiclone delle Azzorre e di quello nord-africano, la cui sinergia ci porterà - per il resto della settimana - un'altra fase di aria stagnante, con tempo generalmente mite e soleggiato ma nebbioso in pianura nelle ore più fredde.
Bollettino emesso il 06.02.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: meno nebbia rispetto alla giornata di giovedì, ma la coltre di nubi basse provenienti dal mare (vedi note a commento dell'immagine da satellite) ha resistito sul cielo della Capitale per buona parte della giornata di venerdì 6, che è quindi risultata piuttosto grigia e con sprazzi di sole alquanto sporadici, prima dell'arrivo di schiarite decisamente più ampie nella serata. Temperature minime registrate all'alba di venerdì 6: +2°C a Roma Fiumicino e Ciampino, +1°C a Roma Urbe, valori tra +3 e +6°C in città. Le massime sono poi rimaste sugli stessi valori registrati il giorno 5, cioè intorno ai 13-14°C.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO: come delineato nelle note sovrastanti sulla situazione generale, nella giornata di sabato la nostra penisola sarà attraversata da un sistema nuvoloso di origine atlantica, al cui seguito si introdurranno poi flussi freddi di origine artica, la cui azione sul nostro territorio sarà però piuttosto veloce, e preluderà ad una nuova affermazione anticiclonica.
Avremo quindi, nel cielo di Roma e provincia, un progressivo aumento della copertura nuvolosa nel corso della giornata di sabato 7, ma la possibilità di precipitazioni sarà limitata a qualche sporadico piovasco nel pomeriggio o in serata, specie nelle zone interne della provincia e lungo il litorale. Le temperature minime, nella notte su domenica, subiranno una diminuzione soprattutto sui rilievi, dove negli ultimi giorni avevano raggiunto punte particolarmente elevate.
La giornata di domenica 8 vedrà un progressivo rasserenamento del cielo, con l'attivazione di moderati venti di maestrale, più apprezzabili sul litorale, e con conseguente aumento del moto ondoso sotto costa. La buona ventilazione, unita all'indebolirsi dell'effetto di compressione esercitato negli ultimi giorni dal dominio anticiclonico, permetterà un certo rimescolamento nei bassi strati, apportando finalmente un miglioramento della qualità dell'aria (che quindi NON sarà merito del blocco del traffico, la cui ripetizione ad oltranza negli ultimi giorni non ha sortito invece alcun effetto apprezzabile, ma più semplicemente del cambio di circolazione atmosferica!) La nottata su lunedì vedrà una ulteriore diminuzione delle temperature, stavolta avvertibile anche in pianura.
Le giornate di lunedì 9 e martedì 10 vedranno la rotazione del vento da Nord, con aria sempre più limpida e pulita e cielo sereno, ma temperature in ulteriore diminuzione: particolarmente basse le minime attese per il primo mattino di martedì, in calo anche le massime ma comunque con buona escursione termica tra ore notturne e diurne.
Già nel corso della giornata di martedì l'aria fredda tenderà ad uscire di scena, con nuova situazione di dominio anticiclonico per le giornate di mercoledì 11 e giovedì 12, segnate ancora da cielo sereno e temperature massime in nuova salita, mentre le minime in pianura (e quindi in città) rimarranno basse per effetto della rinnovata inversione termica; inoltre il prezzo da pagare nuovamente all'alta pressione sarà l'avere a che fare con aria via via meno limpida, e il ritorno di foschie e banchi di nebbia nelle ore notturne e del primo mattino. Nuova situazione pesante in arrivo, quindi, per l'accumulo di inquinanti nell'area urbana, dopo la tregua che ci permetterà di respirare aria un po' meno sporca tra domenica e martedì.


SITUAZIONE 09/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 9 febbraio alle ore 07.00 italiane. Come previsto, l'Anticiclone delle Azzorre ha proteso un cuneo verso le alte latitudini, arrivando ad agganciare aria artica marittima e a pilotarne la discesa, lungo il proprio bordo orientale, in un canale depressionario scavato tra le isole britanniche e la penisola scandinava; l'irruzione fredda è giunta così ad interessare il fianco orientale della nostra penisola, lambendo le altre regioni (tra cui la nostra), dove il calo termico ha riguardato soprattutto le località in quota. A seguire, dalla giornata di martedì 10 in poi, attesa la graduale estensione del campo anticiclonico sull'Italia: si delinea quindi anche per questa settimana uno scenario che ci vedrà di nuovo nella morsa dell'alta pressione, e quindi un'altra fase di aria stagnante, con clima freddo nella notte ed al primo mattino, ma particolarmente mite nelle ore diurne, e tempo generalmente soleggiato ma via via meno limpido nel corso della settimana, fino a divenire nebbioso in pianura nelle ore più fredde.
Bollettino emesso il 09.02.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: si è fatta sentire marginalmente anche a Roma, l'irruzione di aria fredda proveniente dalle latitudini artiche marittime, e spinta verso l'Italia (specie sul versante adriatico, più esposto alla direzione di provenienza del flusso in questione) dall'espansione verso Nord di una vasta area anticiclonica di matrice azzorriana. Dopo le temperature minime particolarmente alte del weekend (nella notte tra sabato 7 e domenica 8 la colonnina di mercurio non è scesa sotto i +10°C), i valori sono rientrati su livelli più consoni alla prima decade di febbraio: all'alba di lunedì 9 registrati +2°C a Roma Urbe, +3°C a Ciampino, +5°C a Fiumicino, valori tra +5.5°C e +6.5°C in città. Buona l'escursione termica giornaliera, grazie alle ottimali condizioni di insolazione, con valori massimi giunti intorno ai +16°C (con punte superiori sul litorale, addirittura 22.6°C ad Ostia nel primo pomeriggio di lunedì 9). Interessante notare come il cedimento della campana anticiclonica nordafricana, e conseguentemente l'abbattimento delle condizioni di inversione termica che per tutta la settimana scorsa hanno interessato la nostra penisola, ha ripristinato valori di temperatura normali in quota, dopo il caldo primaverile dei giorni passati: ai 1875 metri del monte Terminillo, dove le minime della scorsa settimana avevano ripetutamente raggiunto punte di +5/+7°C, la colonnina di mercurio è scesa a -1°C all'alba di domenica 8 e a -3°C all'alba di lunedì 9, e in queste due giornate le massime non hanno superato rispettivamente gli 0°C e i +2°C. Il cedimento dell'alta pressione, e l'attivazione di una discreta ventilazione, come previsto hanno apportato - dalla giornata di domenica - anche un netto miglioramento della qualità dell'aria. Non prestate credito, quindi, a chi vi racconta che la diminuzione degli inquinanti è merito del blocco del traffico, misura la cui incidenza sulla concentrazioni delle polveri è dimostrato essere percentualmente insignificante. Tanto è vero che nei giorni precedenti, nonostante i 6 giorni consecutivi di limitazioni alla circolazione, le centraline avevano fatto registrare un drastico incremento degli inquinanti, intrappolati nei bassi strati dalla cappa di alta pressione. Non appena quest'ultima ha ceduto, abbiamo potuto respirare aria più pulita.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO:
Trova conferma la previsione di un'altra settimana di bel tempo, con temperature minime in ulteriore diminuzione per le nottate su martedì 10 e mercoledì 11 e massime ancora assestate su valori miti e gradevoli. Inizialmente avremo ancora aria limpida e pulita, ma nel corso della settimana tornerà a farsi sentire la cappa dell'alta pressione, con condizioni nuovamente favorevoli alla formazione di foschie notturne e mattutine. Anche le giornate di mercoledì 11, giovedì 12 e venerdì 13 saranno quindi segnate ancora da cielo sereno e temperature massime in ulteriore lieve salita, mentre le minime in pianura (e quindi in città) rimarranno basse per effetto della rinnovata inversione termica; avremo però nuovamente a che fare con una situazione favorevole non solo - come già detto - alla formazione di foschie durante le ore più fredde, ma anche ad un nuovo accumulo di inquinanti nell'area urbana, dopo la tregua che ci concede questo inizio di settimana. Al momento non si prefigurano novità all'orizzonte per il weekend: a meno che in settimana non emergano elementi nuovi, anche il fine-settimana del 14-15 febbraio trascorrerà con tempo buono e clima diurno particolarmente mite.

Bollettino emesso il 10.02.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI: ulteriore lieve diminuzione delle temperature, a causa della discesa di aria artica marittima che ha interessato le regioni adriatiche e lambito quelle tirreniche, tra cui quindi anche la nostra. Registrate infatti, al mattino di martedì 10, minime di 1-2 gradi inferiori rispetto a quelle del giorno 9: 0°C a Roma Urbe, +1°C a Fiumicino, +3°C a Ciampino, valori intorno ai +5°C in città. Anche le massime, pur confermando una buona escursione termica rispetto ai valori notturni, hanno fatto registrare una analoga diminuzione, assestatandosi intorno ai +13/14°C. Aria ancora piuttosto limpida, grazie ai flussi settentrionali che a partire dalla giornata di domenica (complici anche le piogge, seppur sporadiche, della nottata precedente) hanno spazzato via la cappa di aria umida ed inquinata che ci ha interessato per tutta la settimana scorsa.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO: poche novità nella giornata di mercoledì 11, con cielo che in giornata potrebbe essere percorso da nubi medio-alte di carattere stratificato, aria meno limpida (con qualche foschia nelle ore più fredde, specie nelle zone più prossime alla periferia) e moderato peggioramento per quanto riguarda la concentrazione degli inquinanti nell'area urbana.
Completamente da riformulare invece, rispetto allo scenario delineato nei giorni scorsi, la previsione per la seconda parte della settimana. Il cuneo attualmente proteso dall'Anticiclone delle Azzorre verso le isole britanniche, già responsabile della discesa di aria fredda che ci sta interessando in queste ore, nei prossimi giorni si rafforzerà e proseguirà la sua espansione verso Nord-Est, affermando una vasta area di alta pressione centrata sulla Francia ed estesa fino alla latitudini più elevate della penisola scandinava. Inevitabile quindi la discesa di aria polare e soprattutto siberiana, quindi gelida e secca, verso l'Europa orientale e i Balcani (attese temperature molto fredde, rovesci di neve e venti molto forti in tutta l'area del Mar Nero), scendendo a picco anche sulla nostra penisola, che sarà naturalmente più esposta a tale irruzione lungo il suo fianco orientale: attese quindi minime da record (oltre che, ovviamente, nelle località alpine e prealpine del Triveneto) in Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata, con punte di diversi gradi sotto zero anche in pianura.
Ma il calo termico che si realizzerà tra giovedì 12 e venerdì 13 riguarderà comunque tutta Italia, apportando anche a Roma una diminuzione delle temperature di diversi gradi: specie nella notte tra giovedì e venerdì, attese minime rigide (altamente probabili valori negativi), e massime che - sia giovedì che a maggior ragione venerdì - difficilmente supereranno i +8°C, calando quindi anche di 7/8 gradi rispetto ai miti valori registrati negli ultimi giorni. Il cielo si manterrà prevalentemente sereno, sia a causa dell'aria molto secca in arrivo, sia a causa della barriera costituita dagli Appennini rispetto alla direzione di provenienza dei flussi siberiani, che forzerà tali correnti a scaricare sul versante abruzzese e molisano il poco vapore acqueo raccolto nel breve tragitto sul braccio di mare dell'Adriatico, per ripresentarsi quindi, al di qua della dorsale, nuovamente povera di umidità. Attese quindi precipitazioni deboli ed a carattere sparso, ma nevose fino in pianura e sulle coste, su Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata, mentre la nostra regione (tranne forse le zone più interne, specie nel reatino, dove potrebbero spingersi le nevicate) vedrà un cielo prevalantemente limpido e sereno. Ovvia anche l'attivazione di una vivace tramontana, che renderà più pungente la sensazione di freddo, ma contribuirà anche a rendere l'aria particolarmente pulita e respirabile.
A seguire, sembra probabile l'estensione del campo di alta pressione al bacino del Mediterraneo e quindi all'Italia, con graduale uscita di scena, verso Est, della massa d'aria gelida, e ritorno a condizioni di tempo più mite (ma ancora freddino al primo mattino) per la giornata di sabato 14.
Meglio non sbilanciarsi più lontano con le previsioni, perché la situazione, quando si ha a che fare con il fronteggiarsi di strutture così possenti (l'anticiclone atlantico ed europeo da un lato, la gelida depressione continentale dall'altro) è estremamente suscettibile di modifiche, anche se l'area in cui una struttura prevale sull'altra si sposta di pochi chilometri. Per cui la previsione per il weekend sarà da affrontare con la dovuta calma, nei prossimi giorni.


SITUAZIONE 11/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale del'infrarosso il giorno 11 febbraio alle ore 07.00 italiane.
AGGIORNAMENTO 11.02.2004: possibile qualche debole precipitazione, sulla nostra provincia, nel pomeriggio di oggi, mercoledì 11. Confermate, per il resto, le indicazioni contenute nel bollettino emesso il giorno 10: rapida ma intensa ondata di gelo tra giovedì 12 e venerdì 13, con temperature in picchiata a partire dalla metà di giovedì. Nella notte su venerdì, attese a Roma temperature minime rigide, con punte di qualche grado sotto lo zero, e massime anch'esse in diminuzione, specie venerdì quando raggiungeranno a stento i +6/+7°C; entrambe le giornate saranno contraddistinte da cielo sereno, tramontana vivace ed aria limpida e tersa. Atteso quindi anche un drastico calo delle concentrazioni degli inquinanti: il blocco a targhe alterne di mercoledì - ammesso e non concesso che possa avere una minima influenza sulla qualità dell'aria - questa settimana è stato quantomai inutile e superfluo! A seguire, per il weekend, probabile ritorno a clima più mite, meno ventoso e ancora soleggiato, ma con aria meno limpida e nuovo progressivo aumento degli inquinanti; sabato e domenica quindi ancora freddino al primo mattino, ma temperature massime in deciso aumento.


SITUAZIONE 12/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 12 febbraio alle ore 07.00 italiane. La rielaborazione grafica, a cura di meteoroma.net, mostra come l'espansione dell'Anticiclone delle Azzorre verso le isole britanniche abbia affermato una vasta area di alta pressione sul settore occidentale del continente; sul fianco orientale di tale struttura, estesa fino alla latitudini più elevate della penisola scandinava, si è inevitabilmente attivata in quota una discesa di aria artica continentale, quindi gelida e secca, verso l'Europa orientale, scendendo di qui a picco anche sull'Italia. Ai flussi di provenienza finlandese e siberiana in quota si aggiungono correnti gelide dai Balcani negli strati più bassi della troposfera, attivate dalla formazione di un minimo al suolo centrato sulla Grecia. Ovvia quindi l'esposizione del fianco orientale della nostra penisola all'irruzione fredda, con calo termico che riguarda quindi più marcatamente le regioni adriatiche, anche se la colonnina di mercurio, nella notte tra giovedì' e venerdì, sarà in sensibile discesa su buona parte del territorio nazionale (indenne solo il Nord-Ovest). Sul versante tirrenico (e quindi sulla nostra città) il cielo si manterrà prevalentemente sereno, sia a causa dell'aria molto secca in arrivo, sia a causa della barriera costituita dagli Appennini rispetto alla direzione di provenienza dei flussi nord-orientali, che forzerà tali correnti a scaricare sul versante abruzzese e molisano il poco vapore acqueo raccolto nel breve tragitto sul braccio di mare dell'Adriatico, per ripresentarsi quindi, al di qua della dorsale, nuovamente povera di umidità. Alle possibili precipitazioni, modeste e sporadiche ma a carattere nevoso anche al livello del mare, su Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata, corrisponde quindi sulla nostra regione (tranne forse le zone più interne, specie nel reatino, dove potrebbero spingersi le nevicate) un cielo prevalantemente limpido e sereno, spazzato da una vivace tramontana, che renderà più pungente la sensazione di freddo, ma contribuisce anche a rendere l'aria particolarmente pulita e respirabile.
ROMA LIVE/12.02.2004: la limpida e serena giornata di giovedì 12 febbraio si chiude con una altrettanto tersa serata. E' un cielo carico d'azzurro, quello su cui, nel salotto di Piazza Navona, si stagliano i capolavori del Bernini e del Borromini, gioielli del barocco romano esaltati da una degna cornice meteorologica, grazie ai flussi artici continentali che sono giunti a ripulire l'aria della Capitale.


SITUAZIONE 13/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 13 febbraio alle ore 13.00 italiane - rielaborazione grafica a cura di meteoroma.net. Come annunciato da qualche giorno, la spinta dinamica dell'Anticiclone delle Azzorre, che ha stabilito un massimo di pressione sull'Europa occidentale e ha proteso un cuneo fino alla Finlandia, ha attivato sul suo fianco orientale una possente discesa di aria artica continentale. Quest'ultima, incanalata dalla Siberia verso la regione balcanica e quella carpatico-danubiana, è andata ad approfondire un robusto vortice (cerchio blu in figura) tra la Grecia e la Turchia occidentale, dove - tra le giornate di giovedì 12 e venerdì 13 - hanno avuto luogo vere e proprie bufere di neve, anche al livello del mare: letteralmente paralizzate Atene ed Istanbul, con accumuli di neve fino a mezzo metro nella capitale greca (dove la temperatura in poche ore è crollata da +10°C a -4°C), mentre la città turca sul Bosforo, al momento di scrivere questa nota, è da 36 ore ininterrottamente investita da forti rovesci di neve, accompagnati da continue raffiche di tramontana fino a 90 km/h e da temperature gelide anche in pieno giorno (non si è saliti sopra i -4°C). Nevicate addirittura sulle isole Cicladi (0°C di massima a Mikonos) e a Creta. Temperature freddissime (minime di -10/-15°C anche a quote basse) in Macedonia, Bosnia, Kosovo, Bulgaria, Romania, Moldavia, Ucraina e zone interne della Jugoslavia (-11°C a Belgrado). Valori ancora inferiori, poi, quelli registrati tra Bielorussia e Russia, dove si toccano rispettivamente i -20°C e i -30°C, ma a quelle latitudini il freddo - anche se così intenso - fa già meno notizia. Per quanto ci riguarda più da vicino, l'Italia è stata solo lambita dalle gelide correnti siberiane, e gli effetti si sono visti soprattutto sulle regioni centro-meridionali adriatiche, dove si è avuta qualche debole nevicata anche sui litorali, e le minime sono scese sotto lo zero anche a bassa quota. Particolarmente fredda la Puglia, dove i fiocchi, per quanto sporadicamente - hanno fatto la loro comparsa addirittura a Santa Maria di Leuca, estremità meridionale del tacco dello Stivale.
Bollettino emesso il 13.02.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI Un aumento della nuvolosità nelle ore a ridosso dell'alba (cioè proprio nel momento in cui il raffreddamento notturno giunge normalmente al suo apice) ha parzialmente limitato l'atteso calo termico, con temperature minime di venerdì 13 che sono comunque diminuite di 2/3 gradi rispetto a quelle del giorno precedente, scendendo quindi a ridosso dello zero, in qualche caso anche al di sotto di esso: -1°C a Ciampino, Roma Urbe e Guidonia, +1°C a Fiumicino ed Anguillara, valori intorno ai +2°C in città (+2.5°C all'osservatorio del Collegio Romano, in pieno centro storico) con una punta di -0.5°C a Monte Mario. Anche le temperature delle ore centrali della giornata si sono assestate 2 o 3 gradi al di sotto di quelle del giorno 12, facendo cioè registrare valori massimi compresi tra +8 e +11°C. Interessante, ancora una volta, sottolineare le temperature rilevate ai 1875 metri del Monte Terminillo: i valori misurati il giorno 12 (minima -9°C e massima -6°C) hanno fatto registrare un calo di ben 15 gradi rispetto ai valori misurati appena 6 giorni prima, durante il regime anticiclonico che aveva apportato il clima primaverile in quota della passata settimana.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO Tempo variabile, con cielo nuvoloso alternato a qualche schiarita, tra sabato 14, domenica 15 e lunedì 16 sulla Capitale; gli annuvolamenti più consistenti potrebbero riguardare proprio la giornata di domenica, ma al momento la probabilità di qualche debole piovasco va assegnata solo alle zone interne della provincia e della regione, mentre una prevalenza di schiarite dovrebbe riguardare la giornata di lunedì. Le temperature saranno ancora basse al primo mattino, mentre saranno in aumento nei valori massimi, che dovrebbero tornare intorno ai +13/14°C. L'aria sarà assai meno limpida e tersa di quella che ha contrassegnato gli ultimi 2 giorni, non mancheranno le foschie nelle ore notturne e mattutine, e le condizioni meteorologiche torneranno a non favorire la dispersione degli inquinanti nei bassi strati (anche se la situazione, da questo punto di vista, rimarrà di gran lunga migliore di quella apportata dalla cappa di alta pressione che ci ha attanagliato la settimana scorsa).
In arrivo invece un peggioramento del tempo - almeno stando allo scenario ipotizzato attualmente dai modelli numerici - a partire dalla giornata di martedì 17, a causa dell'arrivo di un impulso perturbato dal Nord-Atlantico, seguito da correnti fredde in quota provenienti stavolta direttamente dal Polo: sarà, ancora una volta, la poderosa spinta dinamica verso Nord dell'Anticiclone delle Azzorre, ad aprire la strada alla discesa di masse d'aria fredde dalle alte latitudini verso il bacino del Mediterraneo, con conseguente formazione di un vortice centrato proprio sull'Italia. Se tale scenario troverà conferma, inevitabile attendersi diffuse condizioni di tempo perturbato, estese anche alla giornata di mercoledì 18, su gran parte della penisola, a partire dalle regioni settentrionali e dai versanti tirrenici (compresa quindi la nostra regione). Viste le caratteristiche termodinamiche della massa d'aria in arrivo, c'è da aspettarsi anche una nuova diminuzione delle temperature, e precipitazioni che saranno a carattere nevoso fino a quote basse; prevedere nel dettaglio, con così marcato anticipo, fino a dove si spingeranno le nevicate sarebbe un atto imprudente e oltremodo presuntuoso, ma avremo senz'altro modo di riparlarne, con più ragionevole probabilità di esprimere affermazioni sensate, nel bollettino che sarà emesso lunedì 16. Al momento si può dire che, se per il Nord Italia va tenuta fin d'ora in seria considerazione la possibilità di nevicate anche in pianura, per quanto riguarda la nostra regione i fiocchi giungeranno probabilmente intorno ai 400-500 metri. Ma la risposta dei campi al suolo, in conseguenza di una discesa di correnti fredde così intense in quota, può sempre riservare delle sorprese, per cui la situazione sarà sicuramente molto interessante da seguire con attenzione nei prossimi giorni. Quel che appare certo è che, dopo l'assaggio di primavera portatoci dalla prima settimana di febbraio, il resto del mese sembra invece voler tenere maggiormente fede al suo ruolo di piena stagione invernale, proponendoci diverse situazioni in cui la porta del freddo resta aperta sull'Italia.

Aggiornamento inserito il 14.02.2004
Banchi di nubi basse, dalle prime ore di sabato 14, hanno approcciato i litorali tirrenici centro-settentrionali, estendendosi di qui alle zone più interne ed apportando una copertura nuvolosa decisamente più compatta del previsto sulla nostra regione e sulla Toscana, mentre su gran parte della penisola splendeva il sole. Di qui una giornata che è trascorsa con cielo prevalentemente coperto, e con parziali schiarite verso Ovest solo nel pomeriggio.
Confermate, per i prossimi 2 giorni, le previsioni di tempo variabile: domenica tendente al nuvoloso (con possibilità di qualche piovasco nelle prime ore della giornata, e tendenza alle schiarite, a partire dai litorali, dal pomeriggio/sera) mentre lunedì avremo una prevalenza di cielo sereno o poco nuvoloso.
Per quanto riguarda le previsioni a più lunga scadenza, i modelli numerici odierni tengono la discesa fredda attesa per martedì 17 molto più ad Ovest, sulla penisola iberica, ridimensionandone di gran lunga gli effetti sulla nostra penisola e sulla nostra regione (che sarà interessata solo da qualche debole precipitazione nella giornata di mercoledì 18), mentre a seguire sembra delinearsi una nuova irruzione di aria gelida continentale, con sensibile diminuzione delle temperature tra giovedì 19 e venerdì 20, e nevicate fino a bassa quota. E' quindi evidente come la situazione sia assai incerta, viso che dipende dal fronteggiarsi di strutture anticicloniche e cicloniche molto possenti, con conseguenti grandi variazioni a seconda di come evolverà il gioco di equilibri e prevalenze tra tali strutture. Le previsioni per il proseguo della settimana ventura saranno quindi formulabili, con ragionevole attendibilità, solo nella giornata di lunedì, cosa che non mancheremo di fare su questi schermi.


SITUAZIONE 16/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 16 febbraio alle ore 13.00 italiane. L'Italia è ancora ai margini tra una circolazione ciclonica attiva tra i Balcani e la zona carpatico-danubiana, e un campo anticiclonico centrato tra Francia settentrionale e isole britanniche. Un'onda depressionaria, con minimo chiuso in quota, attualmente sulla Francia meridionale è in fase di spostamento verso le Baleari, e nei prossimi 2 giorni scenderà ulteriormente ad apportare qualche precipitazione sulle nostre isole maggiori. All'altezza dell'Irlanda è già individuabile il cavo d'onda che nei prossimi giorni transiterà verso il Baltico, e di qui andrà ad approfondirsi verso Sud, protendendo sul Mediterraneo una saccatura che nella giornata di mercoledì 18 giungerà ad interessare la nostra penisola. Si rimanda al bollettino sottostante per la descrizione più dettagliata dell'evoluzione attesa nei prossimi giorni.
Bollettino emesso il 16.02.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI Nel corso della mattinata di lunedì 16, dopo un inizio di giornata ancora molto nuvoloso e segnato dalle foschie, la coltre di nubi basse (convogliate sulle zone del medio ed alto Tirreno da una debole circolazione occidentale al suolo) che ci ha fatto trascorrere un weekend di cielo prevalentemente coperto, ha finalmente lasciato spazio a schiarite via via più ampie.
Le temperature, nella giornata di domenica 15, hanno fatto registrare valori minimi di +6/+8°C e massimi intorno ai +12/+13°C. Sostanzialmente invariate le minime registrate lunedì 16, mentre le massime - date le migliorate condizioni di insolazione - hanno raggiunto valori di 2-3 gradi superiori rispetto a quelli registrati 24 ore prima, assestandosi tra i 14 e i 16°C.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO Cielo generalmente poco nuvoloso e tempo prevalentemente soleggiato, nella giornata di martedì 17, con temperature pressoché stazionarie (salvo una possibile lieve diminuzione nei valori minimi). Nelle ore che precedono l'alba è altamente probabile la formazione di foschie, specie lungo i litorali e nelle zone vallive interne, in graduale dissolvimento a partire dall'inizio della mattinata.
La situazione attesa per la seconda parte della settimana vede invece un diffuso peggioramento delle condizioni meteorologiche sull'Italia, specie sulle regioni centro-meridionali della penisola, a causa della progressiva espansione di un cuneo anticiclonico dal vicino Atlantico verso le alte latitudini del continente: la struttura di alta pressione - stando allo scenario attualmente ipotizzato dai modelli numerici - dapprima si spingerà verso Nord a favore la discesa di impulsi freddi verso le nostre latitudini, e poi finirà per coricarsi nel senso dei paralleli, dall'Oceano alla Russia attraverso le Isole Britanniche e l'Europa settentrionale, attivando quindi un afflusso di aria siberiana verso la nostra penisola .
Stante tale evoluzione, c'è da attendersi un peggioramento già nel corso della giornata di mercoledì 18, a causa di un impulso freddo che dal Mar Baltico scenderà verso il bacino del Mediterraneo, e nella sua interazione con la barriera alpina andrà probabilmente a scavare un minimo barico sul Tirreno (ciclogenesi sottovento alle Alpi), garanzia di nubi e tempo perturbato sulla nostra regione: atteso quindi sulla Capitale un rapido aumento della copertura nuvolosa nel corso della giornata, e inizio delle precipitazioni tra il pomeriggio e la serata.
Nella giornata di giovedì 19, il minimo troverà ulteriore alimentazione di aria fredda dai flussi orientali in quota, nel frattempo attivati dalla citata espansione verso la Russia dall'anticiclone atlantico, e assumerà quindi tutte le caratteristiche di uno strutturato vortice, ovvero un minimo chiuso a tutte le quote; se tale evoluzione troverà conferma, essa da un lato apporterà la persistenza di condizioni di maltempo su tutto il Centro-Sud, con piogge diffuse anche sulla nostra regione, e dall'altro lato attiverà sostenuti venti di Grecale o Tramontana, con afflusso di aria fredda dai Balcani e quindi una generale diminuzione delle temperature, naturalmente più marcata sul versante adriatico ma sicuramente avvertibile anche dalle nostre parti.
Durante questo episodio perturbato, la quota neve sulla nostra provincia si aggirerà inizialmente intorno agli 800 metri, per scendere successivamente a livelli collinari (500-600 metri). Da considerare, sicuramente, la possibilità di veder comparire i fiocchi anche a quote inferiori, dato che il gioco di sovrapposizione tra flussi meridionali in quota e orientali al suolo, che si crea quando una circolazione ciclonica è attiva sul Tirreno, può portare masse d'aria caldo-umida a scorrere su strati sottostanti più freddi: se le temperature al suolo si assestano su valori sufficientemente bassi, la situazione diventa favorevole a nevicate anche a bassa quota. Cercheremo di verificare nel dettaglio, nei prossimi giorni, questo aspetto; al momento, la previsione più ragionevole della quota neve rimane quella sopraindicata.
Volendo poi azzardare le previsioni ancora più oltre, nella giornata di venerdì 20 sembra probabile un progressivo rasserenamento del cielo, con temperature mantenute ancora basse (anzi, in probabile ulteriore diminuzione) a causa di persistenti flussi provenienti dai quadranti orientali.
Lo scenario fin qui delineato costituisce quantomeno una buona notizia per quanto riguarda la qualità dell'aria: tra mercoledì e venerdì, lo stabilirsi di una circolazione ciclonica, il probabile verificarsi di piogge non marginali, e l'attivazione di una buona ventilazione, saranno tutti elementi che favoriranno la dispersione degli inquinanti nei bassi strati e contribuiranno a ripulire l'aria, in misura sicuramente molto più efficace rispetto agli episodici provvedimenti di blocco del traffico.


SITUAZIONE 17/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 17 febbraio alle ore 13.00 italiane.
Bollettino emesso il 17.02.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI Ha trovato conferma, anche più marcatamente di quanto previsto, l'attesa diminuzione delle temperature minime nella giornata di martedì 17, che si sono assestate su valori di circa 3 gradi inferiori a quelli del giorno 16, complice il totale rasserenamento del cielo e il rinnovato apporto di aria fresca dai quadranti settentrionali: registrati +2°C a Ciampino e Roma Urbe, +3°C a Fiumicino, valori di circa +5°C in città (con qualche punta inferiore, fino ai +2.6°C di Monte Mario) e intorno ai +2/+3°C sul litorale. Le temperature massime si sono mantenute in linea con i valori registrati il giorno precedente, variando generalmente tra 12 e 14°C (con qualche punta superiore sul litorale).
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO La parentesi di tempo soleggiato che ci ha interessato nelle giornate di lunedì 16 e martedì 17 non durerà ancora per molto: la giornata di mercoledì 18 inizierà probabilmente ancora con ampi spazi di sereno, ma col passare delle ore vedrà un progressivo aumento della copertura nuvolosa. E' infatti confermato l'arrivo di una fase perturbata nei prossimi giorni, anche se le ultime elaborazioni numeriche delineano uno scenario alquanto diverso da quello ipotizzato fino a ieri: il nucleo di aria fredda in arrivo dal continente russo, spinto verso l'Europa sud-occidentale dalla distensione nel senso dei paralleli di un possente campo anticiclonico in ulteriore rafforzamento alle alte latitudini europee, andrà infatti a scavare un vortice centrato non sul Tirreno ma molto più a Ovest, tra la Francia meridionale e la penisola iberica. Sulla nostra regione ciò porterà quindi all'attivazione di correnti non (come ci si aspettava fino a ieri) di freddo e secco Grecale, bensì di mite ed umido Scirocco. Le modifiche più spiccate, rispetto alla previsione formulata ieri, riguardano pertanto il campo termico, e quindi anche il carattere delle precipitazioni: le temperature sulla nostra città saranno in progressivo aumento, specie a partire da venerdì 20 e soprattutto nei valori minimi, che entro il weekend saliranno di diversi gradi. Inevitabilmente, la quota neve sulla nostra regione sarà ben più elevata di quella ipotizzata ieri: giovedì si aggirerà intorno agli 800-1000 metri, per poi salire ulteriormente nei giorni successivi, quando i fiocchi riguarderanno solo le cime appenniniche più elevate.
Per quanto riguarda la tempistica e la quantità dei fenomeni previsti sulla nostra provincia, già mercoledì 18, tra il pomeriggio e (più probabilmente) la serata, potrebbero aversi le prime piogge. La giornata più interessata dal maltempo sarà però quella di giovedì 19, con precipitazioni diffuse che potranno presentarsi nel corso dell'intera giornata e dar luogo a cumulate giornaliere non indifferenti, con pioggia a tratti anche intensa. Possibili piogge residue anche nella prima parte di venerdì 20.
A seguire, dopo una finestra di relativo miglioramento che appare probabile tra la seconda parte della giornata di venerdì 20 e l'inizio della giornata di sabato 21 (con cielo comunque ancora nuvoloso, e attivazione di un sostenuto vento di Scirocco), al momento il resto del weekend appare nuovamente perturbato, con ripresa delle precipitazioni che dovrebbero interessarci anche nella giornata di domenica 22.
Chi segue quotidianamente gli aggiornamenti di questa pagina si sarà però accorto che, in questi ultimi giorni, l'evoluzione atmosferica prevista sul medio o lungo termine è quantomai incerta, e subisce rettifiche considerevoli anche da un giorno all'altro, giacché i modelli numerici stanno faticando a delineare uno scenario previsionale che possa essere riproposto il giorno seguente senza subire correzioni e modifiche sostanziali (come sovente accade quando si ha a che fare con importanti masse d'aria in moto retrogrado, cioè in spostamento da Est verso Ovest). Accontentiamoci quindi di tracciare le previsioni per domani e dopodomani, e prendiamo le linee di tendenza per il weekend come una ipotesi da sottoporre ad approfondita verifica nei prossimi giorni.
Come già accennato nel bollettino di ieri, cogliamo i segnali positivi della perturbazione in arrivo: le piogge contribuiranno a ripulire l'aria della Capitale, e ad esse si aggiungerà il contributo favorevole al rimescolamento dei bassi strati apportato dall'instabilità atmosferica e dalla buona ventilazione. Avremo quindi, per qualche giorno, una qualità dell'aria in deciso miglioramento.


SITUAZIONE 18/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 18 febbraio alle ore 15.00 italiane. La rielaborazione grafica di meteoroma.net vi mostra come la cellula di alta pressione che ha il suo massimo sulle isole britanniche, estendendosi verso la penisola scandinava e tendendo contestualmente a coricarsi nel senso dei paralleli, spinga aria fredda dal continente russo verso l'Europa centro-occidentale, andando ad alimentare la formazione di un vortice in via di sviluppo tra Francia meridionale e penisola iberica. Il campo barico al suolo risponderà a tale evoluzione con la formazione, nella giornata di giovedì 19, di un minimo sul Golfo Ligure, con attivazione di flussi meridionali sul Centro-Sud italiano, e venti di richiamo dai quadranti orientali sul Nord: inevitabile aspettarsi tempo perturbato su tutte le regioni settentrionali (specie nel comparto di pianura e prealpino) e sulle centrali tirreniche, con piogge diffuse sulla nostra regione e sulla Toscana, nevicate anche a quote molto basse su tutto il Nord, e Bora forte sulle coste di Friuli Venezia Giulia e Veneto.
ROMA LIVE/18.02.2004: alle 8.00 del mattino di mercoledì 18 febbraio, gli archi del Colosseo incorniciavano un cielo ancora sereno, salvo la presenza di pochi ed innocui cumuli, convogliati sulle coste tirreniche da un'area di instabilità presente tra il Nord Africa e la Sardegna. Si tratta però delle ultime ore di tempo soleggiato, per Roma come per il resto d'Italia: la finestra di sereno, che nella Capitale durava dall'inizio della settimana, si appresta a lasciar posto a diversi giorni di tempo perturbato, con più fasi di maltempo destinate a succedersi fino almeno all'inizio della settimana successiva, e con temperature che saranno in decisa risalita nei valori minimi, specie nel weekend quando si instaureranno sostenuti flussi meridionali provenienti dall'Africa. (Clicca sulle immagini per ingradirle)
Bollettino emesso il 18.02.2004
SITUAZIONE E DATI OSSERVATI Ulteriore diminuzione dei valori minimi, nella giornata di mercoledì 18: raggiunti -1°C a Roma Urbe, +1°C a Ciampino, +2°C a Fiumicino, valori tra +2 e +3°C in città (+2.4°C all'osservatorio del Collegio Romano, in pieno centro) con una punta inferiore (+1.3°C a Monte Mario), valori di +1/+2°C sul litorale, 0°C ad Anguillara. Le massime sono rimaste sui +12/13°C.
Come previsto, ad iniziali condizioni di cielo ancora sereno o poco nuvoloso, è seguito un rapido aumento della copertura nuvolosa già nel corso della mattinata, e dal primo pomeriggio si segnalano alcune pioviggini.
EVOLUZIONE E TEMPO PREVISTO Confermate le previsioni di ieri: le pioviggini sparse, che hanno già interessato la nostra provincia nel pomeriggio di mercoledì 18, tenderanno a riproporsi, tra la serata e la nottata, assumendo carattere di pioggia via via più diffusa.
La giornata di giovedì 19 sarà quella più spiccatamente interessata da condizioni di tempo perturbato: la pioggia potrà presentarsi a più riprese per l'intero corso della giornata, assumendo in certi momenti anche carattere particolarmente continuo e persistente. L'intensità delle precipitazioni sarà generalmente debole o moderata, ma non si escludono momenti di pioggia battente. In particolare, sulle zone più prossime ai litorali i fenomeni potranno brevemente assumere anche carattere di rovescio o temporale.
Al contrario del Nord Italia, dove l'avvezione di aria da Est permetterà lo stabilirsi di un cuscinetto freddo nei bassi strati, con conseguenti nevicate anche a quote molto basse, il resto della penisola sarà interessato da flussi meridionali, con conseguente arrivo di aria più mite, e i fiocchi bianchi nella nostra regione riguarderanno quindi solo le quote appenniniche (al di sopra degli 800-1000 metri).
La giornata di venerdì 20 vedrà ancora cielo molto nuvoloso, ma la probabilità di precipitazioni sarà limitata alla possibilità di qualche piovasco nella prima parte della giornata. Dopo una finestra di relativo miglioramento (con cielo comunque ancora prevalentemente nuvoloso, ma con pausa delle precipitazioni) che dovrebbe riguardarci tra il pomeriggio di venerdì 20 e la prima parte di sabato 21, il resto del weekend sembra destinato a portarci un nuovo peggioramento: stando allo scenario che è possibile delineare al momento, saranno possibili delle precipitazioni già tra il pomeriggio e la serata di sabato, e nuovamente piogge diffuse (ma probabilmente meno abbondanti di quelle che dovrebbero registrarsi giovedì) per la giornata di domenica 22, con quota neve in ulteriore aumento, fino a confinare l'arrivo dei fiocchi solo alle cime più alte dell'Appennino.
Tali condizioni di tempo moderatamente perturbato sembrano destinate a riguardare anche la giornata di lunedì 23, almeno nella prima parte.
Nelle giornate di sabato e domenica, inoltre, sarà in intensificazione il vento dai quadranti meridionali: avremo quindi, molto probabilmente, una classica sciroccata, capace di apportare sulla nostra penisola aria particolarmente mite dall'Africa, e di dare al cielo la classica colorazione giallo-ocra. Le precipitazioni attese tra sabato e domenica lasceranno quindi al suolo la caratteristica traccia sabbiosa, tipicamente visibile su vetri e carrozzerie delle autovetture. Inevitabile, in tale situazione, un marcato rialzo delle temperature minime, che già nei prossimi 2 giorni subiranno un primo aumento, ma nel weekend raggiungeranno valori anche di 10 gradi superiori ai livelli attuali.


SITUAZIONE 19/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale del visibile il giorno 19 febbraio alle ore 13.00 italiane.
ROMA LIVE/19.02.2004 Così è cambiato lo stato del cielo su Roma nel giro di 24 ore: la prima foto è scattata alle ore 07.30 del 18 febbraio, subito dopo l'alba, dal quartiere Portuense in direzione ESE, verso i Colli Albani; la seconda immagine è ripresa con la medesima inquadratura alla stessa ora del giorno 19. Una innocua distesa di radi stratocumuli, unici corpi nuvolosi in un cielo prevalentemente sereno, ha lasciato il posto a nembostrati carichi di pioggia.
Bollettino emesso il 19.02.2004
SITUAZIONE - Previsioni di maltempo rispettate, per la giornata di giovedì 19 febbraio: sulla provincia di Roma le precipitazioni hanno avuto inizio tra le 3 e le 4 di questa mattina, con piogge diffuse che poi sono continuate ininterrottamente per l'intera giornata. Alle ore 17.00, a precipitazioni ancora in corso, un po' in tutti i quartieri della città erano stati registrati quantitativi di 30-40 mm cumulati dall'inizio dei fenomeni (quindi in circa 13 ore), con intensità generalmente da deboli a moderate (raggiunti, in certi momenti, massimi di 7/8 mm/h). Quantitativi analoghi risultano registrati anche nelle altre aree della provincia, sia lungo il litorale che nelle zone interne, con qualche locale punta di 50 mm. Confermata anche l'attivazione di un sostenuto vento dai quadranti meridionali: lo Scirocco ha soffiato ad intensità di 20/30 km/h (naturalmente inferiori nei quartieri più interni dell'Urbe), con raffiche che a Ciampino, in mattinata, hanno raggiunto anche i 55 km/h. Le correnti al suolo, tra il tardo pomeriggio e la serata, sono poi ruotate dai quadranti orientali.
Sia l'avvezione di aria più mite da Sud, sia la copertura nuvolosa, hanno apportato un netto aumento delle temperature minime rispetto a quelle registrate all'alba di mercoledì 18: la colonnina di mercurio, nella notte su giovedì 19, non è sostanzialmente scesa dal livello raggiunto la sera precedente, mantenendo le temperature costantemente intorno ai +7/8°C. Rispetto a tali valori, si è naturalmente verificata - vista la compatta copertura nuvolosa - una escursione termica piuttosto ridotta nel corso delle ore diurne, con temperature massime assestate intorno ai +10°C.
PREVISIONE - Confermate le indicazioni del bollettino emesso mercoledì 18: le piogge su Roma e provincia potranno persistere - anche se con qualche pausa - fino alla tarda serata di giovedì 19. Nella successiva nottata, e nella prima parte di venerdì 20, possibilità di qualche ulteriore piovasco nella nostra provincia, ma a carattere più sparso e sporadico rispetto alle precipitazioni continue e diffuse del giorno precedente. Nella seconda parte di venerdì 20 e nelle prime ore di sabato 21, confermata con buona probabilità una finestra di relativo miglioramento (con cielo ancora prevalentemente nuvoloso, ma generale pausa delle precipitazioni), ma tra la tarda mattinata e il pomeriggio di sabato 21 sarà probabile una ripresa dei fenomeni, con piogge prima a carattere sparso ed intermittente, poi più diffuso e continuo nella giornata di domenica 22, che quindi si annuncia segnata da moderato maltempo. Confermato anche il progressivo e marcato rialzo delle temperature minime, e una intensificazione dello Scirocco durante il weekend. Al momento sembra che condizioni di tempo perturbato interesseranno anche l'inizio della prossima settimana, almeno nelle giornate di lunedì 23 e martedì 24.


ROMA LIVE/20.02.2004 - In attesa delle nuove fasi perturbate attese nei giorni a venire, un temporaneo miglioramento - con cielo ancora nuvoloso e qualche sprazzo di sole - ha accompagnato l'alba di venerdì 20 a Roma, dopo le piogge continue, a tratti battenti, che avevano interessato ininterrottamente la Capitale per 24 consecutive. Il proseguo della giornata di venerdì ha poi lasciato sempre più spazio alle schiarite, fino a cielo sereno nel pomeriggio.


SITUAZIONE 21/02/04: immagini Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), riprese rispettivamente nel canale dell'infarosso e del visibile il giorno 21 febbraio alle ore 13.00 italiane. Un profondo vortice centrato tra la penisola iberica e il Marocco convoglia intensi flussi meridionali verso la nostra penisola, supportata da una serie di minimi secondari attivi sul Mediterraneo occidentale, tra le Balerari e la Sardegna: in quota viaggiano quindi masse d'aria africana dirette da Algeria e Tunisia verso gran parte delle nostre regioni. Al suolo si hanno quindi venti forti e peristenti di Scirocco, e pioggia carica di sabbia.
Bollettino emesso il 20.02.2004 (rielaborato il 21.02.2004)
SITUAZIONE - La persistenza di fenomeni per l'intera giornata di giovedì 19, e soprattutto una successiva fase di precipitazioni a carattere di rovescio temporalesco tra mezzanotte e l'una di venerdì 20 (con pioggia che ha poi continuato a cadere fin verso le 3 del mattino), hanno ulteriormente aumentato le cumulate registrate su Roma nell'arco delle 24 ore in cui sono durati i fenomeni: tra le 3.00 del giorno 19 e le 3.00 del giorno 20, raggiunti in molti quartieri totali di 70-80 mm (70 mm in particolare al Collegio Romano), con qualche punta addirittura superiore ai 100 mm, anche nel pieno centro della città. Si tratta di quantitativi classificabili non come nubifragio (tale termine sarebbe corretto per apporti dello stesso ordine se cumulati in 2-3 ore, anche se il linguaggio giornalistico lo utilizza spesso in modo inappropriato), ma sicuramente come pioggia torrenziale; le cumulate giornaliere a Roma non raggiungevano livelli così abbondanti da oltre 15 mesi, cioè dal 1 novembre 2002, quando l'osservatorio del Collegio Romano registrò 82 mm. Per ritrovare una precipitazione della stessa entità nel mese di febbraio, poi, bisogna risalire indietro di 28 anni, al 15 febbraio 1976. Guardando invece i dati medi, possiamo dire che nel corso di queste 24 ore è piovuto un quantitativo superiore a quello che normalmente cade su Roma nell'intero mese di febbraio. Questo dato acquista ancor più significato se rapportato al fatto che, negli ultimi anni, il mese in questione era stato spesso particolarmente avaro di precipitazioni, facendo registrare - in diverse annate - cumulate mensili sensibilmente al di sotto della norma (esempio significativo quello relativo all'anno scorso, con soli 8,4 mm complessivi nell'arco di tutto febbraio 2003).
Come previsto, le temperature minime hanno fatto registrare un ulteriore aumento rispetto ai valori del giorno precedente: nella notte su venerdì 20, la colonnina di mercurio è rimasta inchiodata ai valori raggiunti nella tarda serata di giovedì, intorno ai +10°C. Nel corso della giornata, il riscaldamento favorito dalle schiarite decisamente più ampie del previsto (fino a cielo totalmente sereno nel pomeriggio) ha apportato una escursione termica più marcata di quella attesa: raggiunte quindi temperature massime particolarmente elevate, fino a +18°C.
PREVISIONE - una depressione presente sulla penisola iberica apporterà un nuovo aumento della copertura nuvolosa nella giornata di sabato 21, e dal pomeriggio (forse già in tarda mattinata) saranno possibili precipitazioni sparse sulla nostra provincia; si tratterà comunque di fenomeni di gran lunga meno importanti - in estensione, persistenza, intensità e durata - rispetto a quelli registrati nella giornata di giovedì 19. Sarà proprio nella giornata di sabato, che la sciroccata raggiungerà il suo culmine, facendo assumere all'atmosfera tutte le caratteristiche date dall'arrivo di aria africana in quota: cielo giallo-ocra, clima caldo-umido di matrice autunnale, pioggia sabbiosa, e naturalmente temperature in ulteriore aumento, con minime che saliranno almeno a +12/+13°C e massime a ridosso dei +20°C nonostante la mancanza di insolazione.
Tempo debolmente perturbato anche nella giornata di domenica 22, con qualche pioggia altamente probabile nel corso della giornata. Nella nostra provincia, come su tutto il Centro Italia, le precipitazioni del weekend saranno a carattere di pioggia praticamente a tutte le quote, con apporti nevosi solo sulle cime appenniniche più elevate.
Da lunedì 23, è atteso l'arrivo di una nuova perturbazione a carattere freddo, causata dall'affondo sul bacino del Mediterraneo di aria artica marittima, spinta prima verso le isole britanniche, poi verso le nostre latitudini, dall'ennesima espansione verso Nord dell'Anticiclone Atlantico; l'approfondimento di una saccatura sulla nostra penisola sarà annunciato dall'attivazione di forti venti di Libeccio; attese quindi nuovamente piogge diffuse su buona parte della penisola, compresa la nostra regione. A Roma comunque, nella giornata di lunedì 23, i fenomeni dovrebbero riguardare più che altro le ore del tardo pomeriggio/sera. Al momento, i fenomeni sembrano destinati a persistere, e ad intensificarsi, nella giornata di martedì 24, con temperature contestualmente in sensibile calo e quota neve nuovamente in diminuzione fino a quote collinari. Un miglioramento (ma ancora temperature basse) sembra probabile per la giornata di mercoledì 25, ma una nuova perturbazione già il giorno seguente sarà pronta ad approcciare la nostra penisola, per cui anche le giornate di giovedì 26 e venerdì 27 al momento si annunciano freddine e piovose. Attenzione quindi a non lasciarsi ingannare dal weekend di respiro africano: l'inverno - per usare una abusata ma efficace espressione giornalistica - ha ancora qualche freccia al suo arco, e un cambio di stagione nel vostro guardaroba in questi giorni sarebbe ancora prematuro. Sciarpe e cappotti, insieme ad ombrelli e abbigliamento impermeabile, torneranno probabilmente utili nella settimana che chiuderà il mese di febbraio, e con esso anche l'inverno meteorologico. Ma di questo avremo senz'altro modo di riparlare, con maggior grado di dettaglio e attendibilità, nei prossimi giorni.


SITUAZIONE 23/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale del visibile il giorno 23 febbraio alle ore 13.00 italiane: la nuvolosità a "scacchiera" (detta anche a "nido d'ape") tra la Gran Bretagna e la Francia è inequivocabile indizio della discesa di una massa d'aria fredda che si appresta a tuffarsi rapidamente sul Mediterraneo per poi riemergerne altrettanto velocemente, apportando sulla nostra regione le piogge previste per la nottata tra lunedì 23 e martedì 24. L'instabilità derivante dal contrasto termico tra tale massa d'aria e quella stazionante sui nostri mari e sulla nostra penisola, potrà conferire alle precipitazioni il carattere di rovescio o temporale.
Bollettino emesso il 23.02.2004
SITUAZIONE - Particolarmente interessante, e ricca di spunti istruttivi, la situazione verificatasi a seguito della sciroccata avvenuta nel weekend del 21-22 febbraio sulla nostra penisola, per cui in questa sezione ci dilungheremo più del solito nel resoconto di quanto osservato, dando peraltro uno sguardo anche a quanto avvenuto in giro per la penisola, oltre che nella nostra provincia. Ma iniziando proprio da quest'ultima, la nostra cronaca del weekend meteorologico nella Capitale non può non partire delle elevate temperature, effetto principe degli intensi flussi sciroccali convogliati sulla nostra regione da un profondo vortice posizionato tra la penisola iberica e il Marocco. Nella giornata di sabato 21, registrate minime di +12/+13°C e massime di +18/+19°C (con qualche punta a ridosso addirittura dei +20°C, nonostante il cielo coperto): si tratta di valori di circa 7 gradi superiori alla norma della terza decade di febbraio. Nella giornata di domenica 22, minime in ulteriore lieve aumento fino a +13/+14°C, valori su cui la colonnina di mercurio è poi rimasta praticamente inchiodata per tutto il resto della giornata (tant'è che le massime si sono assestate appena al di sopra, sui +14/+15°C). Da citare il dato registrato ai 1875 metri del monte Terminillo, dove la temperatura minima, che all'inizio della settimana scorsa era a -8°C e appena 2 giorni prima (giovedì 19) era ancora a -5°C, è rapidamente salita facendo registrare +2°C sia all'alba di sabato 21 che all'alba di domenica 22, e rimanendo su valori positivi per 48 ore consecutive: anche a quella quota, quindi, le precipitazioni dell'intero weekend sono rimaste a carattere di pioggia, e solo intorno all'alba di lunedì, dopo il lieve calo termico che ha riportato la temperatura a -2°C, sono ricomparsi sul Terminillo i fiocchi di neve.
Lo Scirocco, nella giornata di sabato e ancor più nella notte su domenica, ha soffiato per più ore consecutive a velocità medie di 40-50 km/h, con raffiche che a Ciampino (stazione che per la sua posizione è particolarmente esposta al vento da SE) hanno superato a più riprese i 70 km/h.
Nel corso della giornata di domenica si è avuta una attenuazione dello Scirocco, con correnti al suolo che in serata sono poi ruotate da Libeccio; i venti da SW poi, nel corso della giornata di lunedì 23, si sono mantenuti alquanto sostenuti, raggiungendo intensità di 28 km/h, con qualche raffica fino a 39 km/h. Esaurito l'apporto di aria africana, le minime della notte su lunedì 23 sono diminuite, seppur lievemente, oscillando tra +10 e +12°C, con escursione termica diurna - nonostante non siano mancate alcune fasi soleggiate - ancora abbastanza limitata (raggiunte massime di +13/+15°C), a causa dell'arrivo di aria decisamente più fresca, tuffatasi sul Mediterraneo dalle latitudini artiche.
Per quanto riguarda le precipitazioni apportate da questo episodio sciroccale, si è trattato come previsto di fenomeni deboli ed intermittenti; gli apporti hanno tra l'altro riguardato in gran parte le ore notturne: registrate infatti cumulate praticamente nulle nel corso della giornata di sabato, poi circa 9 mm nella notte tra sabato e domenica, a seguire 1-2 mm nel pomeriggio di domenica, ed infine altri 6 mm nella notte tra domenica e lunedì, per quantitativi complessivi quindi di 16-17 mm. Com'era facilmente prevedibile, dato l'afflusso di masse d'aria provenienti direttamente da Algeria e Tunisia, si è trattato di una pioggia carica di sabbia, capace di lasciare visibili tracce di Sahara sui cofani e sui vetri delle nostre automobili.
Interessante notare come la disposizione delle correnti sull'Italia, nel corso del weekend, abbia disegnato un gradiente termico impressionante tra il Centro-Sud e le regioni settentrionali: queste ultime, infatti, sono rimaste sotto l'effetto di correnti al suolo dai quadranti orientali, apportatrici di aria fredda che ha continuato a ristagnare nei bassi strati. Netta quindi la differenza termica con le regioni centro-meridionali, specie quelle del versante tirrenico, più direttamente interessate dall'afflusso di aria africana: nelle ore centrali di sabato 21 si misuravano 0°C a Torino, +1°C a Milano, +2°C a Bologna, +20°C a Roma e +25°C a Palermo. I flussi sciroccali che hanno valicato l'Appennino, arrivando sulla verticale della Pianura Padana, non hanno potuto far altro che scorrere sul sottostante cuscinetto freddo, dando luogo a cieli rossastri e soprattutto apportando in quota il contributo di umidità necessario a dar luogo a precipitazioni. Queste ultime naturalmente (stante le basse temperature al suolo) sono risultate a carattere nevoso anche a bassa quota, da cui una situazione in cui a Milano e Torino nevicava, mentre a Roma e Palermo si trascorreva una giornata caldo-umida di stampo autunnale, con temperature rispettivamente di 20 e 25 gradi superiori a quelle contemporaneamente registrate nelle metropoli nel Nord. Da questa descrizione è facile capire come mai, al Nord, si sia anche assistito al fenomeno della neve rossa, equivalente solido della pioggia sabbiosa.
Qualche nota, infine, sulla qualità dell'aria: dopo le abbondanti precipitazioni di giovedì 19, si sono aggiunti gli ulteriori apporti pluviometrici del weekend, e soprattutto il persistente vento forte, che hanno contribuito al drastico abbattimento degli inquinanti nei bassi strati. Curioso notare come le centraline di rilevamento delle polveri sottili del Comune di Roma abbiano invece segnalato livelli di inquinamento superiori alle soglie di allarme: le alte concentrazioni di polvere nell'aria riguardavano però non le sostanze inquinanti (che effettivamente erano diminuite, com'era naturale aspettarsi), bensì la abbondante sabbia africana portata dallo Scirocco, che ha così ingannato i sensori, incapaci di distinguere una polvere dall'altra. L'equivoco è stato ovviamente chiarito, tant'è che non è stato attivato il blocco del traffico che normalmente scatta al superamento delle soglie.
PREVISIONE - Dopo il weekend di respiro africano che abbiamo trascorso, un vortice polare quanto mai attivo si appresta a farci trascorrere una ultima settimana di febbraio di stampo decisamente più invernale, all'insegna cioè del tempo perturbato e del calo delle temperature. Già nel corso della giornata di oggi (lunedì 23), come già accennato nelle soprastanti note sulla situazione, la temperatura ha stentato a salire nelle ore diurne, nonostante in diversi momenti della giornata sia comparso il sole. Il veloce affondo di una massa d'aria fredda di origine artica marittima sul bacino del Mediterraneo apporterà un aumento dell'instabilità nelle prossime ore, con probabili piogge nella Capitale, anche a carattere di rovescio, tra la tarda serata di lunedì 23 e le prime ore di martedì 24, e temperature in sensibile diminuzione. A seguire, per il proseguo della giornata di martedì 24 e la prima parte di mercoledì 25, condizioni di variabilità con prevalenza di cielo nuvoloso e qualche schiarita, ma con bassa probabilità di pioggia.
Nel frattempo, sulla verticale che dal Polo scende sulle isole britanniche e la penisola iberica, andrà organizzandosi una discesa d'aria fredda quanto mai diretta, con masse d'aria polari che - per quanto con temperature smorzate dal passaggio sull'Atlantico - finiranno per riversarsi sul Mediterraneo, andando ad alimentare la formazione di un'ampia saccatura sull'Europa occidentale; tale struttura depressionaria tenderà poi a transitare verso la nostra penisola, con diversi impulsi perturbati destinati a succedersi sul nostro territorio nella seconda parte della settimana. Tale evoluzione disporrà sull'Italia inizialmente flussi di risposta sud-occidentali, con conseguente lieve ripresa delle temperature tra mercoledì 25 e giovedì 26 (giornate che - a partire dal pomeriggio di mercoledì - vedranno un aumento della probabilità di precipitazioni, a carattere debole e sparso). Nella giornata di venerdì 27, stando a quanto attualmente delineato dai modelli numerici, c'è da attendersi l'ingresso di un primo asse di saccatura sulla nostra penisola, con nuova diminuzione delle temperature nel corso della giornata e piogge a carattere più diffuso e persistente. Le giornate di sabato 28 e domenica 29, volendo azzardare una previsione a così lunga scadenza, vedranno il transito di un secondo (e più strutturato) asse di saccatura, con tempo perturbato quindi per l'intero weekend, e temperature in ulteriore diminuzione: la giornata più fredda, stando alle attuali elaborazioni, sembra proprio quella di domenica. Dato il previsto abbassamento delle temperature a tutte le quote, le precipitazioni del weekend saranno a carattere nevoso fino a quote particolarmente basse, ma - al solito - definire "quanto" basse con così elevato anticipo equivale a dar credito a carte previsionali che possono trovare correzioni (se non smentite) anche sostanziali da qui al verificarsi dell'evento. Limitiamoci quindi per il momento a dare per molto probabile un marcato abbassamento della quota neve, e ci occuperemo nei prossimi giorni di conferire un aspetto più quantitativo a questa previsione.

ROMA LIVE/24.02.2004 Le abbondanti e ripetute piogge cadute negli ultimi giorni sul bacino del Tevere hanno portato il livello idrometrico del fiume ad un visibile innalzamento, oltre che ad un aspetto delle acque particolarmente fangoso. Qui è mostrato il tratto tra Ponte Cavour e Ponte Umberto I, in pieno centro cittadino, con le banchine laterali completamente coperte dal pelo dell'acqua.

SITUAZIONE 24/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale del visibile il giorno 24 febbraio alle ore 13.00 italiane.
Bollettino emesso il 24.02.2004
SITUAZIONE- Come previsto, un veloce passaggio perturbato, che ha assunto anche carattere temporalesco, ha interessato la nostra provincia tra la tarda serata di lunedì 23 e le primissime ore di martedì 24, apportando precipitazioni complessive di una decina di mm nell'area urbana di Roma e zone limitrofe, con qualche apporto più consistente (25-30 mm) nella zona del Lago di Bracciano. Confermata anche l'intensificazione delle correnti di Libeccio, con venti al suolo che hanno raggiunto velocità medie di 30/35 km/h, con raffiche fino a oltre 60 km/h. Le temperature della notte e del primo mattino sono risultate in diminuzione appena lieve, rispetto ai valori ancora elevati del giorno precedente, assestandosi intorno ai 9/11°C, valori su cui la colonnina di mercurio è poi rimasta inchiodata per tutta la fase centrale della giornata, con valori diurni rimasti quindi sostanzialmente invariati rispetto a quelli dell'alba, complici la copertura nuvolosa che ha ridotto di molto il riscaldamento solare e l'affondo di aria artica marittima sulla nostra penisola. Nel corso della serata, rapido calo termico, favorito dal parziale rasserenamento del cielo e dalla sostanziale attenuazione del campo di vento: alle ore 23.00 le temperature di Fiumicino e Ciampino erano già scese a +5°C, valore che in queste stesse stazioni non si toccava da quasi una settimana (precisamente dal giorno 18, e dal giorno 20 non si era più scesi neanche sotto i +10°C).
PREVISIONE - Confermate le indicazioni contenute nel bollettino emesso il giorno 23: tempo ancora variabile nella giornata di mercoledì 25, con probabilità di precipitazioni limitata alla seconda parte della giornata (specie dalla serata), quando si avranno piogge sparse sulla nostra provincia, con quantitativi generalmente modesti. Temperature minime in diminuzione, massime pressoché stazionarie. Quota neve inizialmente intorno agli 800-900 metri, in successivo aumento.
Tempo più spiccatamente perturbato sulla nostra regione nella giornata di giovedì 26, con vento nuovamente sostenuto dai quadranti meridionali (in rotazione da S a SW e successivamente da W) e precipitazioni intermittenti - ma anche a carattere di rovescio - che potranno succedersi per l'intera giornata, dando luogo a cumulate complessive anche di rilievo, soprattutto sul comparto centro-meridionale della regione e nel reatino. Temperature in nuovo aumento, specie nei valori minimi, e precipitazioni che si manifesteranno a carattere di pioggia praticamente a tutte le quote, con neve solo sui rilievi appenninici più alti.
Il successivo weekend, stando alle carte attualmente delineate dai modelli numerici, si annuncia all'insegna del tempo spiccatamente perturbato, molto ventoso e via via più freddo. Già nel corso della giornata di venerdì 27, temperature in progressivo calo, con minime in sensibile diminuzione nella notte su sabato 28, e in ulteriore calo fino a valori rigidi (prossimi allo zero, se non inferiori) nelle notti su domenica 29 e su lunedì 30. Per quanto riguarda le precipitazioni, saranno probabilmente ancora deboli nella giornata di venerdì 27, con quota neve in progressiva diminuzione da quote appenniniche a quote collinari; decisamente più abbondanti sabato 28, con fenomeni localmente intensi e quota neve in ulteriore calo, specie dalla serata, quando diventerà sempre più probabile la comparsa dei fiocchi anche al livello del mare, e quindi anche in città. Ancora precipitazioni almeno moderate nella giornata di domenica 29, con neve che - se dobbiamo prestar credito alle carte attuali - a questo punto sarà altamente probabile a tutte le quote, compresa l'area urbana della Capitale.
Naturalmente si tratta solo di previsioni a lunga scadenza, che può essere anche divertente elaborare, ma a volte (per non dire spesso...) costringono poi a clamorosi dietrofront, man mano che l'evento previsto si avvicina e le carte delineano scenari magari estremamente diversi da quelli ipotizzati fino a 2 o 3 giorni prima. Basti pensare che l'episodio sciroccale dei giorni scorsi, che ha portato al Centro-Sud temperature di 7/8 gradi superiori alle medie stagionali, era stato inizialmente identificato, dai modelli numerici a lunga scadenza emessi la settimana precedente, come una possibile fase di Burian, cioè di vento gelido siberiano... ed è bene tenere sempre a mente casi di questo genere, in cui la previsione numerica a lungo range è cambiata drasticamente col trascorrere dei giorni, oltre a ricordarsi con orgoglio dei casi in cui il modello a lunga scadenza aveva visto giusto, permettendo magari al previsore di delineare uno scenario esatto con giorni e giorni di anticipo.
Per cui, al momento, è ragionevole prevedere con elevata probabilità un weekend all'insegna del maltempo, del vento e delle temperature in sensibile calo, ma capire se nevicherà davvero anche in città e sul litorale è cosa di cui sarà meglio occuparci, con più attendibilità, nei prossimi giorni.


SITUAZIONE 25/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 25 febbraio alle ore 07.00 italiane. La rielaborazione grafica di meteoroma.net vi mostra come l'Anticiclone Atlantico stia piazzando i suoi massimi al largo di Islanda e Groenlandia, preparando una ulteriore espansione in senso meridiano, fino alle estreme latitudini nordiche: lungo il suo fianco orientale, nei prossimi giorni, si aprirà quindi un canale quanto mai diretto, lungo il quale masse d'aria polare scenderanno sulla direttrice che cade a piombo dal Polo - attraverso le isole britanniche - fino alla penisola iberica, entrando alfine sul Mediterraneo. Tale evoluzione favorirà la formazione di una profonda ed estesa saccatura - sede di aria gelida in quota - protesa dal Polo Nord fino alla nostra penisola; quest'ultima sarà quindi soggetta ad una perentoria irruzione di aria molto fredda, e ad uno spiccato aumento dell'instabilità. Dopo una giornata di giovedì 26 che (a causa del passaggio di un fronte freddo associato alla depressione attualmente attiva sulla penisola iberica) vedrà una alta probabilità di scrosci di pioggia e un temporaneo aumento termico dovuto al richiamo di correnti sud-occidentali, e una giornata di venerdì 27 di relativo intervallo del maltempo (specie nel pomeriggio), si attende pertanto un weekend di stampo prettamente invernale, all'insegna del tempo spiccatamente perturbato, del vento forte, e del marcato calo delle temperature. Le precipitazioni (abbondanti) di sabato 28 saranno nevose a quote via via inferiori, imbiancando durante la giornata le zone collinari (400-500 metri) intorno a Roma; è altamente probabile che, tra la serata di sabato e la successiva nottata, si abbiano fiocchi (con quantitativi capaci di apportare accumuli al suolo) a quote ancora più basse: la quota neve scenderà forse anche al livello del mare, mantenendosi tale anche per l'intera giornata di domenica 29. Da ritenere quindi piuttosto probabile (al momento) l'ipotesi di neve nell'area urbana della Capitale, nella seconda parte del fine settimana. A seguire, lo scenario attualmente delineabile vede un ulteriore calo termico (con temperature particolarmente rigide nelle nottate su lunedì 1 e martedì 2 marzo) ma con probabile contestuale esaurimento delle precipitazioni.
Aggiornamento inserito il 25.02.2004
SITUAZIONE - Anche i bassi strati hanno alfine risentito dell'affondo di aria artica marittima che ha apportato le condizioni di instabilità responsabili dei temporali avvenuti nella notte tra lunedì 23 e martedì 24: le temperature, nella seconda parte di martedì, sono scese di diversi gradi (tant'è che le minime si sono verificate a fine giornata, invece che all'alba come nell'usuale ciclo giornaliero), e il calo è continuato nelle ore della successiva nottata. All'alba di mercoledì 25, registrate minime di +2°C a Roma Urbe e +3°C a Fiumicino e Ciampino, con valori di circa +4°C in città e di +2/+3°C nelle località extraurbane della provincia dove sono disponibili rilevazioni (Ostia, Castelfusano, Anguillara). Era ormai da una settimana, che le temperature minime non scendevano sotto i +7°C (mantenendosi negli ultimi 5 giorni addirittura sopra i +10°C). Nel corso della giornata di mercoledì, le temperature hanno poi raggiunto valori massimi intorno ai +12°C. Nel primo pomeriggio, sono iniziate deboli piogge sparse sulla nostra provincia, dovute all'arrivo da SW di un fronte caldo, associato alla depressione attiva sulla penisola iberica: la stessa depressione che nella giornata di giovedì 26 condurrà sul nostro territorio un fronte freddo, ad apportare precipitazioni decisamente più intense ed a carattere di rovescio. Dopo una pausa nel pomeriggio di mercoledì, i fenomeni sono ripresi - sempre a carattere molto debole - in serata. Alle ore 23.00, erano stati registrati in città quantitativi di pioggia complessivi inferiori ai 2.0 mm.
PREVISIONI - Confermate le indicazioni del bollettino emesso il giorno 24, sia per quanto riguarda i rovesci di pioggia - a tratti anche di forte intensità - attesi per giovedì 26 (con prime piogge, inizialmente deboli e sparse, già tra il pomeriggio e la serata di mercoledì 25), sia per la relativa tregua nel pomeriggio di venerdì 27 (con piogge residue in mattinata), sia per una nuova fase di maltempo, vento e e freddo nel weekend, con precipitazioni abbondanti soprattutto nella giornata di sabato 28 ma fenomeni che persisteranno anche nella giornata di domenica 29. Assume inoltre sempre più probabilità e consistenza la previsione di neve a Roma: dando credito alle carte previsionali attuali, possiamo dire che le precipitazioni di sabato 28 saranno a carattere nevoso a quote via via più basse (in giornata imbiancate le località intorno ai 400-500 metri), e nelle successive ore serali e notturne la quota neve scenderà ulteriormente, almeno fino a 200-300 metri ma probabilmente anche al livello del mare, mantenendosi tale per tutta la giornata di domenica 29 (e anche per i due giorni successivi - lunedì 1 e martedì 2 marzo - con precipitazioni però in contestuale esaurimento). Al momento, quindi, possiamo quantificare all'80/100% la probabilità che nel weekend nevichi a quote collinari attorno a Roma, e al 50/60% la probabilità che domenica 29 le precipitazioni assumano carattere nevoso anche nell'area urbana nella Capitale, con quantitativi capaci di formare un manto al suolo. Dopo il lieve riscaldamento atteso per giovedì 26 e per la prima parte di venerdì 27, confermato anche il successivo calo delle temperature, più marcato da domenica in poi, con valori minimi che nella nottata su domenica 29 - e ancor più in quelle su lunedì 1 e martedì 2 - toccheranno punte rigide, anche inferiori allo zero, con valori massimi in contestuale diminuzione.


SITUAZIONE 26/02/04: immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 26 febbraio alle ore 13.00 italiane.
Aggiornamento inserito il 26.02.2004
SITUAZIONE - Come previsto, dopo il momentaneo calo termico della giornata di mercoledì 25, temperature in nuova risalita, nella giornata di giovedì 26: registrate minime intorno ai +8°C, massime di +13/+15°C. Nella medesima giornata di giovedì, ha trovato conferma anche il passaggio di un fronte freddo sul nostro territorio, con conseguente aumento dell'instabilità, e piogge che si sono ripetute in diverse fasi durante la giornata, manifestandosi a tratti anche battenti. Dopo i circa 3 mm cumulati nelle ultime ore del giorno precedente a causa di deboli piogge (corrispondenti al passaggio del fronte caldo), durante la giornata di giovedì registrati in città quantitativi complessivi di 10-20 mm (13.0 mm all'osservatorio del Collegio Romano, 8.8 dei quali cumulati nelle 9 ore tra l'una di notte e le 10 del mattino, altri 4.2 nel corso del pomeriggio). Apporti più consistenti hanno riguardato la zona del lago di Bracciano (24 mm ad Anguillara), quantitativi ancor più rilevanti (fino ad una cinquantina di mm) si sono verificati del reatino.
PREVISIONI - Poche novità, nello scenario delineato dai modelli numerici per i prossimi giorni, rispetto a quanto scritto nei bollettini precedenti, a cui si rimanda, in attesa di un più dettagliato bollettino che sarà inserito entro il tardo pomeriggio di venerdì 27. Come unica aggiunta, possiamo dire che - per quanto riguarda il weekend - il grosso delle precipitazioni si avrà nella giornata di sabato 28 (con quota neve in calo durante la giornata fino a 400-500 metri), mentre nella giornata di domenica 29 (cioè quando la quota neve sarà ulteriormente scesa, fino alla pianura o appena al di sopra) gli apporti precipitativi saranno più scarsi e sporadici. Ma rimane valido il discorso che - forse già nella nottata tra sabato e domenica - i fiocchi potranno giungere fino a quote molto basse, anche se i quantitativi di precipitazione al momento si annunciano destinati ad attenuarsi (se non ad estinguersi) sul più bello. Ma una importante novità (da confermare) è rappresentata da un nuovo passaggio perturbato che i modelli disegnano per la giornata di lunedì 1 marzo, con formazione di un minimo barico al suolo sul Mar Ligure, in transito verso SE attraverso il Tirreno, con temperature in ulteriore calo: se questa evoluzione prevista per lunedì troverà conferma, essa si tradurrà con certezza in nevicate, anche abbastanza abbondanti, sull'area urbana di Roma. Cercheremo nei prossimi bollettini di controllare questa ipotesi. Confermato per i prossimi giorni, ad ogni modo, il calo termico che sarà avvertibile già dal pomeriggio di venerdì 27, con temperature in rapida discesa entro la serata e nella successiva nottata, e valori bassi nelle giornate di sabato 28 e domenica 29. Ma il freddo si annuncia ancor più pronunciato nei primi 2-3 giorni della prossima settimana, con temperature minime davvero da record.

ROMA LIVE/27.02.2004 Due immagini della piena del Tevere del 27-28 febbraio 2004 messe a confronto con la stessa inquadratura ripresa 3 settimane prima, il 5 febbraio. Cliccate qui per vedere il reportage fotografico completo dai Ponti del Tevere.

SITUAZIONE 27/02/04: immagini Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), riprese rispettivamente nel canale dell'infrarosso e del visibile il giorno 27 febbraio alle ore 13.00 italiane. L'estesa area di nuvolosità a "nido d'ape" sull'Atlantico e sul Mare del Nord è indizio della possente discesa d'aria gelida dal Polo verso le latitudini europee. La rielaborazione grafica di meteoroma.net vi mostra come l'espansione anticiclonica verso Nord, in pieno Atlantico (linea rossa), abbia ormai raggiunto le estreme latitudini nordiche, spingendo masse d'aria molto fredda (temperature tra -35°C e 40°C alla quota di circa 5200 metri) a scendere lungo la direttrice meridiana che cade, attraverso le isole britanniche, fino alla penisola iberica, sfociando di qui sul Mediterraneo. La sede di questa sacca d'aria gelida in quota è costituita da una estesa saccatura (linee blu) che, protendendosi dal Polo fino al Nord Africa, abbraccia in pieno la nostra penisola, apprestandosi a convogliare su di essa - nel corso del weekend e dell'inizio della prossima settimana - diversi impulsi perturbati con associati sistemi frontali e linee di instabilità. Il primo di essi è attualmente posizionato sul Golfo di Biscaglia: il cerchio blu individua il minimo barico al suolo che è in veloce spostamento verso Sud-Est, e che nella giornata di sabato 28 sfocerà sui nostri mari, dando luogo a diffuse precipitazioni, anche a carattere di rovescio intenso, su tutte le regioni tirreniche, compresa quindi la nostra. Il contestuale calo delle temperature, dovuto all'affondo dell'aria polare verso il Mediterraneo, apporterà una diminuzione della quota neve, che nella nostra regione scenderà in una prima fase a quote collinari (400-500 metri), per poi probabilmente spingersi ancora più in basso, fino a 200-300 metri e con alta probabilità anche al livello della pianura. Nella provincia di Roma, attesi quindi - nella giornata di sabato 28 - ripetuti momenti di pioggia e rovesci in città e in pianura, con neve ai Castelli e nelle altre zone collinari. Dalla serata di sabato, e ancor più nella successiva nottata e nella giornata di domenica, diverranno via via più elevate le probabilità di veder scendere i fiocchi anche sulle zone di pianura e di litorale, compresa l'area urbana della Capitale, anche se il grosso delle precipitazioni si sarà nel frattempo già esaurito. Per la giornata di lunedì 1 marzo, atteso però il transito di un secondo (ma più blando) minimo al suolo sul Tirreno, con nuove precipitazioni che - per quanto piuttosto scarse - saranno ancor più probabilmente (ammesso che effettivamente avvengano) a carattere nevoso anche su pianura e litorali della nostra provincia. Per maggiori dettagli si rimanda al bollettino sottostante.
Bollettino emesso il 27.02.2004
SITUAZIONE - Si è puntualmente verificata, l'attesa tregua delle precipitazioni nella giornata di venerdì 28, primo giorno senza pioggia (salvo qualche goccia sparsa in serata) dopo 8 giorni consecutivi di apporti pluviometrici - più o meno abbondanti - giunti sul suolo nella Capitale. Una appariscente misura delle piogge cadute nell'ultima settimana sull'Italia centrale è data dal livello del Tevere, che nel nostro tratto cittadino è nuovamente tornato a superare abbondantemente le banchine laterali (vedi reportage fotografico), con onda di piena prevista per il mattino di sabato 29, quando il livello idrometrico del fiume dovrebbe salire di altri 1,5 metri, mantenendosi tale per le ore seguenti. Confermato anche il previsto rinforzo del vento di Libeccio, che in pianura ha soffiato ad intensità fino ai 40 km/h, con raffiche anche superiori ai 50 km/h, raggiungendo in quota valori anche di tempesta violenta (110 km/h sul Terminillo). Temperature ancora miti, durante l'intera giornata, per effetto del rischiamo caldo dai quadranti meridionali, in attesa del progressivo crollo delle temperature previsto per il weekend e giorni successivi.
PREVISIONI - Come delineato nel sovrastante commento all'immagine satellitare, trova sempre più conferme l'attesa ondata di tempo perturbato, ventoso e via via più freddo: tale fase inizierà a partire dalle prime ore di sabato 28, quando un minimo al suolo in arrivo dal Golfo di Biscaglia ed in transito sulla nostra penisola, con annesso sistema frontale, sfociando sul Mediterraneo apporterà uno spiccato aumento dell'instabilità, provocando ripetute precipitazioni, a prevalente carattere di rovescio o temporale, sulle regioni del versante tirrenico (con rientro da Est che favorirà il verificarsi i fenomeni anche su alcune zone adriatiche, ma di questo non ci occuperemo). Il contemporaneo calo delle temperature apporterà neve a quote via via inferiori: per quanto riguarda la nostra regione, la quota neve scenderà inizialmente a quote collinari (400-500 metri), ma dalla serata di sabato, e ancor più nella successiva nottata e nelle giornate seguenti, le temperature dei bassi strati risentiranno sempre più marcatamente dell'avvezione di aria gelida in quota, con conseguente ulteriore diminuzione della quota neve. Attesi quindi - nel corso della giornata di sabato 28 - ripetuti momenti di pioggia, a tratti anche battente, sulla nostra provincia, con neve ai Castelli e nelle altre zone di collina superiori alla quota indicata. Laddove i fenomeni saranno a carattere di rovescio intenso, potranno assumere carattere nevoso al livello del mare già in questa fase.
Dalla serata di sabato, e ancor più nella successiva nottata e nella giornata di domenica 29, diverranno via via più elevate le probabilità di veder scendere i fiocchi anche sulle zone di pianura e di litorale, compresa l'area urbana della Capitale. Va però detto che nel frattempo il minimo barico sarà transitato, e conseguentemente il grosso delle precipitazioni rischia di esaurirsi "sul più bello", cioè proprio quando la quota neve andrà assestandosi sempre più in basso. Data l'elevata instabilità apportata dal pronunciato contrasto termico tra le masse d'aria in gioco, è però altamente probabile che il minimo, nello sfilare verso Est, si lasci dietro qualche linea di instabilità, capace di apportare ulteriori apporti precipitativi nella giornata di domenica: prevedere a priori dove queste linee di instabilità andranno ad insistere, per definizione stessa di "instabilità", è come giocare dei numeri al Lotto, ma appare ragionevole delineare una buona probabilità di coinvolgimento della nostra provincia, con precipitazioni sparse nella giornata di domenica che a quel punto - per quanto sporadiche e di modesta entità - saranno nevose fino a quote molto basse.
La quota neve - vale la pena precisarlo - è un parametro che un meteorologo pagherebbe qualsiasi cifra per saper stabilire con ampio anticipo e con precisione millimetrica… ma capire se i fiocchi arriveranno a 0 metri, piuttosto che a 100 o a 200, è argomento che si può affrontare con questa precisione solo con poche ore di anticipo, studiando attentamente l'ultimo radiosondaggio disponibile (cioè il profilo termodinamico verticale dell'atmosfera, misurato più volte al giorno tramite un pallone-sonda in vari punti dell'Italia e del Globo, tra cui - ogni 6 ore - a Pratica di Mare). Le indicazioni rimangono quindi al momento quelle soprascritte, a cui aggiungiamo (forse con un pizzico di avventatezza, ma a volte è anche giusto rischiare le brutte figure) l'azzardo di quantificare come medio-alta la probabilità di apporti nevosi nella Capitale nel corso di questo episodio perturbato (che, come scritto nelle righe sottostanti, riguarderà probabilmente anche la giornata di lunedì 1 marzo), anche se - come detto - la fase in cui la quota neve sarà effettivamente molto bassa coinciderà con la decisa attenuazione (se non con l'esaurimento) dei fenomeni precipitativi. Va inoltre detto che le basse temperature (attese in ulteriore diminuzione tra lunedì e martedì) favoriranno il mantenimento dell'eventuale manto nevoso accumulato al suolo, preservandone lo scioglimento, e anzi causandone il ghiacciamento dello strato superficiale.
Per la giornata di lunedì 1 marzo, oltre ad un ulteriore calo delle temperature minime, atteso l'ingresso di un secondo (ma più blando) minimo al suolo sul Tirreno, la cui traiettoria sembra al momento ancor più favorevole all'arrivo dei fiocchi al livello del mare sulla nostra provincia, in quanto la struttura barica dovrebbe mantenere il suo centro più basso del precedente, posizionandosi nella zona del Golfo di Gaeta: la conseguente disposizione delle correnti, in una situazione del genere, vede un richiamo freddo dai quadranti orientali nei bassi strati, sopra al quale scivolano flussi meridionali più caldi e più umidi. Risultato, temperature sufficientemente basse anche vicino al suolo, e apporti di umidità in quota sufficientemente alti, con scorrimento di strati d'aria a diverse condizioni termodinamiche uno sull'altro: sono gli ingredienti fondamentali per il verificarsi di nevicate. Se tale scenario troverà conferma (il "se" è d'obbligo), le eventuali precipitazioni (si sottolinea il termine eventuali) che ci interesseranno lunedì - per quanto sporadiche e di modesta entità - saranno a carattere nevoso anche su pianura e litorali.
Per la giornata di martedì 2, atteso un rapido miglioramento, ma anche temperature che raggiungeranno probabilmente le punte più rigide di questa ondata di freddo, con gelate diffuse e valori minimi di qualche grado sotto lo zero. Naturalmente, l'entità del raffreddamento (sia per lunedì che per martedì) dipenderà in modo essenziale dall'eventuale accumulo di manto nevoso al suolo nelle ore precedenti (un suolo innevato disperde molto più calore di un suolo senza neve). Una ripresa delle temperature si può al momento ipotizzare solo per la metà della prossima settimana.
Per quanto riguarda i venti, dalla giornata di sabato e per buona parte di domenica avremo intensi rinforzi dai quadranti occidentali (prevalentemente da WSW), con raffiche anche molto forti, specie naturalmente sulle zone litoranee. Il Tirreno centro-meridionale vedrà un deciso aumento del moto ondoso, e da molto mosso diverrà agitato, con possibili mareggiate sulle coste esposte. Tra la serata di domenica e l'inizio di lunedì, il vento ruoterà da Nord, con Tramontana dapprima debole, poi probabilmente in intensificazione nella giornata di martedì.


SITUAZIONE 28/02/04: immagini Meteosat (elaborazioni Universität Ulm) riprese rispettivamente nel canale dell'infrarosso e del visibile il giorno 28 febbraio alle ore 11.30 italiane. Il minimo barico al suolo, che ieri avevamo individuato sul Golfo di Biscaglia, durante la notte è sfociato sul Mediterraneo, dove il contrasto termico con il mare ha aumentato il suo grado di instabilità, strutturandolo ulteriormente e dando avvio allo sviluppo di imponenti nubi temporalesche (i cumulonembi sono riconoscibili da satellite sia dalla forma di nubi tondeggianti ognuna con la sua individualità, sia dal fatto di apparire di un bianco brillante in entrambe le frequenze relative alle due immagini mostrate). Il centro della struttura depressionaria è attualmente posizionato sulla nostra penisola, all'altezza della Toscana, e attorno ad esso è riconoscibile la disposizione circolare dei corpi nuvolosi. Entro la tarda serata di sabato, il minimo sarà sfilato verso Est, lasciandosi comunque alle spalle qualche linea di instabilità destinata ad insistere sulla nostra penisola (anche se con fenomeni più sporadici e meno frequenti) nella giornata di domenica 29.
ROMA LIVE/28.02.2004 La presenza di aria molto fredda in quota, scesa sul Mediterraneo direttamente dalla latitudini polari, e l'elevata instabilità dell'atmosfera dovuta al transito ed all'approfondimento sull'Italia di un minimo barico proveniente dall'Atlantico, hanno portato alla formazione di nubi temporalesche grandinigene. Fin dalle primissime ore della mattinata, e nel proseguo della giornata, imponenti cumulonembi hanno affollato il cielo di Roma, apportando la classica alternanza tra squarci di sole ed improvvisi temporali con grandine forte: possiamo quindi catalogare questa giornata come uno spettacolare esempio di episodio temporalesco invernale, davvero da manuale di meteorologia. Le prime due foto, scattate nel primo pomeriggio di sabato 28 nel corso di uno di questi temporali, mostrano gli accumuli di grandine sulla carrozzeria di una macchina e sul marciapiede del Lungotevere; nella terza foto (specie se la visualizzata ingrandita), in sovrapposizione all'inconfondibile sagoma del Ponte Rotto, sono riconoscibili le strisciate bianche della intensa grandinata in corso, con dimensione dei chicchi di tutto rispetto (uno dei quali è infatti quasi costato un pollice al vostro fotografo, mentre sotto al temporale si ostinava a riprendere questa immagine...)
Aggiornamento inserito il 28.02.2004
Dai modelli odierni esce confermata l'indicazione che - dopo i rovesci di grandine e i temporali della giornata di sabato - si avrà una sostanziale attenuazione delle precipitazioni, che saranno assai più sporadiche (e meno diffuse) nella giornata di domenica 29, ed ancor più scarse (se non totalmente nulle) nella giornata di lunedì 1, quando la tramontana entrerà (prima di quanto finora previsto) a spazzare le nubi, e quindi si potrà arrivare ad avere già le prime schiarite (specie nella seconda parte della giornata), premessa al più ampio rasserenamento atteso per martedì 2 (con freddo intenso e sostenuta tramontana). Tale modifica, rispetto alla tempistica annunciata ieri è dovuta al fatto che l'ingresso sul Tirreno di un nuovo minimo al suolo, che si prevedeva per la giornata di lunedì, risulterà anticipato di 12-18 ore, e quindi avverrà intorno alla metà della giornata di domenica. La fase più favorevole alle nevicate a bassa quota sulla nostra regione quindi sarà nel tardo pomeriggio/serata di domenica e nelle prime ore della successiva nottata. Il carattere del minimo si conferma blando, e quindi, pur rimanendo alta la probabilità che le precipitazioni ad esso associate siano a carattere nevoso anche a quote molto basse (200-300 metri, con possibile arrivo dei fiocchi anche al livello del mare), va ripetuto che tali precipitazioni saranno a carattere sparso e generalmente di modesta entità (salvo qualche residuo fenomeno a carattere di rovescio più intenso, la cui localizzazione è però impossibile da determinare in anticipo). Confermato, come detto, l'ulteriore ed intenso raffreddamento per i primi 2-3 giorni della settimana entrante, con minime sotto zero e vivace tramontana ad aumentare la sensazione di freddo.

SITUAZIONE 29/02/04 - Questa immagine Meteosat (a cura della Stazione Ricevente della Dundee University), è stata ripresa nel canale dell'infrarosso il giorno 29 febbraio alle ore 07.00 italiane, nel momento in cui in diverse zone di Roma (tra cui l'aeroporto di Ciampino) stava nevicando. Come previsto, in questa fase sono poi venuti a mancare gli apporti precipitativi, e le nubi hanno lasciato ampio spazio alle schiarite, ma la nuvolosità visibile ad Ovest della Sardegna è indizio che la porta di comunicazione con il Polo è rimasta aperta, e nuovi impulsi freddi sono destinati ad alimentare instabilità sul Tirreno (e quindi ad interessare la nostra regione) nel corso delle prossime ore (vedi ultimora qui sotto per i dettagli).
Aggiornamento inserito il 29.02.2004
Rispettando la tempistica che meteoroma.net vi aveva annunciato fin dal bollettino emesso martedì 24, nella notte tra sabato 28 e domenica 29 le condizioni termodinamiche sono diventate favorevoli alla discesa dei fiocchi a quote molto basse, comparendo anche in città. Intorno alle 7.00 di domenica, segnalata neve a Roma Ciampino, nelle ore seguenti tramutatasi in pioggia mista a neve. Sempre nelle primissime ore della mattinata, in diversi quartieri della Capitale (specie quelli del settore meridionale ed orientale, e in quelli più elevati come Monteverde) sono state segnalate precipitazioni di neve granulare che hanno imbiancato prati e cofani delle automobili, e in alcuni casi anche il manto stradale. Nevicate anche più abbondanti, fin dalla serata di sabato, hanno interessato il litorale, nel tratto tra Cerveteri e Civitavecchia. Come previsto, gli apporti precipitativi si sono esauriti sul più bello, e nel corso della mattinata di domenica le nubi hanno lasciato spazio alle schiarite, per la verità più ampie di quanto ci si potesse attendere. L'insolazione ha quindi rapidamente sciolto il manto nevoso.
Ma rimane confermata, per il proseguo della giornata di domenica, la formazione di un minimo barico al suolo sul Tirreno che, per quanto ben più blando di quello che ha apportato i temporali di sabato, entro la serata di domenica andrà a collocare il suo centro tra il Golfo di Gaeta e l'isola di Ponza, assumendo cioè proprio la posizione più favorevole ad apportare nevicate sulla nostra città (una breve spiegazione di questo è nel bollettino emesso venerdì 27, che trovate in archivio), stante il fatto che le temperature in quota nel frattempo sono scese, e ancor più dovrebbero scendere nelle prossime ore, permettendo la formazione dei fiocchi e il loro arrivo al suolo anche a quote prossime al livello del mare. Le ultimissime elaborazioni numeriche confermano quindi che il momento più favorevole a nevicate sull'area urbana di Roma andrà dalla serata di domenica 29 alla successiva nottata, e anche nella mattinata di lunedì 1 marzo sarà ancora possibile che a Roma le precipitazioni assumano carattere nevoso. Gli eventuali apporti si confermano comunque non abbondanti, ma sufficienti a regalare una imbiancata quantomeno ad alberi, prati ed autovetture, se non anche al manto stradale.
Per quanto riguarda le temperature, all'alba di domenica 29 registrate minime tra i +2 e i +4°C, mentre durante le ore diurne le massime non sono salite sopra i +9/+10°C. E' solo l'inizio del previsto calo termico, che continuerà nei prossimi 2-3 giorni, portando le temperature minime sotto lo zero: la giornata di martedì 2 si preannuncia come la più fredda, ma solo da giovedì 4 si potrà parlare di apprezzabile ripresa del campo termico.
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